L’intelligenza artificiale agentica ridefinisce l’ecosistema criminale e presto permetterà di lanciare attacchi completamente automatizzati, che supereranno di gran lunga la potenza e la portata delle campagne ransomware e phishing attuali. Il dato emerge dall’ultimo report di Trend Micro, leader globale di cybersecurity, dal titolo “VibeCrime: Preparing Your Organization for the Next Generation of Agentic AI Cybercrime”. Lo studio evidenzia che i cybercriminali utilizzeranno agenti AI specializzati, coordinati attraverso una regia centralizzata, al fine di condurre campagne su larga scala, adattive e altamente resilienti, riducendo al minimo l’intervento umano.
“L’intelligenza artificiale agentica fornisce ai criminali un arsenale pronto all’uso in grado di scalare, adattarsi e colpire anche senza l’intervento umano. Il rischio immediato non è un’improvvisa esplosione di crimini basati sull’AI, ma la lenta e inesorabile automazione degli attacchi che richiedevano capacità tecniche, tempo e sforzi. Questo sta già avvenendo” afferma Salvatore Marcis, Country Manager di Trend Micro Italia.
Gli highlight dello studio su Cybercrime e AI includono:
• L’intelligenza artificiale agentica aumenterà enormemente il volume degli attacchi. Il phishing automatizzato, le frodi e lo sfruttamento dei dati in seguito a una violazione diventeranno operazioni perennemente attive in background
• Gli ecosistemi criminali passeranno da un modello cybercrime-as-a-service a uno cybercrime-as-a-servant, affidandosi ad agenti AI concatenati e a livelli di orchestrazione autonomi che gestiranno le attività criminali end-to-end
• Le piattaforme di difesa avranno bisogno di propri orchestratori e agenti autonomi per contrastare il cambiamento, altrimenti rischieranno di essere sopraffatte dalla portata e dalla velocità degli attacchi
• Nuove categorie di attacchi emergeranno molto più velocemente di quanto i difensori siano attualmente in grado di rilevare o mitigare
“L’Agentic AI ottimizzerà gli attacchi, amplificando i risultati di quelli con un basso ROI ed emergeranno nuovi modelli cybercriminali di business. Le aziende dovranno rivedere le strategie di security e investire in automazione e difese basate sull’intelligenza artificiale. Consigliamo di implementare un adeguato livello di resilienza prima che i cybercriminali industrializzino l’utilizzo dell’AI, altrimenti il rischio è di rimanere indietro nella corsa esponenziale agli armamenti, che separerà rapidamente le organizzazioni preparate da quelle che non lo sono” conclude Salvatore Marcis, Country Manager di Trend Micro Italia.
