Un nuovo studio condotto dalla City University of London per conto della European Gaming and Betting Association (EGBA) ha riscontrato che non tutti gli stati membri sono allineati sulla normativa europea del gambling online.

Industria del gioco online

Nel suo nuovo studio, Margaret Carran, docente di legge alla City University of London ha messo in evidenza come la tutela dei consumatori europei, per quanto riguarda il gambling online online non sia omogenea ma sia variabile a seconda del paese.

La ricerca Consumer protection in EU online gambling regulation, condotta dalla City University of London per conto della European Gaming and Betting Association (EGBA), ha preso in esame, paese per paese, l’applicazione della normativa comunitaria sulla tutela del consumatore di gioco d’azzardo online.

Le raccomandazioni della Commissione europea avevano come primo obiettivo quello di favorire un’uniformità e un elevato grado di tutela del consumatore attraverso l’introduzione volontaria di principi comuni gli stati membri dell’UE come la verifica dell’identità del giocatore, la prevenzione dell’accesso dei minori al gambling online e misure di responsabilità sociale.

Margaret Carran ha constatato che sebbene le raccomandazioni dell’UE abbiano contribuito a migliore la tutela del consumatore in diverse giurisdizioni, non hanno potuto garantire una coerenza di applicazione per tutti gli stati membri il che non ha quindi portato a una convergenza normativa.

Alcuni stati hanno disposizioni più severe rispetto a quelle della Commissione europea ma ci sono giurisdizioni che non posseggono una specifica normativa per il gambling online online. Nel 2015, il gioco d’azzardo online rappresentava il 15% del mercato del gioco d’azzardo nella sua globalità in Europa ed è previsto un incremento al 18% all’orizzonte 2020. Globalmente, il mercato europeo del gioco d’azzardo online concentra quasi la metà (47,6%) degli introiti del gioco d’azzardo, il che fa del mercato europeo il più grande mercato del mondo.

Margaret Carran afferma che la Commissione europea dovrebbe riconsiderare la sua decisione di rendere meno prioritarie le questioni legate al gioco d’azzardo: ” La Commissione dovrebbe riconoscere che esiste una maggiore volontà da parte degli Stati membri in favore di una cooperazione amministrativa più profonda rispetto al 2014. Potrebbe esserci quindi anche un maggiore sostegno a favore di un intervento diretto, tramite un’armonizzazione di misure obbligatorie sul gambling online che consentirebbero di raggiungere quegli obiettivi che le raccomandazioni europee si erano posti. ”

CIFRE CHIAVE:

Identità del giocatore e verifica dei requisiti:

  • 25 paesi richiedono legalmente ai consumatori di gambling onlineo online di aprire un account online per poter giocare.
  • 22 paesi richiedono la verifica dell’identità del giocatore dietro richiesta di apertura di un account di gioco d’azzardo.

Protezione dei minori:

  • Tutti i paesi impongono requisiti relativi a un’età minima per poter giocare d’azzardo, con 22 paesi che richiedono un minimo di 18 anni per tutti i tipi di gambling online.
  • Solo 13 paesi richiedono che la docitura “gioco d’azzardo vietato ai minori” venga segnalata durante i messaggi pubblicitari.

Misure di responsabilità sociale:

  • 23 paesi obbligano i gestori a mettere a disposizione dell’utente mezzi d’autoesclusione per i giocatori online.
  • Solo 14 paesi hanno istituito dei registri nazionali d’autoesclusione.
  • Nessun paese ha iniziato a rinviare automaticamente l’utente verso gruppi di sostegno o centri di trattamento in seguito all’autoesclusione.

Lo studio è stato commissionato dalla European Gaming and Betting Association (EGBA).