La capacità di integrare i dati e la pianificazione del business e della comunicazione, consente alle aziende di scegliere gli strumenti migliori e di raggiungere il miglior risultato sul mercato

Secondo la Ricerca 2016 dell’Osservatorio Multicanalità, presentata a Milano e promossa da Nielsen, School of Management del Politecnico di Milano e Connexia, in sinergia con Hubility, l’Italia si conferma un mercato multicanale, in cui i consumatori sono sempre più abituati ad acquistare, informarsi e commentare in un ambiente unico composto da una molteplicità di canali cui attingere, fisici e digitali, in ottica everywhere.

Oltre il 63% degli internet users si connette oggi da mobile e considera la rete centrale per tutto il proprio customer journey, non limitandosi alla fase di acquisto o di raccolta delle informazioni.

Questo trend di comportamento degli utenti, non solo legato agli eShopper, ma anche ai frequentatori di punti vendita tradizionale, delle grandi superfici commerciali e della Pubblica Amministrazione, genera un’incredibile proliferazione di dati preziosissimi per le aziende, che a oggi sono in grado di sfruttarne solo una minima parte in chiave di business. 

Secondo la nostra esperienza, i grandi player CPG come Unilever e P&G, banche e assicurazioni, ma anche media company e telco in Italia e nel mondo, sono sempre più attenti e interessati a gestire i dati in maniera integrata. La priorità aziendale – dichiara Giulio De Amici, CMO di Primeur – è quella di mettere a disposizione del business, in modo semplice e fruibile, informazioni provenienti da ambienti e fonti eterogenee: Mainframe, DB e file system istituzionali e aziendali, web, social, geolocation, sensori e oggetti smart, mobile, cloud, data analytics, applicazioni proprietarie o legacy, per conoscere i propri consumatori -indipendentemente dal canale che usano- e per offrire a ciascuno il prodotto giusto, al momento giusto e nel posto giusto. La nostra Hybrid Integration Platform, Primeur Ghibli, consente di perseguire quest’obiettivo, integrando i dati provenienti da diverse applicazioni senza modificarle, ma calandosi sulle esigenze specifiche di ogni settore e cliente”. 

In uno scenario simile, in cui la competizione si sposta a livello internazionale e nascono applicazioni sempre più verticali e specializzate in singole fasi di processo, la capacità di integrare i dati, indipendentemente dalle applicazioni che li generano e di renderli leggibili, in chiave di strategia, pianificazione del business e comunicazione, consente alle aziende di scegliere gli strumenti migliori e di raggiungere il miglior risultato sul mercato.