Continua il nostro percorso nell’analisi delle Digital PR.

Influencer Marketing

Nel precedente articolo abbiamo cominciato a parlare di una figura in grado di muovere il potere decisionale d’acquisto delle masse. Queste figure sono comunemente identificate col nome di Influencer.

Chiunque di noi può diventare o essere un Influencer, l’importante è che si abbia la capacità di muovere le masse e incentivare gli acquisti.

Nei Social possiamo trovare migliaia di pseudo influencer, tutti rampanti e tutti uguali. Questo è il motivo del perché non decollano e non hanno più successo di altri. Essere un Influencer copiando ciò che fanno gli altri non porta al successo. Un Influencer dev’essere unico, deve generare dei contenuti unici e d’interesse per il proprio pubblico.

Altrimenti si arriva a storie paradossali come quella di Lisette Claveiro, che nel 2013 ha accumulato oltre 10mila dollari di debiti nel tentativo di diventare un’Influencer. Nonostante uno stipendio medio-basso spendeva migliaia di dollari al mese in vestiti, accessori e viaggi che le permettessero di ottenere lo scatto perfetto da postare su Instagram. “Vivevo sopra le mie possibilità”, racconta Lisette in un’intervista sul New York Post. Grazie all’aiuto di un coach finanziario la ragazza, ora 26enne, è riuscita a ripagare i suoi debiti in 14 mesi e ha imparato a risparmiare.

L’Influencer deve quindi necessariamente avere un buon seguito, ma che non è necessariamente enorme. Quello che rende un Influencer sicuramente forte è il tasso di conversione che riesce ad avere durante la promozione di qualcosa. Se il suo pubblico è organico e interattivo, è molto probabile che ottenga più conversione rispetto a un Influencer con milioni di seguaci ma che interagiscono poco con il soggetto. Per conversione s’intende, ovviamente, la possibilità di convertire un contenuto (video, foto o testo) in un acquisto del prodotto presentato.

A parte certe eccezioni che hanno fatto storia, come quella di Chiara Ferragni che ha iniziato come blogger per poi diventare la regina incontrastata di Instagram, si può tranquillamente affermare che non si vive di soli follower. Un buon Influencer deve quindi deve collocarsi in un segmento verticale, dev’essere esperto del proprio settore, deve produrre contenuti giornalmente, costantemente, e deve avere un pubblico organico attivo che lo segue.

Ora si pone un dilemma, ovvero: se prima c’erano i giornalisti, persone autorevoli che giudicavano o davano un parere, ora con gli Influencer che si fanno pagare dalle aziende come si può garantire l’autorevolezza e la credibilità? Che differenza c’è rispetto alla mera pubblicità marchettara?

Un elemento che deve caratterizzare l’Influencer è sicuramente quello di essere trasparente e sincero. Se promuove un prodotto attraverso una sponsorizzazione, lo deve dire. Esistono degli hashtag che possono essere sfruttati all’occorrenza, come #ADV o #SponsoredPost che identificano un messaggio come pubblicitario. Non c’è nulla di più irritante per un follower sapere che l’Influencer seguito è un probabile “marchettaro”, che scrive bene di prodotti solo perché pagato. Anche in questo caso, se per l’Influencer il prodotto trattato a pagamento possiede dei difetti, dovrebbe comunque sia evidenziarli per rendere credibile la propria autorevolezza.

Per le aziende, quindi, è sempre un rischio offrire un prodotto da recensire a un Influencer, perché potrebbe giudicarlo negativamente. Le aziende devono quindi essere ben consapevoli dei rischi che possono correre e soprattutto devono essere in grado non solo di identificare l’Influencer più idoneo per la sponsorizzazione, ma di saper presentare il prodotto al meglio.

Non è sbagliato parlare di prodotti previo pagamento per farlo, ma è in ogni caso corretto palesarlo, renderlo ovvio. La differenza tra la marchetta e la pubblicità sta proprio nel fatto che la prima “raggira” i lettori che si fidano del loro influencer facendo credere che si parli di qualcosa “spontaneamente”, la seconda invece rende ovvia una cosa che deve essere palese.

La maggior parte degli Influencer VIP sono gestiti da Agenzie o Agenti. Questi ne curano l’immagine e gli ingaggi. Gli Influencer minori, invece, sono generalmente autonomi e possono essere contattati direttamente per concordare con loro eventuali azioni da fare per promuovere qualcosa.