
Smart home: un costo o un’opportunità? Questo è il dilemma cui spesso si trova di fronte chi è interessato all’acquisto di un immobile. La possibilità di dotare la casa di soluzioni basate sulla tecnologia e sull’intelligenza artificiale, dalle telecamere di videosorveglianza installate sul balcone e controllabili a distanza, alle app per azionare e gestire a distanza lavatrici e lavastoviglie, è sempre molto allettante. Certo, occorre bilanciare costi e benefici. Ciò che, però, deve far riflettere è che la possibilità di controllare a distanza i dispositivi e automatizzare gran parte dei processi consente, in realtà, di ottimizzare sensibilmente i consumi e migliorare la qualità della vita.
L’Internet of Things per la casa
In generale, l’Internet of Things per la casa investe ormai diversi aspetti delle abitazioni. Viene utilizzato per la regolazione di impianti di climatizzazione o termostati, per la gestione degli elettrodomestici, per l’illuminazione, accensione e spegnimento e per regolare l’intensità, per i dispositivi audio e naturalmente per tutto ciò che riguarda la sicurezza.
Avere la certezza che ci sia un “occhio elettronico” di riserva sempre attivo in casa da un lato conviene in situazioni d’emergenza. Quando si esce di casa di corsa, dimenticandosi la luce accesa o la lavastoviglie attiva, è comodo avere a disposizione un pulsante per evitare di sprecare inutilmente energia elettrica, a beneficio sia dell’ambiente, sia della propria bolletta, che già è di molto ridotta nelle case di classe A1 o superiore.
Non si tratta solo di efficientamento energetico
Il pensiero di aver sempre sotto controllo ciò che succede all’interno dell’abitazione oggi significa più serenità, maggiore comfort e senso di sicurezza. Senza contare che rendere la casa più smart è sinonimo di migliorare l’assistenza agli anziani e alle categorie fragili, al contempo garantendo loro maggiore autonomia.
Insomma, un investimento che conviene, specialmente in un periodo in cui è fondamentale rimettere al centro il benessere degli individui e la sostenibilità ambientale. I trend di mercato aggiornati a fine 2024 dimostrano che la maggior parte dei compratori opta per soluzioni tech: secondo i dati estrapolati dall‘Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentati il 19 febbraio 2025 durante il convegno “Nuove sfide per la Smart Home tra AI, dati e sostenibilità: mission (im)possible?”, sei italiani su dieci hanno oggetti smart in casa.
Il mercato della smart home in Italia prosegue la sua ascesa
Nonostante la fine di bonus e incentivi energetici, nel 2024 ha raggiunto quota 900 milioni di euro, in crescita del +11% rispetto al 2023. L’anno scorso sono state le soluzioni per la sicurezza a trainare le vendite del mercato, con 250 milioni di euro (28% del valore, +28% rispetto al 2023). Ha seguito a ruota il settore elettrodomestici, da 179 milioni di euro di mercato (19%) e una crescita del +13%.
In leggero calo si sono rivelati i dispositivi per il risparmio energetico: l’investimento in questo ramo ha raggiunto 141 milioni di euro, 5% rispetto all’esercizio precedente. Nonostante la lieve decrescita, senza dubbio dettata dal termine degli incentivi statali, l’offerta ingolosisce chi compra casa: gli utenti sono sempre più attenti alla riduzione dei consumi, sia per l’aumento dei costi dell’energia sia per la sensibilità sempre più spiccata nei confronti della tutela dell’ambiente. Sempre dal report in esame, è emerso che il 32% dei consumatori vorrebbe attivare servizi per la gestione dei consumi e, tra questi, il 71% sarebbe disposto a spendere per la loro attivazione. Vale la pena, nei limiti che le risorse famigliari permettono a seconda della situazione di ciascun acquirente, investire in questa direzione, considerando che le case smart sono validi alleati su cui puntare per raggiungere nel medio lungo termine i parametri richiesti dalla nuova direttiva europea.