Nell’aprile 2021 si è registrato un aumento del 34% di attacchi web che hanno sfruttato il tema gaming online rispetto a marzo dello stesso anno.

gaming online

Nel 2020, quando ai paesi di tutto il mondo è stato imposto il lockdown, il numero di gamer online è salito alle stelle. Infatti, verso la fine di marzo 2020, sia il numero di utenti attivi che quello di chi simultaneamente giocava su Steam (famosa piattaforma di gioco online oltre che community e store per gamer) hanno raggiunto un record assoluto. Questo record è stato nuovamente battuto nel marzo 2021, quando la piattaforma ha raggiunto quasi 27 milioni di utenti. In risposta alla crescente popolarità del gaming online c’è stato un aumento dell’interesse da parte dei criminali informatici verso questo settore i quali hanno cercato nuovi modi per sfruttare questa tendenza e ottenere un guadagno.

Nella primavera dello scorso anno, i ricercatori di Kaspersky hanno riscontrato un aumento significativo del numero di rilevamenti da parte degli antivirus web di siti con nomi che sfruttano il tema del gaming online (ovvero nomi di giochi e piattaforme popolari). Ad aprile 2020, rispetto a gennaio dello stesso anno, era stato registrato un aumento del 54% del numero giornaliero di reindirizzamenti bloccati. In primavera, anche dopo la fine del lockdown, il numero di attacchi web che sfruttavano il tema del gaming ha continuato a crescere, raggiungendo il massimo storico nel novembre 2020 di quasi 2.500.000 attacchi. Dopo un calo rilevato all’inizio del 2021, il numero di attacchi web è tornato ad aumentare, toccando i 1.125.010 ad aprile 2021, con un aumento del 34% rispetto a marzo dello stesso anno.

gaming online

Come lo scorso anno, il gioco più popolare usato come esca è stato Minecraft, anche se nel 2021 Counter Strike: Global Offensive ha superato Minecraft come gioco più popolare. Nell’estate del 2020 c’è stato anche un importante picco nell’uso di Dota come esca. Le minacce più comuni tra quelle rilevate che sfruttavano il tema del gaming online riguardavano diversi tipi di Trojan (file dannosi che consentono ai criminali informatici diverse azioni tra cui eliminare e bloccare dati fino all’interruzione delle prestazioni del computer). Il malware viene mascherato da versioni gratuite, aggiornamenti o estensioni per giochi popolari, nonché programmi cheat.

Al momento nel mondo c’è un numero di giocatori senza precedenti, quasi 3 miliardi: il gaming online si è dimostrato un ottimo modo per rilassarsi durante il lockdown. Naturalmente, ciò significa che i criminali informatici continueranno ad interessarsi al settore e, dato che sempre più persone utilizzano i dispositivi aziendali per giocare, anche le risorse aziendali sono a rischio. In ogni caso un modo per divertirsi e giocare in tutta sicurezza c’è, basta seguire alcune basilari best practice per la sicurezza informatica“, ha commentato Maria Namestnikova, a capo del team russo Global Research and Analysis Team (GReAT).

Per proteggersi dagli attacchi durante le sessioni di gaming online, gli esperti di Kaspersky consigliano di:

  • Usare password complesse e, se possibile, l’autenticazione a due fattori (2FA) per proteggere gli account di videogiochi.
  • Diffidare di eventuali cheat e copie piratate di videogiochi, poiché è una delle esche preferite utilizzate dai criminali informatici.
  • Utilizzare una soluzione di sicurezza forte e affidabile come Kaspersky Total Security che non rallenti il computer mentre si gioca. La soluzione di Kaspersky funziona senza problemi con Steam e altri servizi di gaming online.
  • Acquistare i giochi solo su siti ufficiali e attendere i periodi dedicati agli sconti che sono sempre più frequenti per cui non sarà necessario aspettare a lungo.
  • Fare attenzione alle campagne di phishing e agli utenti sconosciuti. Controllare più volte i siti web a cui si viene reindirizzati tramite link ricevuti via mail, così come le estensioni dei file prima di aprirli.
  • Non cliccare su nessun collegamento a siti esterni alla chat di gioco. Controllare attentamente l’indirizzo di qualsiasi risorsa che richieda di inserire nome utente e password: la pagina potrebbe essere falsa.