
Oltre mille presenze complessive nei due giorni di incontri ed eventi centrati sull’economia circolare, della prima edizione del Circular Value Forum di Genova: non si può negare che l’iniziativa vada in archivio con un bilancio pienamente riuscito. L’evento ha visto alternarsi:
- le conferenze a Palazzo Tursi e Tobia Pallavicino con 86 relatori a cui hanno assistito 450 persone,
- a cui aggiungere le almeno 250 che hanno visitato la Bubble Room Experience, partecipato al Career Day, assistito al Food Contest e preso parte al C-City Tour
- e, infine, i 200 spettatori che hanno affollato al massimo della capienza consentita la Sala delle Grida al Palazzo della Borsa per l’Eco-Fashion Show.
- Un risultato che si riflette anche sui social, con quasi 100mila visualizzazioni dei contenuti prodotti su Facebook, Instagram e LinkedIn.
«Uno sviluppo economico sostenibile e prospero, che rispetti i criteri di sostenibilità ambientale con una governance moderna e competente e non risenta delle volatilità del mercato: è questo l’obiettivo che le nostre società sempre più antropizzate hanno davanti e su cui ci siamo confrontati in questa prima edizione del Circular Value Forum, un evento nato da una città, Genova, per tutte le altre città – commenta Stefania Manca, sustainability manager del Comune di Genova –. Sono stati due giorni intensi nei quali abbiamo raccolto un patrimonio di esperienze e presentato un ventaglio di soluzioni con le quali rispondere ai bisogni concreti dei centri urbani e delle persone che li vivono ogni giorno, all’insegna dei tre pilastri alla base dell’economia circolare che, nella strategia individuata da Genova, sono quelli dell’eco-design, del long-use e del re-use».
L’economia circolare protagonista sul fronte del cibo e del lavoro
Nella seconda ed ultima giornata i temi della circolarità sono stati esplorati su due fronti: il lavoro e il cibo. Le conferenze a Tursi si sono aperte con una rassegna delle esperienze di circolarità nelle grandi aziende per poi approfondire le opportunità di lavoro nella nuova economia circolare offerte dao cosiddetti “green jobs”, al centro anche del Career Day, organizzato in collaborazione con l’Università di Genova, che offrirà a tutti gli interessati la possibilità di lasciare il proprio curriculum e sostenere dei colloqui con le aziende partner.
Nel primo pomeriggio è andato in scena il “Circular Value Forum Food Contest – Zero Waste” in collaborazione con l’istituto Bergese-Rosselli che ha visto sfidarsi due squadre di studenti delle scuole alberghiere liguri, chiamati a preparare un piatto e un cocktail ispirati al riutilizzo dei prodotti residui e a basso impatto ambientale, ma sempre in coerenza con le tradizioni e le materie prime del territorio. Ad aggiudicarsi la prova di sala è stato Luca Altemani dell’istituto Marco Polo con il cocktail “A10” ispirato alle materie prime e ai sapori delle terre attraversate, appunto, dall’Autostrada dei Fiori. La prova di cucina è andata invece ad Elisa Bitossi dell’istituto Nino Bergese e alla sua preparazione ribattezzata “La Rinascita”, realizzata con scarti di cibo recuperati e reinventati per servire un piatto di pesce accompagnato da sapori tipici della Liguria.
Il concorso ha introdotto la sessione su Food system e città circolari che ha esplorato l’intera filiera dalla produzione alla distribuzione, passando per logistica e distribuzione. «Ogni anno – ha ricordato Franco Fassio, professore associato dell’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo – viene sprecato circa un terzo della produzione mondiale, pari a 1,3 miliardi di tonnellate di cibo gettato nella spazzatura, che incidono anche per il 37% sulla produzione di anidride carbonica. La riduzione degli sprechi e la valorizzazione delle opportunità di reimpiego degli scarti e dei sottoprodotti diventa dunque essenziale. D’altra parte la circolarità è un concetto che appartiene già alla natura, dove ogni eccedenza viene metabolizzata nel fluire tra i cinque regni naturali».
L’altra faccia della medaglia, parlando di spreco alimentare, è quella che riguarda il packaging quale ulteriore fonte di rifiuti: «Grazie all’integrazione di tecnologie proprietarie, nei nostri impianti siamo in grado di dare vita a soluzioni biodegradabili e compostabili, con un contenuto di origine vegetale crescente – ha spiegato Tiziana Milizia, responsabile sviluppo bioplastiche di Novamont –. Il Mater-Bi è la nostra bioplastica frutto di oltre 30 anni di ricerca Novamont e grazie alle sue caratteristiche può rappresentare una soluzione per tutte quelle applicazioni difficili da riciclare perché multimateriali, troppo piccole o sporche di residui alimentari. In particolare, per rispondere alla crescente domanda di packaging sempre più sostenibili, stiamo lavorando allo sviluppo di prodotti compostabili come accoppiati carta e bioplastica per il foodpackaging, pellicole compostabili e capsule del caffè nelle versioni a media e alta barriera».
I principi di sostenibilità, responsabilità sociale e governance (ESG)
Al Salone del Bergamasco di Palazzo Tobia Pallavicino si è invece parlato dei principi di sostenibilità, responsabilità sociale e governance (ESG) alla base della nuova identità delle imprese. Tra gli interventi, quello di Irma Belardi, responsabile People Development, Training & Sustainability di Ansaldo Energia, che ha illustrato il percorso di comunicazione sulla sostenibilità iniziato in modo strutturato nel 2020 attraverso la rendicontazione volontaria. «L’azienda – ha spiegato – può fornire un impatto molto significativo sia attraverso le soluzioni tecnologiche dei propri prodotti, sia nella gestione interna e della propria supply chain. Il contesto potrebbe essere influenzato in modo importante anche dall’ambito normativo, in particolare pensando al decreto Omnibus che prevede di posticipare l’obbligo alla rendicontazione secondo nuovi standard per le aziende non quotate delle nostre dimensioni, nonché una semplificazione dei parametri. Accanto a queste opportunità, tuttavia, il rischio è una riduzione dell’impegno da parte delle piccole e medie realtà per le quali è proposta l’esclusione dall’obbligo».
Che cosa rappresenta per Genova il Circular Value Forum?
Il Circular Value Forum segue le linee guida operative e i requisiti di sostenibilità del Comune di Genova per gli eventi outdoor e indoor ed è promosso dalla Direzione di area Sviluppo economico e promozione del Comune di Genova nell’ambito del progetto C-City, in collaborazione con la Camera di Commercio, il supporto organizzativo di ClickUtility Team, il patrocinio di Rai Liguria e la partecipazione di ENI in qualità di main partner e di Ansaldo Energia come gold partner. Si ringraziano anche Amiu in qualità di partner ambientale, Basko, EcoEridania e Italmatch Chemicals. L’evento fa inoltre parte del programma di iniziative ufficiali della Giornata nazionale del Made in Italy 2025.