Negli ultimi anni, con l’affermarsi della tendenza del Byod (Bring Your Own Device) e con il diffondersi a macchia d’olio del lavoro da remoto a causa dell’emergenza sanitaria, si è scoperto che lavorare in mobilità, senza doversi necessariamente accomodare alla scrivania dell’ufficio, porta a numerosi benefici in termini di produttività e di benessere per il dipendente. Ma come ogni buona notizia esiste anche il rovescio della medaglia: il 47% delle aziende ha registrato un aumento degli attacchi informatici in seguito alla transizione verso il remote working, il che significa che i pericoli per la sicurezza aziendale sono cresciuti in maniera esponenziale, soprattutto per le realtà medio-piccole, le nostre PMI, che molto spesso non dispongono del budget necessario per esperti interni in grado di formare i dipendenti e impostare sistemi di sicurezza più o meno sofisticati (si stima che circa il 43% dei proprietari di PMI non ha alcun piano di difesa digitale). Contemporaneamente le PMI sono le aziende meno capaci di assorbire i costi elevati di un eventuale attacco andato a buon segno (dopo aver subito una violazione il 10% delle PMI dichiara bancarotta e il 25% fallisce: un fatto che non stupisce se si pensa che il costo medio di una violazione si aggira intorno ai 200.000 dollari, senza prendere in considerazione il danno di immagine che porta clienti e partner a valutare come troppo rischiosa la collaborazione con la tua azienda). I dati parlano chiaro: più di un quarto delle violazioni di dati nel 2020 ha coinvolto le PMI.
Un pericolo che arriva (anche) dai dipendenti
Come reagire allora? Quasi 1 violazione su 4 è causata da un errore umano, quindi fare affidamento sui dipendenti per tenere i dati aziendali sui loro device al sicuro non è una politica vincente, senza trascurare poi il caso in cui i dispositivi vengano smarriti o sottratti. Il 40% dei dipendenti ammette di ignorare o aggirare le politiche di sicurezza della propria azienda per svolgere il proprio lavoro con più efficienza e agilità.
Tra gli errori più comuni troviamo la non impostazione del blocco schermo che può portare a un pericolo effettivo qualora il dispositivo finisse nelle mani sbagliate, con la possibilità di rubare e truffare dipendenti, partner e l’azienda stessa. I dipendenti inoltre possono installare inavvertitamente malware come virus, worm, ransomware e Trojan in seguito a trasferimento locale di applicazioni non verificate o cliccando su link di spam. Dall’inizio della pandemia, il 48% delle organizzazioni ha segnalato un aumento degli attacchi a dispositivi compromessi o rubati.
Il passo più importante da fare è quindi quello di assicurarsi che i propri dispositivi siano sicuri attuando delle corrette strategie di security. Se pensiamo però al fatto che la metà delle PMI ha un budget inferiore ai 5.000 dollari per la sicurezza IT e quasi un terzo ha meno di mille dollari è facile comprendere come spesso le strategie di sicurezza vengano by-passate con tutte le gravi conseguenze che abbiamo visto.
Sicurezza mobile a portata di PMI
Copyworld, system integrator specializzato in ambito Mobile, propone un approccio consulenziale che prevede la proposta di hardware mobile come smartphone, tablet e wearables, corredati di soluzioni e servizi aggiuntivi. Copyworld ha maturato una forte esperienza in ambito Device Management & Security ed ora propone alle PMI italiane la nuova soluzione Android Enterprise Essentials per una protezione dei dati automatica e conveniente, che fino al 31 marzo è possibile provare gratuitamente per 90 giorni.
Android Enterprise Essentials è stato progettato e realizzato a misura di PMI dal team AndroidTM di Google, creatore di strumenti di sicurezza e gestione dei dispostivi per le più grandi organizzazioni del mondo. Il servizio è facile da configurare, utilizzare e gestire e non richiede formazione aggiuntiva per i dipendenti. Le politiche di Essentials vengono applicate autonomamente quando si avvia il dispositivo (out-of-the-box), senza bisogno di alcuna azione o configurazione da parte dell’IT.
Tra le funzionalità di Android Enterprise Essentials troviamo:
- Blocco schermo applicato in automatico per impedire l’accesso non autorizzato ai dati aziendali
- Eliminazione dei dati da remoto con pochi click in caso di furto o smarrimento del dispositivo
- Protezione sempre attiva perché Google Play Protect fornisce protezione da malware ed è sempre attiva in background, scansionando e verificando più di 50 miliardi di applicazioni ogni giorno
- Impossibilità di side-loading delle applicazioni impedendo ai dipendenti di scaricare applicazioni potenzialmente dannose all’interno del Google Play Store
- Politiche persistenti anche con il reset alle impostazioni di fabbrica
- Crittografia dei dati
- Gestione semplice e centralizzata tramite un portale intuitivo
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