Siamo al momento dei fatti, non più soltanto delle parole. Se da un lato l’intelligenza artificiale viene utilizzata in ambito consumer soprattutto grazie al successo di ChatGPT, è a livello aziendale che si devono finalmente concretizzare tutti i benefici di cui tanto si è parlato negli ultimi anni. Lo sa bene SAP tra primi precursori al mondo a voler rendere effettivi i vantaggi generati dall’AI e portare valore al mondo business grazie alle proprie competenze, soluzioni e vision strategica.
“L’intelligenza artificiale è finalmente matura e le aziende italiane vorrebbero utilizzarla con successo anche in ambiti core. A confermarlo è una recente ricerca SAP secondo la quale tra le prime tre priorità tecnologiche delle organizzazioni del Belpaese vi è per il 58% di esse l’adozione dell’AI generativa. Intelligenza che viene però al momento utilizzata soprattutto per lo sviluppo di contenuti marketing (43%), per il rilevamento delle frodi (43%) e per le interazioni con clienti e fornitori (42%), ma che invece è a livello core e per operazioni complesse che può fare veramente la differenza” ha spiegato Carla Masperi, Amministratore Delegato di SAP Italia in occasione di SAP NOW, evento di riferimento dell’azienda che ha attirato migliaia di aziende e clienti a Milano.
I progressi verso l’AI generativa
SAP investe ogni anno circa un terzo del proprio fatturato (10 billion di dollari) in innovazione, con un focus specifico proprio sullo sviluppo dell’Intelligenza artificiale. E lo fa da almeno sei anni con l’obiettivo di creare un’AI che sia responsabile, rilevante ed efficace: l’implementazione e l’uso dell’IA deve infatti avvenire sempre in modo etico, trasparente e sicuro oltre che basarsi su una base di dati altamente affidabile (SAP raccoglie dati da oltre 50 anni) altrimenti si rischierebbe di generare “risposte” errate con conseguenze negative per il business.
Fiore all’occhiello di SAP è Joule, un assistente intelligente capace di supportare decisioni operative più rapide ed informate. A differenza dei tradizionali assistenti virtuali, SAP Joule, gestibile attraverso il linguaggio umano, è specificamente orientato a contesti aziendali e utilizza la potenza dei dati già presenti nei sistemi SAP. Grazie a sofisticati algoritmi di machine learning, è in grado di analizzare grandi volumi di dati aziendali per rilevare tendenze, identificare problemi emergenti o opportunità e suggerire soluzioni. Un aspetto distintivo di Joule è la sua capacità di offrire raccomandazioni proattive: invece di attendere comandi specifici da parte degli utenti, Joule può fornire suggerimenti rilevanti in tempo reale, come previsioni di vendita, raccomandazioni su fornitori o insight finanziari.
“Siamo convinti che Joule verrà utilizzato entro la fine dell’anno per l’80% delle attività SAP più comunemente utilizzate” ha evidenziato Carla Masperi.
Aziende che utilizzano l’AI: i benefici
Attualmente sono già circa 27mila le aziende nel mondo che utilizzano SAP Business AI, ma soltanto poco più di un migliaio sfrutta invece la GenAI. Per questo, al fine di sensibilizzare le incredibili prestazioni garantite dall’intelligenza generativa, SAP ha reso disponibili oltre 100 case study a cui le aziende che non hanno ancora implementato la GenAI possono fare riferimento. In più, qualora non ci fossero casi specifici per un determinato settore, SAP ha presentato un motore di sviluppo che permette di abilitare nuovi scenari rispetto a quelli in uso e mostrarne le possibili implicazioni.
Tra le aziende italiane presenti a SAP NOW che hanno voluto testimoniare il loro percorso con l’azienda tedesca in ambito AI si possono evidenziare Campari Group e Chiesi Farmaceutici.
Chiesi Farmaceutici, azienda italiana attiva nel mondo farmaceutico presente in 30 Paesi e da 13 anni cliente SAP, ha unificato nel 2017 tutti gli ERP del Gruppo sotto Sap HANA, per poi nel settembre 2023 avviare un percorso durato 9 mesi con l’obiettivo di abbracciare S/4HANA e Rise with SAP.
“L’implementazione non ha creato problematiche tanto che tutti i lavoratori non si sono neppure accorti del cambiamento continuando a lavorare senza rischi di down-time – ha sottolineato Umberto Stefani, global cio di Chiesi Farmaceutici, evidenziando inoltre come l’azienda sia ora pronta ad utilizzare la GenAI in modo massivo. – “Tutte le varie divisioni di Chiesi hanno presentato proposte ad un team appositamente creato per valutarne la reale efficacia e la conformità all’AI Act. Successivamente queste idee diventeranno progetti concreti. Attualmente l’AI viene utilizzata per le riconciliazioni di fatture ed incassi, per controllare le spese dei dipendenti se in linea con le policy interne, ma anche per matchare i CV di candidati e cdl personale in forza con i profili richiesti”.
Il Gruppo Campari si è invece affidato a SAP per accelerare il time to market, ridurre i costi, incrementare l’agilità e supportare la crescita. La sede principale ha implementato Rise with SAP, mentre le filiali sparse per il mondo (soprattutto nei paesi PACS e Asia) SAP Cloud così da essere maggiormente flessibili.
“Grazie all’intelligenza artificiale Campari mira a armonizzare la pianificazione commerciale, della supply chain e le risorse umane oltre che gestire al meglio la tracciabilità” ha spiegato Josè Silva, Group Head of IT del Gruppo Campari.