Secondo una recente ricerca di Couchbase, la pandemia COVID-19 ha contribuito a un’impennata dei progetti innovativi. Nel quarto sondaggio annuale sulla trasformazione digitale realizzato dall’azienda emerge che il 77% delle organizzazioni ha dovuto apportare modifiche “notevoli” o “importanti” ai piani di trasformazione digitale, o addirittura ricominciare da zero. Tuttavia, il tasso di innovazione (cioè il numero di progetti guidati da un’idea originale interna all’azienda) è quasi raddoppiato, passando dall’8% del 2019 al 14%. Eppure, il numero di progetti falliti, ritardati o ridimensionati è ancora alto e ammonta al 79%, rappresentando un significativo spreco di risorse dato che gli investimenti in questi progetti si sono attestati su una media di 5,5 milioni di dollari nel corso dell’anno.
In generale, se la pandemia ha causato una rapida rivalutazione dei piani di trasformazione digitale, non ha fermato gli investimenti. I risultati chiave includono:
- La reazione alla pandemia supporta l’aumento della spesa: La spesa media per la trasformazione digitale è passata da 27 milioni di dollari per organizzazione nel 2019 a 27,5 milioni di dollari nel 2020.
- L’esperienza degli utenti finali si concentra sulla reazione alla pandemia: Il 55% delle organizzazioni ha apportato miglioramenti significativi all’esperienza utente rispetto al 73% del 2019, mentre per il 17% è addirittura eccellente.
“Le imprese capiscono che il vero test sarà nel modo in cui potranno adattarsi alla vita e al business nel 2021 e oltre, ha dichiarato Ravi Mayuram, SVP of Engineering e CTO di Couchbase. Le questioni di fondo che stavano impedendo la modernizzazione di uno stack digitale obsoleto sono state portate in primo piano dalla pandemia, e ora c’è un impulso ancora maggiore per accelerare la “trasformazione digitale.” La consapevolezza che l’infrastruttura legacy non basterà a soddisfare le nuove esigenze delle organizzazioni in un mondo post-pandemia ha fatto pendere la bilancia a favore di nuovi investimenti in innovazione e modernizzazione.”
La ricerca suggerisce che, al di là della pandemia, le aziende stanno ancora faticando a raggiungere i loro obiettivi di trasformazione digitale. La necessità di deviare le risorse in risposta al COVID-19 è stato il fattore più comune che ha impedito di perseguire nuovi progetti di digital transformation (che ha interessato il 31% delle organizzazioni), o che ne ha causato il fallimento, i ritardi o il ridimensionamento (che ha interessato il 29%). Tuttavia, un numero maggiore di imprese è stato impossibilitato a portare avanti i progetti, o ne ha subito l’interruzione, per motivi che non hanno nulla a che fare con la pandemia. Tra cui:
- Sfide tecnologiche: Il 55% delle aziende non ha potuto perseguire un progetto di trasformazione digitale per ragioni diverse dal COVID-19, tra cui la complessità di implementazione delle tecnologie (sperimentata dal 31%), la dipendenza da tecnologie legacy che non potevano soddisfare i nuovi requisiti digitali (28%) e la mancanza di risorse o fondi (25%)
- Il 50% delle organizzazioni ha subito interruzioni di progetto come fallimenti, ritardi o ridimensionamenti per motivi non legati a COVID-19, tra cui la complessità dell’implementazione di nuove tecnologie (24%), la mancanza di risorse o fondi (22%) e la dipendenza da tecnologie legacy (20%).
I progetti interrotti non hanno solo un costo finanziario, ma possono avere un effetto significativo sulla strategia aziendale, tanto che il 72% delle organizzazioni ha dovuto rimandare i propri obiettivi strategici o addirittura azzerarli completamente.
Il report completo Is COVID-19 to blame for digital transformation challenges? è disponibile qui.