Ricoh ridefinisce il posto di lavoro con una nuova offerta dedicata al Digital Workplace. Cloud, mobility, app e Internet of Things sono al centro dell’innovazione digitale.

Il modo di lavorare sta cambiando radicalmente e, come emerge da una nuova ricerca commissionata da Ricoh a Coleman Parkes[1], i dipendenti europei sono convinti che la Digital Transformation sarà la più grande rivoluzione nel corso del 2017.

“Puntare sull’innovazione per l’efficienza del business dovrebbe diventare un obiettivo primario per le aziende” commenta Davide Oriani, CEO di Ricoh Italia. “Il Digital Workplace di Ricoh aiuta le imprese a cambiare il proprio modo di lavorare secondo i nuovi paradigmi dell’IT quali ad esempio cloud, mobility, app economy e Internet of Things. L’interazione tra componenti fisiche e digitali rende possibili nuovi scenari che creano valore per l’azienda e i dipendenti”.

In particolare, l’offerta Ricoh per il Digital Workplace risponde all’esigenza delle aziende di gestire in maniera integrata le informazioni e le comunicazioni superando i confini degli uffici. Questo grazie ad una serie di soluzioni “smart” – tra cui dispositivi multifunzione, lavagne interattive, videoconferenza e videoproiettori – che semplificano la trasformazione digitale.

L’avvento della digital economy non ha eliminato la necessità di stampare e gestire documenti cartacei, ma dà la possibilità di farlo ovunque e in qualsiasi momento. Questo diventa semplice grazie alle tecnologie per mobile printing e alla possibilità di installare app sul pannello touch screen dei dispositivi multifunzione. Mediante le app è possibile inviare sul cloud i documenti scansiti in modo da potervi accedere anche quando ci si trova fuori sede. Con il Digital Workplace l’ufficio diventa sempre più intelligente e basato su smart object interconnessi tra loro, per cui da una lavagna interattiva è ad esempio possibile inviare un documento in stampa oppure condividerlo sui dispositivi mobili dei partecipanti. Gli ambienti di lavoro si trasformano anche grazie alle lavagne cognitive basate su IBM Watson in grado di rispondere a comandi, prendere appunti, annotare attività e tradurre i contenuti in diverse lingue.

“Il Digital Workplace di Ricoh – conclude Davide Oriani – rompe i canoni con i quali siamo abituati a pensare agli ambienti di lavoro rendendo le tecnologie sempre più pervasive e integrate in modo che le aziende riescano rapidamente a vincere la sfida del cambiamento”.

[1] La ricerca è stata condotta a gennaio 2017 e ha coinvolto 2.000 partecipanti di Regno Unito, Irlanda, Francia, Germania, Spagna, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Paesi nordici, Polonia, Portogallo, Austria, Ungheria, Svizzera, Russia, Turchia, Sud Africa, Slovacchia e Repubblica Ceca.