Il 70% degli italiani utilizza Internet come mezzo di informazione primario dopo la TV, ma gli algoritmi dei social ci forniscono solo contenuti in linea con i nostri gusti, rendendo difficile una corretta diversificazione dell’informazione

Secondo i dati dell’ultimo osservatorio ufficiale AGCOM, il 70% degli italiani utilizza Internet come mezzo di informazione primario dopo la televisione. Le fonti di informazioni online, però, sono sempre più numerose, e il rischio è quello di perdersi tra una grande quantità di siti e servizi. Ormai è raro leggere una testata online partendo dalla homepage, mentre se si arriva a una notizia è perchè un amico l’ha condivisa sui social, qualunque sia la fonte di partenza. Motori di ricerca e social network forniscono una bussola nel mare magnum delle news, ma il modo in cui queste vengono fruite è influenzato da filtri determinati dagli algoritmi.

Ciò che leggiamo, guardiamo, ascoltiamo rientra perfettamente nella “bolla” di interessi affini ai nostri, al nostro schieramento politico, credo religioso e così via. È sempre più raro imbattersi in opinioni e argomenti lontani dalle nostre abitudini.

Viviamo quotidianamente in una bolla cognitiva, costruita attorno ai dati di preferenze rielaborati per fornire agli utenti contenuti il più possibile aderenti ai loro gusti, con il risultato che è molto difficile diversificare quello che si legge.

(Come) è possibile uscire da questa bolla?

Cercare ogni giorno delle fonti diverse è un’operazione che richiederebbe molto tempo e spesso risulterebbe addirittura impossibile. Entire Digital Publishing, impresa tutta italiana guidata da Massimiliano Squillace (CEO e imprenditore con 4 exit alle spalle), ha sviluppato un AI il cui scopo è rompere il perimetro di bolla cognitiva dei social, basati sulle preferenze e sulle cerchie di amicizie.

La tecnologia sviluppata da Entire Digital Publishing parte da uno studio di dati di comportamento dell’utente e restituisce dei consigli di lettura che, a differenza di social e motori di ricerca, non aderiscono ai suoi gusti pre-esistenti ma potrebbero interessargli.

Ciò è possibile attraverso un processo di apprendimento automatico noto anche come machine learning: imparando dall’esperienza, l’intelligenza artificiale procede per tentativi, affinando i suoi suggerimenti e proponendo un contenuto alternativo rispetto alla media degli interessi dati dalla storia di navigazione dell’utente (ma comunque potenzialmente interessante).

Come funziona?

L’AI di Entire Digital Publishing suggerisce un contenuto che “fuoriesce” dalla bolla cognitiva, testando ciò che con altri utenti dalle caratteristiche simili ha funzionato.

“Facciamo un esempio nell’ambito sportivo – spiega Squillace: a un amante del basket verranno proposti innanzitutto contenuti inerenti la pallacanestro. L’AI, sulla base di test precedenti, sa che ad altri utenti che amano il basket può piacere – ipotizzo – anche il cricket, e così all’amante del basket verrà proposto un contenuto relativo al cricket, più volte. Se ha successo, questa assimilazione verrà riproposta nuovamente, altrimenti verranno associati altri temi differenti. Questo può succedere per argomenti, per punti di vista, opinioni e così via. Cerchiamo di portare il lettore a scoprire ed esplorare nuovi interessi, per aprire sempre di più le opportunità che aprono la mente al mondo circostante.”

L’Intelligenza Artificiale applicata all’editoria e all’informazione

Applicare l’intelligenza artificiale all’editoria digitale: è questa l’idea alla base di Entire Digital Publishing. Attraverso il portale Notizie.it, infatti, l’azienda è in grado di offrire un servizio di informazione personalizzata, modellato attorno agli interessi (e potenziali tali) del singolo lettore, grazie alla tecnologia di AI sopra descritta, di cui è proprietaria.

L’impresa, inoltre, presenta dei numeri importanti specialmente sui social media, dove è seguita da un pubblico di oltre 11 milioni di fan.