
Si è tenuto nei giorni scorsi il tradizionale appuntamento che Sercomated, l’Associazione di produttori e rivenditori di materiali edili, che fa capo a Federcomated – Confcommercio, fissa ogni anno per focalizzare i temi più attuali del settore dell’edilizia.
Ad aprire l’evento è stato Luca Berardo, Presidente di Sercomated, che ha detto: “Sono passati 10 anni dal primo convegno di Sercomated, il cui tema era “Davide contro Golia” e ci interrogavamo sulla dimensione delle imprese dell’edilizia, sullo scontro tra GDO e piccole e medie imprese. Oggi invece siamo qui per parlare di intelligenza artificiale: quello che unisce questi due temi sono le persone, oggi come allora è la capacità di utilizzare i mezzi e le opportunità che abbiamo che fanno la differenza. L’IA ha senso, però, se c’è una digitalizzazione diffusa, in merito alla quale c’è ancora un po’ di strada da fare”.
“FaccIAmo presto”, questo il titolo dell’incontro condotto da Nicola Calathopoulos (giornalista ex vicedirettore di NewsMediaset, Tgcom24 e Tg4) e il monito che Sercomated lancia a tutto il comparto dell’edilizia nel suo undicesimo convegno nazionale: un invito a non perdere tempo e ad accogliere la sfida e le molteplici opportunità che l’Intelligenza Artificiale può offrire a tutta la filiera delle costruzioni e della distribuzione di materiali edili.
Come la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale stanno già rivoluzionando il presente e il futuro dell’edilizia? Come possiamo evolvere dall’edilizia tradizionale a quella intelligente attraverso lo standard dei dati digitalizzati? Quali sono le potenzialità per le imprese dell’edilizia?
Il Convegno Sercomated è un momento di confronto e condivisione di idee su come la rapida evoluzione dell’Intelligenza Artificiale sta già rivoluzionando interi processi, creando nuove opportunità di mercato. Durante l’evento è stato è tracciato lo scenario attuale dell’Intelligenza Artificiale calandola poi nel comparto dell’edilizia e nel commercio dei materiali, per far comprendere a imprenditori e operatori del settore che l’edilizia deve inevitabilmente “guardare avanti per non restare indietro”.
Ad accompagnare questo viaggio nell’IA speaker del mondo digital, esperti di innovazione tecnologica e di business, ricercatori dell’Artificial Intelligence ma anche laboratori e start-up che hanno raccontato best practice e case history: progetti di IA dedicati alle costruzioni, alla distribuzione di materiali edili e soluzioni IA per la progettazione e ristrutturazione di interni in showroom. Non è mancata anche l’IA e il digitale applicati alla sostenibilità e alla circolarità per costruire un futuro più green.
La sfida dell’IA nella filiera delle costruzioni
Durante l’evento di Sercomated si è tenuto un momento di confronto tra i rappresentanti della filiera delle costruzioni: una riflessione sui percorsi in tema Intelligenza Artificiale, sulle resistenze che ancora permangono e su come superarle.
Prima testimonianza, quella di Stefania Baruffato, direttore generale del gruppo di rivenditori edili Epiù, evidenzia come alla distribuzione edile manca una piattaforma comune basata su dati standardizzati e soprattutto un mindset di filiera.
L’edilizia, fanalino di coda per digitalizzazione, ha margini per migliorare e da questo gap negativo possono nascere grandi opportunità ma solo se la filiera saprà fare rete.
“La parola d’ordine fondamentale è uniformità dei codici dei prodotti. Poi, sicuramente la digitalizzazione e l’IA in edilizia sono ancora strumenti con una forte barriera all’ingresso, causata soprattutto dalla mancanza di conoscenza su come utilizzarla. L’IA non è uno strumento che si implementa in rivendita e funziona da solo, richiede una conoscenza di utilizzo che al momento manca totalmente. Soprattutto mancano le fondamenta per consentire all’IA di essere efficace ovvero manca la pulizia dei dati e la condivisione dei dati che è necessaria per far “funzionare” strumenti digitali e AI. La rivendita edile, in questo momento, non sa utilizzare lo strumento e l’intelligenza artificiale non serve se non c’è un’intelligenza umana che sa porre le domande giuste», ha sottolineato Stefania Baruffato.
La sfida dell’IA nella filiera edile? Raccogliere i dati digitali e creare una piattaforma comune dove farli interagire. Queste sono le fondamenta, che ancora non ci sono, per rendere fattiva e operativa l’IA in rivendita. L’edilizia richiede delle hard skill infinite, è un settore in cui ci sono moltissimi prodotti e altrettante applicazioni costruttive. Conoscere prodotti, materiali, soluzioni costruttive e tecniche è indispensabile per ogni rivendita, ma queste skill potrebbero essere integrate alle potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Ad esempio, come spiega Stefania Baruffato, “per il banco della rivendita l’IA potrebbe essere uno strumento utilissimo per cercare, trovare, analizzare e comparare il prodotto che viene richiesto dal cliente in pochissimi minuti, anche aggiungendo specifiche sull’applicazione, e consentendo così al venditore/consulente di risparmiare tempo utile per concentrarsi sulla cura del rapporto con il cliente”.
