Secondo Simon-Kucher, l’AI è un driver di crescita efficace, ma il futuro della customer journey sarà “co-pilotato” da tecnologia e supervisione umana: il 45% dei consumatori la usa e userà sempre di più per decidere cosa acquistare

AI tools

L’Intelligenza Artificiale è entrata a pieno titolo nella quotidianità dei consumatori italiani, influenzandone ogni fase dei loro percorsi d’acquisto. Conferma questa tendenza innovativa lo studio sulla customer journey: “Unlocking Better Growth through AI” condotto da Simon-Kucher, società globale di consulenza con oltre 2.000 professionisti in 30 uffici nel mondo, leader nel supportare aziende nell’ottimizzazione della crescita reddituale.

Customer journey e AI: punti principali emersi dallo studio

Dallo studio, che analizza un campione rappresentativo di 1.574 consumatori sul suolo italiano, emerge che

  • il 45% degli intervistati già utilizza strumenti di AI per prendere o supportare le proprie decisioni d’acquisto, percentuale destinata a crescere
  • infatti il 74% ha incrementato l’uso nell’ultimo anno
  • e il 70% prevede un’ulteriore intensificazione nel prossimo.

 

Settori di utilizzo

Oltre un consumatore su cinque (22%) ha già utilizzato l’IA per prendere decisioni d’acquisto nel settore della tecnologia e dell’elettronica, seguito dal 15% nel settore dei viaggi e hospitality e dal 12% nel settore della moda e dello stile, mentre altri ambiti come salute e benessere, alimentazione e bellezza registrano livelli di utilizzo più bassi compresi tra il 7 e l’8%. Sebbene l’adozione attuale sia ancora limitata nei Servizi digitali (5%) e nell’Interior Design (4%), queste categorie mostrano una forte intenzione futura, lasciando intendere che i marchi che operano in questi ambiti hanno un’importante opportunità di catturare gli early adopters.

I dati dimostrano chiaramente come l’intelligenza artificiale stia già influenzando il comportamento dei consumatori, in particolare nei settori percepiti come più complessi o ad alto valore. L’interesse emergente in ambiti come i servizi digitali e l’interior design rappresenta un’opportunità strategica: investire oggi in soluzioni AI può fare la differenza nel conquistare i consumatori più innovativi e costruire un vantaggio competitivo nel medio termine” spiega Francesco Gangemi, Senior Director, Consumer & Retail Practice di Simon Kucher. “Ma è necessario che i brand sappiano integrare questi strumenti in modo strategico, garantendo trasparenza, personalizzazione e controllo all’utente finale.”

 

AI abilitatrice di crescita reddituale

Lo studio evidenzia come l’AI sia in grado di generare valore lungo l’intero funnel commerciale:

  • Fase di scoperta: il 46% la utilizza prima della ricerca attiva, favorendo esposizione anticipata e suggerimenti personalizzati.
  • Valutazione e comparazione: il 30% ricorre all’AI per confrontare prodotti, leggere sintesi di recensioni e ricevere raccomandazioni basate sulle proprie preferenze.
  • Post-vendita e loyalty: il 43% ha usato chatbot o assistenti vocali per esplorare funzionalità del prodotto, risolvere problemi o ricevere suggerimenti per riacquisti.

Il 48% considera l’IA affidabile o più affidabile delle opinioni degli amici, percependola ormai come un consulente di fiducia. Inoltre, il 58% si fida dell’IA quanto o più di un commesso in un negozio, evidenziando una potenziale minaccia ai ruoli di vendita tradizionali e l’importanza di integrare l’IA nell’esperienza di acquisto. Il 67% la preferisce alle recensioni online. Tra gli strumenti di AI più noti, ChatGPT si conferma lo strumento più diffuso (61% di utilizzo), seguita da Gemini (23%) e Copilot (12%).

 

Barriere e opportunità nella customer journey: fiducia, privacy e strategia omni-canale

Nonostante i segnali positivi, persistono alcune resistenze: il 27% dei consumatori preferisce condurre ricerche in autonomia, mentre il 20% esprime dubbi sull’affidabilità delle informazioni generate dall’AI. Solo il 40% si sente a proprio agio nell’affidarle suggerimenti su acquisti complessi o di alto valore.

Diventa dunque necessario per i brand sviluppare modelli di AI trasparenti e controllabili, in grado di rafforzare la fiducia del consumatore; investire in personalizzazione predittiva, sfruttando dati comportamentali e di acquisto per promozioni, sconti dinamici e cross/up-selling e integrare l’AI nella strategia omni-canale, dal discovery online all’in-store, ottimizzando la conversione con suggerimenti puntuali e assistenza post-vendita.

Il 70% degli italiani è convinto che l’AI migliorerà il modo di fare shopping nei prossimi 5 anni, ma non da sola. Le aziende devono adottare un modello di customer journey ‘co-pilotato’, in cui l’AI offre valore aggiunto, ma l’utente resta al centro del processo decisionale” prosegue Gangemi. La formula vincente è l’intelligenza aumentata, non automatizzata. In ottica B2C e B2B2C, l’AI rappresenta uno strumento chiave per ottimizzare pricing dinamico, promozioni personalizzate e customer engagement. Chi saprà bilanciare automazione e sensibilità umana guiderà la prossima generazione di brand.”