Intelligenza artificiale, cloud, IoT sono le tecnologie che porteranno maggiori benefici al settore, ma attenzione alla sicurezza informatica

Il digitale è un fenomeno altamente pervasivo che sta investendo i più svariati settori economici italiani portando con sé numerosi benefici. Tra questi vi è quello degli impianti fotovoltaici. Lo testimonia Alfredo Balletti, amministratore delegato di Comal Impianti, tra le maggiori società italiane attive nel settore dell’impiantistica per la produzione di energia da fonte solare.

Come si sta evolvendo il mondo delle energie rinnovabili?

Il settore è in grande crescita sia per la necessità di contrastare in modo sostenibile i cambiamenti climatici, sia come risposta alla chiusura delle centrali a carbone che per il raggiungimento della Grid Parity nel fotovoltaico: i ricavi derivanti dalla vendita di energia ora ripagano ampiamente i costi di realizzazione e di manutenzione dell’impianto, senza dover richiedere aiuti statali come avveniva fino a pochi anni fa. A tutto questo si aggiunge l’obbiettivo prefissato dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 che prevede 30GW di nuova capacità installata in Italia.

Come è possibile raggiungere questi livelli produttivi?

Serviranno numerosi investimenti, una riduzione della burocratizzazione e la massiva introduzione delle tecnologie digitali: l’intelligenza artificiale, il cloud, l’analisi dei big data e il 5G porteranno infatti notevoli benefici all’intero settore. Lo confermano diversi studi internazionali che prevedono una digitalizzazione del 90% degli impianti fotovoltaici entro il 2025.

Come l’intelligenza artificiale può portare benefici?

impianti fotovoltaici digitaliL’AI, grazie alla sua capacità di autoapprendimento, garantirà un crescente livello di efficienza degli impianti fotovoltaici, una migliore interconnessione tra elementi e dispositivi ed un’ottimizzazione della produzione dell’energia. Non solo: interessanti benefici deriveranno dall’identificazione proattiva di possibili malfunzionamenti e dalla conseguente manutenzione predittiva degli impianti che potranno così operare al proprio massimo livello produttivo, senza downtime.

Gli impianti fotovoltaici saranno automatizzati?

Sempre grazie all’intelligenza artificiale e all’Internet of Things, l’80% degli impianti sarà automatizzato: molte funzioni diagnostiche e decisionali non saranno più a capo degli esperti di O&M (Operation & Maintance) , ma gestite in automatico come in Comal. Non solo: si assisterà all’introduzione di droni e robot per le mansioni più pericolose e per quelle che richiedono un continuo ed elevato grado di precisione.

La blockchain potrà rappresentare un valore per il settore?

Sistemi altamente automatizzati consentirebbero ai distributori di rendere veramente e pienamente flessibile la gestione e il controllo della rete elettrica compiendo un deciso salto di qualità, anche in considerazione del processo di decentralizzazione delle fonti di energia. La tecnologia consentirebbe una stabilizzazione e bilanciamento delle reti elettriche e permetterebbe una migliore gestione del sistema Paese in questo ambito, migliorando le condizioni di smart grid e ad esempio evitando un blackout elettrico come quello del 2003 in Italia.

Avete lanciato il Tracker Sun Hunter. Di cosa si tratta?

Tracker Sun Hunter 18AB un prodotto tecnicamente valido, avanzato ed economicamente competitivo, progettato da Comal SpA. Il sistema ad asse singolo orIl Tracker Sun Hunter è un sistema innovativo in acciaio, ma con un cuore tecnologico, completamente ideato da Comal e composto da una perfetta integrazione tra hardware e software. Si tratta di una soluzione, applicata ai diversi moduli fotovoltaici, che permette la mobilità dei pannelli in direzione dello spostamento del sole. I diversi pannelli si comportano quindi come quando in natura i girasoli ruotano a seconda della posizione nel cielo del sole. Oltre all’inseguimento solare, grazie ad un anemometro ed un accelerometro interni, il Trucker è in grado di posizionare orizzontalmente i pannelli al superamento di determinate soglie, in modo da proteggerli dalle forti raffiche di vento. Grazie a queste sue caratteristiche, il Sun Hunter garantisce un incremento dei livelli di energia prodotta dall’impianto del 16% e una riduzione dei danneggiamenti.

