La propagazione delle fake news trova terreno fertile proprio nei momenti di crisi come quello attuale: pronta a sfruttare le inquietudini delle persone, la disinformazione si mimetizza sia sui quotidiani online, sia sui social network, diventando ancor più difficile da identificare.
Lo dimostrano le cifre segnalate da Facebook nell’ultimo Community Standards Enforcement Report del 2020, dove oltre agli spaventosi dati sulla violenza online, sono stati rilevati 2 miliardi di profili falsi e 50 milioni di contenuti inattendibili sull’emergenza COVID-19.
Il problema è attuale ed in crescita, diverse organizzazioni mondiali hanno espresso le loro perplessità nei confronti delle piattaforme di social media, specialmente considerando cosa succede quando una fake news fa presa su un pubblico impressionabile, come nel caso delle antenne 5G bruciate nel Regno Unito.
Facebook, come sempre, ha reagito ed ha implementato una serie di misure di sicurezza aggiuntive, i cui frutti sono appunto le cifre citate a inizio articolo.
Gli strumenti di Facebook contro la disinformazione
Facebook si è dotato di diversi sistemi di sicurezza contro le fake news. Alcuni sono visibili come i fact checker, che si occupano di controllare l’attendibilità delle notizie e dei post su Facebook, altri sistemi di sono meno visibili come l’utilizzo dell’AI per creare e migliorare algoritmi che rilevino automaticamente le fake news e gli account robotizzati.
Un utile strumento per gli utenti è il pulsante con la lettera “i” che troviamo nell’angolo in basso a destra delle immagini di anteprima dei post su FB. Toccando l’icona accederemo alle informazioni di chi ha pubblicato il post o la notizia così da farsi un’idea dell’attendibilità del publisher e della notizia che stiamo leggendo.
Inoltre, gli utenti e gli amministratori di pagine che pubblicano o condividono fake news vengono informati direttamente da Facebook sull’inattendibilità delle notizie. Entrambe le categorie ricevono un messaggio, a volte anche nel momento stesso della condivisione se la notizia è già stata contrassegnata.
Perché la disinformazione su Facebook?
Difficile immaginare la disinformazione come frutto di una svista, più probabile che si frutto di un’operazione intenzionale o di una cattiva pratica della professione giornalistica. Facebook rappresenta uno dei canali ideali per chi vuole diffondere fake news perché è in grado di raggiungere un elevato numero di utenti che, grazie alla condivisione inconsapevole di contenuti, moltiplicano la portata del messaggio.
Il fine di chi crea e diffonde la disinformazione si riduce a due tipi di motivazioni: il lucro e la manipolazione di opinioni. Le false notizie sensazionali inducono gli utenti ad aprire link o file per approfondire la notizia e a cadere così nel clickbaiting o in truffe più articolate e pericolose come i siti di phishing. Esistono invece profili che cercano di manipolare l’opinione pubblica tramite la disinformazione con notizie, foto e video per fomentare malcontento o razzismo.
In questo momento il tema più cercato online rimane il coronavirus, Facebook a questo proposito ha creato un Centro informazioni sul Covid 19, al quale vengono indirizzati gli utenti che fanno ricerche sull’argomento.
Quando si effettuano ricerche su questioni così importanti è bene cercare di risalire sempre alla fonte delle notizie e selezionare solo quelle attendibili e, quando possibile, ufficiali.
A questo proposito, uno strumento utile è il documento dell’Unione Europea Come riconoscere le notizie false, che riassume in modo semplice e chiaro i principi base del buon uso dell’informazione.
Due semplici soluzioni tecnologiche
Saper riconoscere le fake news e utilizzare le funzionalità di Facebook sono le basi per informarsi su questa piattaforma in modo sicuro.
Più in generale, Panda Security consiglia di adottare due soluzioni di sicurezza semplici ed efficaci:
- Scaricare un antivirus leggero e potente per proteggerti dalle minacce diffuse insieme alle fake news sui siti e nei messaggi di phishing.
- Installare l’estensione per browser NewsGuard, che aiuta a riconoscere le notizie attendibili su Facebook contrassegnandole con uno scudo verde. Ad esempio, cercando la pagina Facebook di Internazionale, apparirà un simbolo verde in diversi punti della pagina: nel pulsante delle informazioni, accanto al link esterno e a fianco del titolo di ogni notizia. Questo succede perché Internazionale è una testata seria e le sue notizie sono attendibili.
La Rete resta un luogo pieno di false informazioni ma anche di strumenti geniali che aiutano la navigazione quotidiana e permettono di utilizzarla per diversi scopi, tra cui forse il più importante rimane appunto informarsi. Con un uso responsabile e con gli strumenti a disposizione è possibile riconoscere le fake news su Facebook e su altri social network continuando a goderci il buono di Internet, che per fortuna continua a superare di gran lunga il lato oscuro del Web.