Fabio Gerosa di Couchbase riflette sul rapporto tra digitalizzazione e data economy e sull’importanza dei database in questa fase di profonda trasformazione.

database

Digitalizzazione e data economy sono due facce della stessa medaglia, con la prima che apre nuovi modi di raccogliere, analizzare e applicare le informazioni. Le nuove applicazioni digitali e i modelli di business risultanti generano a loro volta un’enorme quantità di nuovi dati, alimentandone ulteriormente il dinamismo. Si tratta di una macchina a moto perpetuo, per così dire, alimentata dai database.

In realtà, data economy è una definizione per certi versi riduttiva. Anche se i dati sono la materia prima di ogni catena del valore digitale, devono essere elaborati e raffinati per arrivare ai livelli più alti e redditizi. Proprio come il cotone consente ricavi più elevati sotto forma di capi firmati, anche i dati diventano uno strumento per workflow più efficienti, nuovi servizi e modelli di business digitali quando sono presentati come complesso di informazioni costantemente aggiornato e oggetto di analisi a supporto decisionale

Il fulcro della macchina digitale è inevitabilmente il luogo in cui i dati vengono memorizzati e resi disponibili per un ulteriore utilizzo. I database sono quindi la base e il motore effettivo della digitalizzazione. Mettono a disposizione i dati e ne permettono l’accesso, consentono i collegamenti e forniscono il materiale per analisi, applicazioni e modelli AI. A questo livello, la capacità di soddisfare requisiti elevati dipenderà fondamentalmente dalla qualità del database utilizzato a tale scopo.

Le capacità dei tradizionali database relazionali non sono più sufficienti: troppo complessi da amministrare, non abbastanza scalabili, troppo poco flessibili in termini di tipologie di dati, non abbastanza automatizzabili e non compatibili con i moderni concetti di software distribuito come Docker o Kubernetes.

Sfruttare in pieno i vantaggi della digitalizzazione

Le moderne piattaforme database, al contrario, offrono alle aziende i prerequisiti per poter beneficiare di tutti i vantaggi della digitalizzazione: l’ottimizzazione dei processi interni, lo sviluppo di servizi digitali e la creazione di nuovi modelli di business digitali. Questo si applica a una vasta gamma di settori come retail e logistica, sanità, comunicazione, turismo, media, servizi finanziari, banche o assicurazioni. Tutti dipendono dalla fornitura di servizi mobili, online e sempre più spesso sotto forma di applicazioni IoT. Senza una forte automatizzazione nella raccolta, archiviazione e analisi dei dati, e il supporto di software agili, tali applicazioni non possono essere sviluppate, né gestite. I dati sono tipicamente disponibili su diversi sistemi CRM, SCM, ERP ed e-commerce e devono essere consolidati per offrire un’esperienza omogenea e uniforme ai clienti e agli utenti in genere.

Un aspetto importante è la costanza nei livelli di disponibilità e scalabilità, senza cali di prestazioni quando si è chiamati a rispondere a richieste impreviste. Ad esempio, le catene di vendita al dettaglio hanno bisogno di essere preparate per gestire i picchi di domanda del periodo natalizio o del Black Friday, senza dover mantenere costose risorse di approvvigionamento.

Senza una moderna piattaforma database, il motore della digitalizzazione non partirà o finirà per traballare quando il successo desiderato dei servizi digitali ne travolgerà la struttura. Una piattaforma agile, in grado di combinare SQL, NoSQL e Cloud, rappresenta quindi la soluzione più adeguata per guardare a un futuro di successo nella data economy.

di Fabio Gerosa, Sales Director Italy di Couchbase