Di seguito proponiamo un pensiero esposto dall’Amministratore Delegato di Asc27 Nicola Grandis sull’importanza dell’Intelligenza Artificiale per la vita e la produttività delle aziende.

Nicola Grandis

L’intelligenza artificiale non deve spaventare, è una tecnologia, è matematica. Ed è anche un’opportunità da usare bene, che obbedisce a quello che gli è stato insegnato. La domanda, quindi, non è più se si svilupperà, ma quando e come. Non credo che ci siano persone che pensino ancora che sia un’opzione, come già successo per altre tecnologie. Probabilmente chi la adotterà per primo avrà dei vantaggi, riuscirà a conquisterà una posizione più importante nel mercato, mentre chi arriverà dopo resterà tagliato fuori”, inizia così il suo intervento al Simposio “Scommetti sulle nuove tecnologie” di Milano, Nicola Grandis, Amministratore Delegato di Asc27.

I processi che hanno portato alla Intelligenza Artificiale vanno fatti risalire alla rivoluzione industriale dell’800, quando l’uomo comprende che alcuni lavori “muscolari” possono essere compiuti da macchine. Poi le importanti scoperte tra gli Anni ’40-’50, a cavallo della Guerra, prima di Turing e poi di Shannon con la “Teoria dell’informazione”. Quindi, non parliamo di qualcosa di nuovo, ma di qualcosa che si sta cercando di migliorare sempre di più. È la tecnica che viene implementata nell’elaborazione dell’informazione. Ma l’intelligenza artificiale non è mai cambiata.

A chi si chiede e si preoccupa se l’Intelligenza Artificiale ha una sua etica, la macchina non c’è l’ha. L’etica è quel qualcosa, che al di là di una legge che ci obbliga ad avere determinati comportamenti, ci permette di fare delle scelte. La macchina non fa scelte, è in grado di riconoscere i modelli creati dal data scientist o da un team di persone. Ora si sta arrivando un nuovo tipo di Intelligenza Artificiale, che si chiama neuro-simbolica” prosegue Nicola Grandis. “Noi di Asc27 ci stiamo lavorando e porterà il robot a fare delle cose più interessanti. È un tipo di intelligenza artificiale che si basa su un altro concetto molto importante che si chiama “listening”, è in grado, cioè, di comprendere interamente una situazione un po’ come facciamo noi esseri umani. Non riconoscerà solo i modelli, ad esempio l’immagine di un gatto o di un cane, ma terrà conto anche dei comportamenti.

Avrà sicuramente un impatto importantissimo sulle operazioni di security. Se nei pressi di un ATM ci sono delle persone incappucciate, che si muovono velocemente, hanno un bastone in mano o hanno una certa fretta, l’intelligenza artificiale comprende che queste persone stanno per far saltare il bancomat e può dare l’allarme prima che ciò avvenga. Oppure, in caso di incidente stradale, il robottino che monitora le immagini di una telecamera può comprendere se qualcuno si è fatto male e avvisare i paramedici che interverranno più velocemente.

L’Onu già applica l’intelligenza artificiale in moltissimi settori, come molte aziende nel mondo. Si applica all’advertising online, all’analisi predittiva, all’ecommerce, alla rete e ai social network, alla sicurezza, alla salute, al rating, alla logistica, alle smart cities. Se, per esempio, si devono visionare dei filmati, magari 100 filmati, prima occorrevano 100 persone, ora con il supporto dell’Intelligenza artificiale ne bastano 2 o 3. Come ho detto prima”, conclude Nicola Grandis, “rappresenta una grandissima opportunità, dipende solo per quale scopo viene programmata”.