L’imprenditore Fabio De Felice è intervenuto alla sessione di apertura del B20 e ha invitato i paesi del G20 a lavorare per colmare il divario digitale.

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Si è tenuto in India, a Nuova Delhi, il summit sulla Digital Transformation del B20, il business forum del G20. Alla sessione di apertura del summit è intervento, partendo dal tema del divario digitale, Fabio De Felice, l’imprenditore e fondatore di Protom, azienda per la KTI (knowledge & Technology Intensive) che offre un mix unico di competenze.

Membro del G20 dal 2017, l’imprenditore ha dichiarato: “E’ fondamentale che i leader del G20 lavorino per colmare il divario digitale e promuovere la connettività come diritto universale migliorando l’accesso equo ad internet in tutte le aree del mondo. La tecnologia non è neutra rispetto ai consumi energetici e deve essere sostenibile. Dobbiamo arrivare ad un’economia “Digicircolare” in cui il digitale e la circular economy concorrono a creare i confini di un nuovo mondo sostenibile nel quale l’uno è il complemento dell’altra“.

Colmare il divario digitale con l’alfabetizzazione digitale

Le priorità”, spiega Fabio De Felice, “sono chiare e fa bene a puntarci la presidenza indiana del B20. Vanno create le condizioni per garantire l’accesso a Internet di alta qualità, ad alta velocità e affidabile, tramite rete fissa e mobile e sistemi a banda larga via satellite. La priorità è quella di affrontare l’alfabetizzazione digitale e il divario di competenze sviluppando metodi di apprendimento per un’istruzione che dia a tutti le stesse opportunità. È fondamentale un piano globale guidato dai paesi del B20 per scuole ed università sviluppando un’educazione digitale condivisa e un indice di alfabetizzazione digitale per misurarne l’efficacia, incorporando cambiamenti specifici nei curricula”.

Parallelamente”, prosegue l’imprenditore, “i paesi del G20 devono tener conto della costante riqualificazione del capitale umano per soddisfare la domanda di lavoratori digitalmente qualificati e migliorare le competenze digitali degli adulti, in particolare per i gruppi vulnerabili, utilizzando sistemi di mappatura, tracciamento e anticipazione, per incorporare competenze futuristiche in iniziative di up/reskilling“.

Gli ostacoli alla crescita delle imprese

Fabio De Felice, che è tra i principali esperti italiani di digitalizzazione delle imprese e docente di Ingegneria degli impianti industriali all’Università Parthenope di Napoli, ha poi acceso i riflettori sui temi che ostacolano la crescita delle imprese.

È fondamentale”, ha dichiarato, “che i paesi del G20 lavorino alla creazione di un ambiente normativo e regolatorio lungimirante e di un ecosistema digitale che permettano alle imprese di poter crescere anche fuori dal proprio paese anche facendo leva su schemi di finanziamento innovativi. I paesi del G20 devono intensificare gli sforzi affinché facilitino l’accesso a strumenti di finanza sostenibile alle piccole e medie imprese per l’adozione del digitale e di tecnologie e servizi complementari“.

Fabio De Felice poi ha puntato sull’importanza dell’istituzionalizzazione di standard globali: “I Paesi del G20, pur puntando ognuno sulla propria sovranità ed indipendenza tecnologica, dovrebbero arrivare all’istituzionalizzazione di standard e norme globali e promuovere la fiducia verso il digitale armonizzando le normative sulla cybersicurezza e colmando il divario di competenze in materia anche attraverso partenariati multilaterali. Spero che il Governo Italiano, guidato da Giorgia Meloni, possa spingere in tal senso“.