La maggior parte di tutti gli utenti attivi dei Social Network acquista regolarmente online: dal 67% di Facebook all’83% di WeChatters, i proprietari di un profilo social tra i 16 e i 65 anni dichiarano di aver compiuto acquisti online nell’arco degli ultimi trenta giorni.

Si è iniziato a parlare di Social Commerce ormai da qualche tempo: i tentativi di monetizzazione attraverso i Social Network sono passati dal solo lato pubblicitario a vere e proprie possibilità di transazione perfezionabili tramite pochi click direttamente sulla piattaforma. Il fenomeno, ad oggi ancora largamente inespresso, rimane legato molto al potenziale dei diversi canali Social e non ha ancora conosciuto un pieno sviluppo, tuttavia uno studio di Global Web Index rivela dei dati estremamente interessanti.

Per prima cosa, la più gran parte di tutti gli utenti attivi dei Social Network acquista regolarmente online: dal 67% di Facebook all’83% di WeChatters, i proprietari di un profilo social tra i 16 e i 65 anni dichiarano di aver compiuto acquisti online nell’arco degli ultimi trenta giorni. Ancora, se interrogati circa il motivo che li porta ad esprimere interesse per le pagine social di un brand, il 56% risponde “per vedere i prodotti”, e il 33% risulta aver attivamente interagito con una promozione legata a qualcuno di questi prodotti che sia stata lanciata attraverso una piattaforma social. Questi due dati tuttavia non sono in diretta correlazione tra loro, e infatti decisamente più tiepido è il riscontro per la possibilità di fare compere tramite Social Network: solo il 19% degli utenti acquisterebbe un prodotto direttamente tramite Facebook, e la percentuale scende ulteriormente nel caso di Twitter (10%), Instagram (9%) e Pinterest (7%).

Quali sono, quindi, i driver che determinano il contenuto successo del Social Commerce, e perché il fenomeno non prende definitivamente piede? Primo fra tutti, è importante sottolineare il fatto che, nonostante tutti i brand e i prodotti di punta abbiano una (o spesso più d’una) pagina social, la prima fonte di informazione per l’utente rimane ancora il motore di ricerca: il 52% degli intervistati si affida ancora primariamente a Google search e simili, mentre solo il 36% utilizza anche i Social Network, percentuale tuttavia in rilevante aumento nel caso dei Millennials, che invece fanno dei Social Network un touch point nel 47% dei casi. Approfondendo poi le motivazioni che spingono gli utenti a perfezionare online i propri acquisti, il primato assoluto va alla gratuità della spedizione, risposta scelta dal 74% del bacino dei rispondenti, seguita a grande distanza dalla semplicità dei processi di reso e cambio (44%) e dalla facilità di checkout (38%); l’ultimo risultato, invece, è la possibilità di acquistare tramite Social Network, indicato solo nel 10% delle risposte.

Un altro dato interessante è che non per forza il Social Network più utilizzato è anche quello che genera le transazioni migliori: il “problema” di monetizzazione di Facebook è ormai annoso, con un guadagno assoluto pro capite estremamente ridotto e un valore di ordine medio sulla piattaforma che nel 2015 si è attestato intorno ai 55 dollari, mentre ben diversi sono i numeri di Pinterest, che vanta invece un ordine medio di oltre 123 dollari.

Ancora, sebbene Facebook, per ovvie ragioni legate al numero di utenti attivi, rappresenti secondo Business Insider il 64% del totale delle transazioni su social, Pinterest vanta l’impressionante catalogo di oltre sessanta milioni di pins acquistabili, segno che la piattaforma basata su immagini sta puntando fortemente su questo fenomeno. Se questi numeri non dovessero essere sufficientemente interessanti, corrobora l’interesse per il social commerce un recente studio di eMarketer che parla di una crescita di fatturato, nei soli Stati Uniti, da tre a quattordici miliardi dal 2014 al 2015, rappresentando così il 4% delle transazioni online totali.

I numeri e i comportamenti riassunti potranno anche apparire poco organici, e sicuramente sono in grado di fotografare solamente una piccola parte dell’intero fenomeno del Social Commerce, tuttavia è importante sottolineare è che tutti gli studi e le ricerche evidenziano, in toni ora più caldi ora più tiepidi, dei numeri in costante crescita ad esso legati. Magari questa crescita non è verticale e fulminea come altre cui l’era di Internet ci ha abituato, ma è un fatto che i brand più importanti stiano modificando le proprie strategie a ritmo più o meno serrato per inserire il Social Commerce all’interno delle proprie politiche, e altrettanto lampante è che, una volta trovata la giusta modalità, il consumatore approfitterà delle nuove possibilità che gli saranno offerte.

Fonte Assintel