La quinta edizione di ScaleIT – l’evento-piattaforma che favorisce l’incontro tra gli investitori internazionali interessati a realtà ad alto potenziale e le migliori scaleup italiane e del Sud Est Europa – si è chiusa ieri a Milano con un bilancio molto positivo. L’iniziativa fondata da Lorenzo Franchini ha infatti registrato una partecipazione record da parte degli investitori internazionali: 32 fondi esteri giunti appositamente a Milano per incontrare la rosa delle 14 migliori realtà innovative selezionate, con obiettivi di raccolta tra i 3 e i 30 milioni di euro.
Sono stati più di 100 gli incontri one-to-one tra gli investitori e le 14 scaleup che hanno avuto luogo nel corso della giornata, a conferma del ruolo strategico di sistema dell’evento che, grazie alla sua capacità di networking, dimostra la propria capacità di dare nuova linfa al business di queste realtà innovative, grazie alla raccolta di fondi provenienti da investitori internazionali, giunti a Milano per incontrare e conoscere aziende dall’alto potenziale di sviluppo.
Oggi i capitali esteri sono realmente interessati ad aziende italiane o società che, pur avendo headquarter all’estero, hanno alle spalle un team italiano. Lo dimostrano i numeri: nei dodici anni precedenti al settembre 2015, anno di fondazione di ScaleIT, ci furono solo due investimenti di fondi internazionali in società tech italiane. Nei primi 9 mesi del 2019 sono stati ben ventisette. Segno, questo, di un cambio di passo importante, se non addirittura epocale.
In poco più di tre anni, grazie anche al contributo generato da ScaleIT, sono stati raccolti oltre 250 milioni di dollari per finanziare le scaleup italiane e del Sudest Europa. I primi 9 mesi del 2019 si chiudono con una crescita del 52% in termini di volumi complessivi di investimento sull’anno precedente, toccando quota 608M in aumento rispetto ai 398M raggiunti nello stesso periodo del 2018.
“È il quarto anno che partecipo a ScaleIT e la qualità delle scaleup è sempre molto alta perché frutto di un lavoro che dura un anno. In termini di quantità delle scaleup, l’Italia ne ha meno rispetto a Germania, Francia, UK e anche alla Spagna. Però negli ultimi si è assistito a una crescita importante. Va in effetti considerato che molti founder italiani lavorano da UK o Usa. Noi crediamo nell’Italia, per questo abbiamo già investito in società italiane seguendo diversi round” – afferma Barbod Namini, di HV Ventures.
François-Xavier Dedde di Omnes Capital dichiara: “Il consiglio che do alle scaleup in cerca di investimenti è di tenere presente che non sempre le valutazioni più alte sono anche le migliori. Alte valutazioni significano alte aspettative e la fase di scaleup è sempre molto delicata.”
“Vedere, ogni anno, crescere la partecipazione di fondi internazionali a ScaleIT è per noi fonte di grande orgoglio ma, ancora più, rappresenta la prova tangibile di aver intrapreso, quattro anni fa, il giusto percorso – afferma Lorenzo Franchini, fondatore di ScaleIT. Abbiamo messo a punto un programma che si sviluppa nel corso del tempo ed è studiato per far maturare le giovani imprese italiane innovative preparandosi al meglio per la valutazione da parte degli operatori internazionali. Investitori di qualità che hanno trovato nel lavoro di selezione e preparazione che svolgiamo un importante valore. Un valore che credo oggi si possa dire ha rappresentato un contributo all’evoluzione degli investimenti sulle scaleup italiane e che è nostro obiettivo replicare anche per i mercati del Sud Est Europa.”
Giovanni Vecchio, Direttore per l’Italia di Euronext, ha concluso: “Ci piace avere un occhio privilegiato, attraverso ScaleIT, su quello che succede nel mondo delle imprese tech in rapida crescita, poiché ci consente di capire in quale direzione si sta muovendo il mercato. È un bacino molto importante per la nostra attività di sviluppo del business perché molte di queste società, dopo questo round VC, avranno il potenziale per proseguire il percorso di raccolta e crescita sul mercato borsistico in modo continuativo. Questo permette di garantire l’indipendenza della società e maggiori possibilità di exit per gli investitori.”
Appquality, Artemest, Coverholder, Homepal, Invrsion, Inxpect, Cesarine, Manet, Mediately, Sailogy, Soul-K, Travel Appeal, Vivense, Wonderflow sono le 14 aziende innovative che hanno partecipato alla quinta edizione e che sono state selezionate dall’advisory board guidato da Lorenzo Franchini, fondatore di ScaleIT, e composto tra gli altri da Michele Novelli, venture capitalist, Emil Abirascid, giornalista e imprenditore e dall’angel investor Pietro De Nardis.
Tra gli investitori presenti a ScaleIT 2019 figurano primari fondi di VC come: Accel, Acton, Ardian, Atomico, BlackFin, Brega, Digital+, Eight Roads, ETF Partners, Global Founders Capital, HV Ventures, Hummingbird Ventures, Idinvest, Omnes, Prime Ventures, Project A, molti dei quali avevano già aderito alle edizioni passate.
A credere nel progetto sono stati importanti nomi dell’ecosistema e dell’innovazione tecnologica quali: Euronext, il principale mercato borsistico pan-Europeo nell’Eurozona, che si conferma main partner di ScaleIT anche quest’anno. Al suo fianco anche Silverpeak, AWS, Salesforce, Orrick, Badenoch&Clark, Ludovici & Partners, mentre tra i nuovi supporter ci sono stati attori importanti come Poste Italiane, Enel e SisalPay.