Univendita, la crescita del settore conferma le previsioni di chiusura 2015 a 1,6 miliardi di euro

«Adesso che la fiducia dei consumatori è tornata a livelli pre-crisi la vendita diretta, dopo essere stata anticiclica negli anni peggiori, guida la ripresa dei consumi. Il fatto di non aver mai sofferto il calo dei consumi ci dà un vantaggio rispetto agli altri canali del commercio; il valore delle relazioni che si sono instaurate nel tempo fra venditori a domicilio e consumatori rappresenta un patrimonio importante per le nostre aziende che, adesso, beneficiando di un clima più favorevole, consolidano la propria posizione». Sostiene il presidente di Univendita Ciro Sinatra.

Secondo l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) e  la Global Consumer Confidence Survey elaborata da Nielsen, la fiducia ha ripreso a correre nel terzo trimestre 2015.La tendenza è confermata dall’Istat, che a ottobre ha registrato il più alto livello nel clima di fiducia dei consumatori da 13 anni a questa parte con un rialzo dell’indice da 113,0 del mese precedente a 116,9.

Le imprese associate della vendita a domicilio Univendita hanno chiuso il primo trimestre 2015 con un fatturato di 1 miliardo e 148 milioni di euro, con un incremento del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente consolidando il risultato del primo semestre (5,3%) e confermando le previsioni di chiusura con un fatturato intorno a 1,6 miliardi di euro. Nel dettaglio, il comparto più dinamico è stato quello dei “beni durevoli casa” che, con un incremento dell’11,1% e una quota di mercato del 60%, si conferma come il più importante della vendita a domicilio, seguito da “alimentari e beni di consumo casa” in crescita del 7,8%. 

In Univendita si nota un incremento anche per quando riguardo l’occupazione: il numero degli addetti alla vendita è cresciuto del 2,0% rispetto allo stesso periodo del 2014, attestandosi a oltre 132mila venditori.

Come afferma Sinatra «Il trend di crescita del settore rappresenta un incentivo per intraprendere l’esperienza di venditore a domicilio; un’esperienza lavorativa che, non dimentichiamolo, ha anche una forte componente personale, dato il rapporto diretto con il consumatore e le sue esigenze».