
In Italia, lo skill gap in ambito tecnologico continua a crescere. Le opportunità di lavoro non mancano, ma le aziende faticano a trovare profili qualificati.
Nonostante le incertezze economiche degli ultimi mesi, il settore tecnologico in Italia si conferma un’isola felice, ricca di occasioni, un driver di crescita e innovazione. Le aziende, per rimanere competitive, necessitano di competenze avanzate in ambito ingegneristico e informatico, fondamentali per affrontare sfide legate alla digitalizzazione, alla sicurezza e all’evoluzione dei sistemi IT. Le aziende sono alla ricerca soprattutto di ingegneri DevOps, Cloud Engineer, sviluppatori Software, specialisti in cybersecurity e Data Scientist.
“In un contesto sfidante come quello attuale”, sottolinea Osvaldo My, Operations Manager di Adentis Italia, società di consulenza specializzata in sistemi embedded e nuove tecnologie, “la domanda non riguarda soltanto il reperimento di risorse, ma soprattutto la capacità di mettere a disposizione competenze qualificate e aggiornate in grado di guidare progetti di trasformazione tecnologica. Non dimentichiamo, infatti, che per ogni candidato ci sono almeno quattro offerte di lavoro. È un dato indicativo, ma fa capire quanta carenza di professionisti ci sia in questo momento. Non coprire queste posizioni per le imprese del nostro Paese significa non rimanere tecnologicamente al passo e perdere importantissime occasioni di business. Affiancare le imprese nello sviluppo di soluzioni su misura, integrando competenze ingegneristiche e informatiche di alto livello all’interno dei propri team, diventa sempre più importante”.
Dove si concentrano le maggiori opportunità di lavoro in ambito tech? Le competenze tech più richieste secondo Adentis
Ingegnere DevOps: automatizza l’intero ciclo di vita dello sviluppo software, integrando strumenti di continuous integration/continuous deployment (CI/CD) come Jenkins, GitLab CI o CircleCI. Gestisce infrastrutture cloud e on-premise con strumenti di orchestrazione e containerizzazione (Docker, Kubernetes). Si occupa del monitoraggio delle applicazioni e dei sistemi attraverso piattaforme come Prometheus o Grafana, ottimizzando le performance, la sicurezza e la disponibilità del software in ambienti di produzione.
Cloud engineer/Architect: progetta e implementa soluzioni infrastrutturali su piattaforme cloud pubbliche (AWS, Azure, Google Cloud) o ibride. Definisce l’architettura dei servizi cloud assicurandone scalabilità, resilienza e sicurezza, utilizzando tecnologie come serverless computing, storage distribuito, virtualizzazione e reti software-defined (SDN). Implementa politiche di gestione dei costi e automazione tramite Infrastructure as Code (IaC) con strumenti come Terraform o CloudFormation, garantendo l’integrazione con sistemi esistenti e la compliance normativa.
Sviluppatore software/Ingegnere del software: si occupa di progettare e sviluppare applicazioni e sistemi software utilizzando linguaggi di programmazione come Java, C#, Python o JavaScript. Segue metodologie di sviluppo agili (Agile, Scrum) e si occupa di scrivere codice pulito, efficiente e manutenibile. Collabora nella definizione dell’architettura software, esegue test automatici e manuali, integra API e servizi esterni, e garantisce la scalabilità e sicurezza delle soluzioni implementate.
Data scientist: utilizza tecniche avanzate di statistica, machine learning e intelligenza artificiale per analizzare grandi moli di dati strutturati e non strutturati. Progetta modelli predittivi e algoritmi di classificazione per estrarre insight significativi. Lavora con database, strumenti di data visualization e linguaggi di programmazione come Python o R, gestendo pipeline di dati e collaborando con team di business e IT per tradurre i risultati in strategie operative e di mercato.
Specialista di cybersecurity: implementa e gestisce sistemi di sicurezza informatica per proteggere le infrastrutture IT aziendali. Utilizza firewall, sistemi di rilevamento e prevenzione delle intrusioni (IDS/IPS), crittografia e strumenti di sicurezza endpoint. Monitora costantemente il network e analizza log per identificare attività sospette, gestisce politiche di accesso e compliance (es. GDPR, ISO 27001) e conduce penetration test per valutare la resilienza del sistema contro attacchi informatici.
“Tutte queste competenze”, prosegue Osvaldo My, “sono cruciali per accompagnare le aziende nella loro crescita tecnologica. La sfida, oggi, non è solo attrarre talenti ma valorizzarli all’interno di progetti che abbiano un impatto reale sul business e sull’innovazione. In questo senso, anche la formazione continua e l’apertura a una maggiore diversità, a partire dalla presenza femminile nel settore (ancora oggi erroneamente considerato troppo maschile), rappresentano fattori chiave per colmare il gap di competenze e accelerare l’innovazione e lo sviluppo del nostro Paese”.