
Con la crescente diffusione dei pagamenti digitali, le criptovalute stanno guadagnando sempre più terreno tra gli utenti, confermandosi una scelta in rapida ascesa.
Dalle spiagge esotiche alle capitali europee, sono sempre di più i viaggiatori che scelgono di pagare le proprie vacanze in criptovaluta. Un fenomeno in crescita costante, spinto da un nuovo approccio alla spesa, soprattutto tra le generazioni più digitali e i nomadi globali. Pagare in cripto non è solo una questione di stile di vita: offre vantaggi concreti. Tra i principali, la possibilità di evitare commissioni bancarie e cambi sfavorevoli, la rapidità delle transazioni internazionali e, in alcuni casi, l’accesso a offerte esclusive riservate a chi utilizza valute digitali. A questo si aggiunge la libertà di viaggiare senza dipendere dai circuiti tradizionali e con un maggior controllo sulle proprie finanze.
Lo conferma una recente indagine condotta da Bitget, società Web3 tra i principali exchange di criptovalute al mondo, che ha coinvolto oltre 3.000 utenti di criptovalute in tutta Europa e offre uno sguardo dettagliato sulle loro preferenze e sui limiti che incontrano quando considerano l’uso delle criptovalute per i loro viaggi.
L’85% degli utenti crypto europei usa le criptovalute o vuole usarle per le vacanze
L’interesse nell’utilizzo delle criptovalute per le vacanze è innegabile, con un impressionante 85,32% degli intervistati che ha già utilizzato le criptovalute per prenotare un viaggio o sta attivamente pensando di farlo. Questa ampia accettazione indica un cambiamento significativo nel comportamento dei consumatori. I principali casi d’uso identificati sono le spese quotidiane (58,86%), l’alloggio (58,59%) e i trasporti (55,15%), in linea con precedenti analisi di Bitget Wallet che hanno sottolineato come i viaggi e le spese quotidiane siano i principali casi d’uso delle criptovalute in Europa.
“I risultati indicano chiaramente un forte desiderio tra gli utenti europei di criptovalute di integrare gli asset digitali nei loro piani di viaggio”, afferma Gracy Chen, CEO di Bitget. “È una progressione naturale dal detenere criptovalute come investimento allo sfruttarne l’utilità per transazioni nel mondo reale, specialmente in un settore senza confini come il turism”.
Prevedibilmente, le stablecoin emergono come le criptovalute preferite per i casi d’uso legati ai viaggi, favorite dal 67% degli intervistati. Questa preferenza si allinea fortemente con le tendenze di mercato più ampie, dove le stablecoin sono sempre più utilizzate per le transazioni quotidiane grazie al loro valore costante, mitigando efficacemente le preoccupazioni di volatilità spesso associate ad altri asset digitali.
Bitcoin segue come il secondo asset più favorito, scelto dal 45% degli intervistati. Lo sviluppo continuo di tecnologie come il Lightning Network, che migliora la velocità e il costo delle transazioni sulla rete Bitcoin, è fondamentale per la sua maggiore utilità nella spesa quotidiana.
Opportunità e ostacoli: cosa frena l’adozione delle criptovalute
Gli utenti europei sono motivati ad utilizzare le criptovalute per i loro viaggi per diverse ragioni. Una significativa maggioranza, il 51,46%, mira ad evitare le commissioni di cambio estere, mentre il 48,64% apprezza le transazioni più veloci. La privacy e l’anonimato sono un altro fattore importante per molti, specialmente in Germania (44%) e Polonia (51%). In Italia, un notevole 46% è attratto dall’interesse per le nuove tecnologie. Esaminando le differenze generazionali, la Gen Z si distingue, con il 71,64% che privilegia le commissioni di transazione più basse inerenti ai pagamenti in criptovaluta.
Nonostante il chiaro entusiasmo, rimangono degli ostacoli. La barriera più significativa all’utilizzo delle criptovalute per le vacanze è la mancanza di ampia accettazione da parte dei fornitori di servizi di viaggio, citata dal 58,30% degli intervistati. Sebbene alcuni marchi e piattaforme noti nel settore dei viaggi stiano iniziando ad integrare i pagamenti in criptovaluta, l’accettazione diretta è ancora in evoluzione. Spesso, ciò significa affidarsi a processori di pagamento in criptovaluta, o a servizi che consentono di prenotare tramite famose compagnie di viaggio (come Hotels.com o Airbnb) utilizzando criptovalute (ad esempio, Bitrefill, Entravel). Questo approccio indiretto può complicare le spese quotidiane in loco.
La volatilità dei prezzi delle criptovalute rimane una preoccupazione per il 42% degli intervistati, un sentimento ampiamente coerente tra i diversi mercati e generazioni. Tuttavia, esistono alcune variazioni regionali: gli utenti francesi mostrano una preoccupazione leggermente più elevata per l’incertezza normativa (35%), mentre gli utenti dell’Europa orientale sono più apprensivi riguardo ai problemi di sicurezza (38%) rispetto alla media.
“Affrontare le attuali lacune nell’accettazione da parte dei commercianti e continuare a semplificare l’esperienza utente sono passi cruciali”, aggiunge Gracy Chen. “L’industria sta lavorando attivamente su soluzioni di pagamento robuste e su una maggiore chiarezza normativa, il che allevierà naturalmente le preoccupazioni in merito a sicurezza e volatilità, aprendo la strada a un’adozione più ampia”.
Viaggi senza attriti: cosa ci aspetta nei prossimi anni
Il consenso tra gli stessi utenti di criptovalute è estremamente positivo: il 91% degli intervistati ritiene che l’utilizzo delle criptovalute per la prenotazione delle vacanze diventerà più facile nei prossimi anni. Man mano che sempre più aziende abbracceranno i pagamenti in criptovaluta, insieme ai continui miglioramenti delle infrastrutture e alle nuove tecnologie, la visione di un’esperienza di viaggio alimentata dalle criptovalute, veramente senza interruzioni, appare sempre più a portata di mano.
“Il futuro dei pagamenti è innegabilmente digitale, e le criptovalute sono in prima linea” conclude Gracy Chen. “Ci aspettiamo un cambiamento significativo in cui l’utilizzo delle criptovalute per le transazioni quotidiane, inclusa la prenotazione di una vacanza da sogno, diventerà comune e conveniente quanto l’utilizzo di una carta di credito”.