Come riuscite a gestire i diversi impianti che avete?

Attraverso una Control Room centralizzata che permette di monitorare da remoto l’impianto 24 ore al giorno. Il software scada sulla quale si fonda la sala controllo è in grado infatti di poter studiare in real-time le performance di produzione e lo stato dell’intero impianto, come ad esempio la presenza di possibili anomalie o violazioni della sicurezza fisica delle strutture: ottimi sono i benefici in ottica di manutenzione predittiva . Bisogna però sottolineare che il merito di tutto questo deriva anche dallo studio ed elaborazione dei dati raccolti dai numerosi sensori posizionati all’interno dell’impianto fotovoltaico e di Shelter, cabina di trasformazione di ultima generazione ideata da Comal.

Siete fortemente orientati all’innovazione quindi. Quale è il vostro segreto?

Comal è da sempre focalizzata al miglioramento delle performance degli impianti. Per questo numerose risorse sono destinate alla nostra divisione di Ricerca e Sviluppo che opera con l’obiettivo di ideare, progettare e poi indurre tecnologie e componenti sempre più efficaci. Al momento il team di sviluppo è dedicato alla realizzazione e studio dell’ottimizzazione dei pannelli bifrontali, capaci di assorbire un maggior quantitativo di energia solare. Una delle più importanti sfide che il settore deve affrontare sarà inoltre quello di dover risolvere il problema dello stoccaggio dell’energia, considerato ancora uno dei punti critici nel campo dell’energia nonostante la realizzazione di batterie maggiormente performanti. Abbiamo anche avviato un progetto all’avanguardia.

Quale?

 

Comal vuole esplorare il settore della produzione di idrogeno verde dal sole, combinandolo in un reattore con la CO2 in modo da realizzare un gas dalla migliore usabilità e dal più facile stoccaggio rispetto all’Idrogeno puro. Applicazioni di questo gas potrebbero riguardare i motori delle automobili.

Il crescente utilizzo di tecnologia sta attirando l’interesse dei cybercriminali?

Purtroppo si, anche perchè ormai tutto quello che è online è attaccabile e gli impianti fotovoltaici lo sono sempre di più. Negli ultimi anni infatti diversi episodi di violazioni sono passati alla cronaca come ad esempio quello che ha portato al blackout in Ucraina nel 2016 o al più recente operatore di energia solare sPower. Solitamente, durante questi attacchi informatici, sono gli inverter o i controller di interconnessione della rete ad essere maggiormente compromessi: in questo modo i cybercriminali possono immettere nel sistema elettrico energia in eccesso quando non ce ne è bisogno oppure bloccarne l’afflusso. La realizzazione di nuovi inverter integrati con il machine learning e la blockchain aiuteranno a mitigare gli attacchi. Questo purtroppo non basta: bisogna aumentare la consapevolezza nel settore a causa della ridotta esperienza degli operatori. In questa direzione Comal è un precursore perchè ha attivato da alcuni anni diverse contromisure software, firewall e altre procedure per contrastare gli attacchi dei cybercriminali.

Quali saranno i prossimi obiettivi di Comal?

Oltre a continuare ad investire in ricerca e sviluppo per portare innovazione nel settore, dovremmo completare a breve un’operazione di IPO che avverrà interamente attraverso un aumento di capitale. Grazie a questa operazione aumenteremo il presidio in Italia, nonostante l’entrata di nuovi competitor, e avvieremo nuovi progetti all’estero, soprattutto nell’Africa Subsariana dove abbiamo già abbiamo realizzato un impianto. Un altro sbocco di crescita riguarderà la fornitura di prodotti per ammodernare impianti fotovoltaici già attivi ma ormai obsoleti rispetto alle nuove tecnologie disponibili e quindi poco efficienti.