Alcune aziende stanno utilizzando con successo sistemi informatizzati di accesso ai dati che permettono di valutare in tempo reale l’andamento delle attività

Il lavoro agile sta per diventare legge anche nel nostro paese. In realtà, secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, quasi il 50% delle grandi aziende in Italia lo sta già sperimentando.

Di cosa si tratta in pratica? Al datore di lavoro non interessa più quante ore i dipendenti passino in azienda ma i risultati che questi ultimi raggiungono. I cambiamenti che porta con sé questa nuova modalità di prestazione lavorativa sono diversi, di tipo culturale ma anche e soprattutto di tipo pratico.

Sono pronti i lavoratori? Si sentiranno meno sotto stress, o di più? Come può l’azienda monitorare i risultati? Come definire e condividere gli obiettivi? Come possono i dipendenti fornire feedback sull’operato del management? Come poter gestire il capitale umano e lo scambio di informazioni quando le persone non si trovano nello stesso luogo?

Sebbene valutare le persone in base ai risultati e agli atteggiamenti rappresenti un’importante leva di motivazione e di engagement per i singoli e di sviluppo per l’intera organizzazione, è necessario un sistema di monitoraggio accettato e condiviso da tutti ma anche un efficace sistema di incentivazione.

Alcune aziende stanno utilizzando con successo sistemi informatizzati di accesso ai dati che permettono di valutare in tempo reale l’andamento delle attività e gli scostamenti dai risultati attesi e che evidenziano e comunicano con immediatezza le correlazioni tra strategie, piani operativi e risultati effettivi, individuali e aziendali. In questo contesto, la tecnologia può dare un contributo importante al performance management, e allo sviluppo di carriera. Benché ancora poco utilizzate nell’area HR, grazie ai costi contenuti e a un utilizzo flessibile e “on demand”, queste soluzioni potranno servire anche alla gestione del personale delle PMI italiane.