Sulla necessità di una piattaforma per l’Intelligenza Artificiale per l’edilizia è intervenuto Ferdinando Napoli, CEO Edilportale: “Da 25 anni ci occupiamo di digitalizzare i prodotti. Oggi riusciamo ad avere un catalogo tecnico molto più preciso, puntuale ed efficace, il tutto finalizzato a velocizzare e ridurre gli errori nella scelta dei prodotti. La riflessione che farei è sulla necessità di strutturare i dati e adottare uno standard comune affinché l’AI possa agire in modo affidabile sui dati con risultati senza errori. Questo è un compito fondamentale che deve avere il produttore. Utilizzare l’AI su dati grezzi eleva il rischio di ottenere “allucinazioni AI” come spesso vediamo anche nelle esperienze quotidiane di interazione con Chat GPT o simili quando il prompt è “raw”, grezzo”.
Edilizia Circolare e Tecnologia Digitale
Altra applicazione dell’intelligenza artificiale e della tecnologia digitale è quello della sostenibilità e in particolare dell’edilizia circolare.
Uno degli esempi di questa declinazione delle potenzialità dell’IA è la piattaforma digitale sviluppata dal Consorzio REC (Recupero Edilizia Circolare) in partnership con Circularity, che permette di valorizzare gli scarti di produzione, le materie prime seconde e misurare l’impatto ambientale. Un nuovo strumento per i rivenditori che utilizza la tecnologia e i dati digitali per gestire il flusso dei materiali a fine vita, ottenendo dati utili per nuove strategie, formazione e supporto operativo.
“I distributori di materiali edili in Italia stanno diventando attori chiave nella transizione verso l’economia circolare”, afferma Francesco Freri, presidente Consorzio REC. “Il nostro consorzio è la prima iniziativa in Italia a porre i distributori al centro di un modello sistemico per la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione. Trasformando i punti vendita in Centri di Pre-Raccolta (CPR), REC consente il corretto recupero dei rifiuti, riduce gli abbandoni illegali e trasforma gli scarti in nuove materie prime, utilizzando anche piattaforme digitali con intelligenza artificiale che tracciano i rifiuti e misurano in tempo reale i risparmi di CO₂”.
“Il modello REC genera un valore ambientale, sociale ed economico tangibile”, ha aggiunto Camilla Colucci, co-founder e CEO di Circularity, “riducendo i costi per le pubbliche amministrazioni, creando nuove opportunità di business e posizionando i distributori come facilitatori ESG e opinion leader per l’industria delle costruzioni in tutta Europa”.
Dal digitale al cantiere intelligente: AI e fabbricazione per l’edilizia del futuro
L’edilizia sta vivendo una fase di trasformazione radicale e l’integrazione tra intelligenza artificiale e robotica collaborativa apre a scenari di fabbricazione digitale che migliorano qualità, sicurezza ed efficienza. Sistemi di visione artificiale per il controllo dei componenti, algoritmi predittivi per l’ottimizzazione logistica, piattaforme robotiche per l’assemblaggio e la posa collaborativa sono già al centro della ricerca internazionale.
Si parla già di “cantiere intelligente” dove le tecnologie non sostituiscono l’uomo, ma ne amplificano le capacità, trasformando il lavoro in un’attività ad alto contenuto tecnologico supportata da sistemi intelligenti capaci di apprendere, adattarsi e cooperare.
La commistione tra AI e robotica, capace di creare innovazione di progetto nell’ottica della competitività, è stata al centro dell’intervento di Pierpaolo Ruttico, fondatore di Index Lab e ricercatore Politecnico di Milano: “La fabbricazione digitale, sostenuta da algoritmi di Intelligenza Artificiale e piattaforme robotiche, sta cambiando i metodi produttivi in edilizia che possono beneficiare di strumenti capaci di ottimizzare processi, ridurre errori e creare nuovi modelli di cantiere intelligente. Computer vision, digital twin, robotica collaborativa ma anche visione artificiale, machine learning, automazione adattiva sono alcune delle frontiere di ricerca più promettenti: l’AI è una leva immediata per l’innovazione e il vantaggio competitivo dell’intera filiera delle costruzioni”.
Dati, algoritmi e futuro: AI dall’hype al cantiere
Siamo quindi di fronte a un cambiamento che è una vera rivoluzione industriale, anche per l’edilizia e il commercio edile come sottolinea Ferdinando Napoli CEO di Edilportale che ha spiegato come l’arrivo del nuovo Passaporto Digitale dei Prodotti renderò imprescindibile la digitalizzazione dei dati e l’uso di standard condivisi.
Il Passaporto Digitale di Prodotto segnerà un momento fondamentale per l’edilizia, un registro digitale obbligatorio che conterrà informazioni dettagliate sul ciclo di vita dei prodotti, introdotto dal nuovo Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR) UE 2024/3110. Obbligatorio dal 2027, dopo la pubblicazione dell’atto delegato, il DPP aumenterà la trasparenza e la sostenibilità nel settore, facilitando l’accesso a dati su origine, composizione, durabilità, sicurezza e riciclabilità dei prodotti attraverso un sistema digitale integrato con il BIM e un QR code.
In tutto questo, ha spiegato Ferdinando Napoli: “il listino digitale DPrice e lo standard ETIM, modello internazionale di classificazione tecnico-merceologica, possono supportare l’interoperabilità tra produttori, distributori, progettisti e software gestionali, abilitando ricerche precise, integrazione con BIM e controlli di conformità. Standardizzare oggi significa rendere l’AI realmente operativa lungo l’intera filiera, trasformando dati dispersi e frammentati in un linguaggio condiviso che accelera l’innovazione e consolida il vantaggio competitivo concreto di rivenditori e produttori, soprattutto per gli “early adopter”, ovvero per chi adotta per primo questa trasformazione”.