Grazie al progetto TF4women 14 donne hanno visitato gli uffici di Techedge e le più competenti verranno assunte con un contratto a tempo indeterminato.

contratto a tempo indeterminato

Il Gruppo Techedge, multinazionale nata in Italia specializzata nella progettazione e sviluppo di tecnologie software innovative e consulenza per la trasformazione digitale, ha aperto le porte dei propri uffici milanesi a un gruppo di donne rifugiate provenienti da tutta Italia. Obiettivo: individuare chi ha le competenze tecniche, tecnologiche e teoriche necessarie per lavorare in azienda e offrire loro un contratto a tempo indeterminato, aiutandole così ad emanciparsi e uscire da una situazione difficile.

Un’iniziativa che si inserisce all’interno dell’edizione 2021 del progetto TF4women, creato dall’organizzazione internazionale no-profit Techfugees e pensato per aiutare le donne rifugiate a reinserirsi nel mondo del lavoro in Italia, Francia e Grecia.

Siamo felici di collaborare e far parte di questo progetto”, dichiara Giorgio Racca, CSR Director Techedge. “Per noi è fondamentale contribuire all’inclusione delle persone e, grazie alla loro competenza, alla crescita del mondo digitale. L’inclusione delle donne in contesti tech è un assoluto valore aggiunto. Quest’anno partecipano al programma 14 ragazze e speriamo di poterne accogliere un paio nella nostra realtà, al più presto, con un contratto a tempo indeterminato, per dar loro un’opportunità all’altezza delle loro conoscenze, ma soprattutto per accrescere, grazie a loro, le nostre competenze”.

Le donne che hanno partecipato alla visita in azienda hanno avuto la possibilità di confrontarsi con alcuni dei professionisti interni a Techedge, facendosi un’idea più precisa di quali siano i campi di applicazione di alcune tecnologie e di quali siano i livelli di competenza e conoscenza necessari per poter lavorare in una multinazionale del tech.

Un appuntamento perfettamente in linea con la filosofia di Techfugees che, appunto, supporta le rifugiate in un percorso lungo 6 mesi durante il quale visitano le aziende partner, conoscono le realtà tech e digital italiane e acquisiscono nuove competenze, grazie anche alla consulenza di professionisti selezionati, che le guidano nel complesso mercato del lavoro italiano.

Techedge sta supportando Techfugees dal suo primo giorno in Italia, implementando il programma #TF4Women Fellowship e incrementando la visione condivisa di una tecnologia inclusiva”, commenta Matilde Spoldi, Country Programme Manager Italia, Techfugees for Impact. “Coinvolgere i propri dipendenti come volontari, donare smartphone o accogliere le Fellows all’interno del loro ecosistema, sta apportando un contributo importante all’obiettivo di Techfugees di accelerare l’inclusione professionale delle donne rifugiate nei lavori digitali e tecnologici, offrendo loro un contratto a tempo indeterminato”.

Se, tuttavia, il primo obiettivo del progetto è quello di facilitare il reinserimento lavorativo di queste persone con un contratto a tempo indeterminato, il secondo è quello di preparare il terreno affinché questo ingresso sia possibile. Techfugees opera infatti anche a livello aziendale al fine di migliorare resilienza e preparazione all’interno delle comunità e migliorare la capacità di accogliere le persone sfollate: per l’organizzazione è tempo di adattarsi e prepararsi, solo costruendo strumenti scalabili, etici e sostenibili si è in grado di affrontare una delle più grandi sfide del nostro secolo.

I criteri di selezione delle ragazze che partecipano a TF4women sono molteplici, ma non includono l’età o l’area geografica: le uniche regole inderogabili sono maggiore età, motivazione ed essere titolare di protezione internazionale. La maggior parte delle donne scelte per lavorare in azienda con un contratto a tempo indeterminato, è laureata in materie digital e tech che non possono equiparare il percorso di studi in Italia: spesso sono donne che vivono nel Paese da diversi anni – più di 5 solitamente – e che non riescono a trovare lavori adatti alle loro competenze. Le donne rifugiate vengono raggiunte spesso anche attraverso i partecipanti alla rete SPRARComune di Milano e Croce Rossa Italiana, ma anche attraverso diverse community online. Il programma dura 6 mesi e, oltre alle lezioni, permetterà alle donne di partecipare ad attività di gruppo e socializzazione, come gite, trekking ed eventi.