La collaborazione pubblico-privato per favorire le professioni STEM tra le donne. Incontro tra aziende e istituzioni all’Associazione Civita

foto evento Associazione Civita

Un nuovo appuntamento del ciclo “Quando la sostenibilità incontra…” intitolato “Inclusione sociale: donne e STEM”: si è tenuto presso la Sede dell’Associazione Civita di Piazza Venezia il 27 marzo. Queste alcune domande di cui si è discusso: Cosa fare per rendere l’Italia più competitiva nel rapporto tra donne e discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Come aziende e istituzioni possono collaborare per raggiungere questo obiettivo? Quali i principali ostacoli da superare?

Temi molto attuali, infatti in Italia nonostante il numero di laureate STEM sia aumentato nel corso del tempo, continua ad essere di gran lunga inferiore rispetto a quello dei laureati nelle stesse discipline, e le donne che lavorano in questo campo restano poche: 8 ruoli di leadership su 10 sono ancora ricoperti da uomini. Una maggiore presenza delle donne nelle discipline STEM è ormai un requisito necessario e imprescindibile non solo per un tema di equità di genere, ma anche per il raggiungimento di una società più inclusiva che garantisca il progresso sociale, economico e tecnologico.

Nuove misure per promuovere l’inclusione sociale delle donne

Nell’ambito dell’incontro si è discusso di quali nuove misure intendano adottare le istituzioni per promuovere concretamente l’inclusione sociale legata ad una maggiore presenza delle donne in ambito STEM e in che modo le imprese possano contribuire a rendere attrattive per le giovani le professioni in ambito tecnico-scientifico. I partecipanti all’incontro hanno convenuto infatti sulla necessità di uno sforzo sinergico tra mondo delle istituzioni e mondo delle imprese. Educazione, informazione e sensibilizzazione sono i punti di partenza di un percorso che mira ad ottenere un’equa rappresentazione di genere in questi settori.

Simonetta Giordani, Segretario Generale Associazione Civita ha dichiarato: “Tutti i dati purtroppo convergono nel disegnare un quadro insoddisfacente, nonostante qualche miglioramento, per quanto riguarda il rapporto tra donne e carriere STEM in Italia ma è da eventi come quello di oggi, che mettono a confronto aziende e istituzioni, che si deve partire per cambiare lo scenario. La collaborazione tra pubblico e privato in termini di cultura, formazione, orientamento, incontro tra domanda e offerta di lavoro è infatti fondamentale per fare in modo che le carriere STEM siano sempre più colorate di rosa. Grandi sfide come quella portata dall’intelligenza artificiale hanno bisogno del contributo delle donne per essere vinte”

Federico Mollicone, Presidente della Commissione Scienza e Ricerca della Camera: “Lo studio delle Materie Stem ha il ruolo di dare una risposta alla quarta rivoluzione, quella digitale, che il mondo di oggi sta vivendo. Solo con l’abbattimento degli ostacoli sociali di accesso a queste materie, l’Italia può giocare un ruolo primario. L’iniziativa di oggi di Civita è molto importante perchè le statistiche ci dicono che solo il 16,5% delle donne si iscrive alle facoltà scientifiche. Con la collega Schifone, abbiamo lavorato in Commissione Scienza e Ricerca per un’operazione di sensibilizzazione su queste discipline con l’istituzione di una settimana dedicata. Il nostro obiettivo è uno sviluppo tecnologico sostenibile e senza ostacoli sociali.”

Marta Schifone, Presidente Intergruppo STEM Camera dei Deputati: “Siamo nell’era della meccatronica e del digitale che qualcuno ha chiamato quarta rivoluzione industriale e nella quale le discipline stem sono quelle con il maggior carico di opportunità sia dal punto di vista professionale che salariale. Purtroppo, però questo ambito è anche quello meno scelto e meno conosciuto dai nostri giovani ed è su questo aspetto che bisogna lavorare. La settimana STEM dello scorso febbraio è un’azione concreta che abbiamo intrapreso in questo senso nella quale istituzioni diverse, aziende, mondo della scuola sono riuscite a fare sistema per cambiare una narrazione che vede il mondo STEM distante dai giovani italiani in generale e dalle ragazze in particolare”

Eleonora Santi, Direttrice Relazioni Esterne e Comunicazione Philip Morris Italia: “Viviamo anni in cui l’innovazione e il progresso, in ogni settore, accelerano ad una velocità impressionante. Per cogliere questa trasformazione è indispensabile, oggi più che mai, promuovere un accesso trasversale alle discipline e alle carriere STEM, soprattutto per le donne. I dati Eurostat, infatti, ci dicono che c’è ancora molta strada da fare su questo fronte: in Italia nel 2022 le donne erano appena il 16% tra gli specialisti dell’ICT; gli uomini l’84%. È quindi necessario che tutti gli attori in gioco, pubblici e privati, uniscano le forze e procedano verso un obiettivo comune: abbattere lo stereotipo, purtroppo ancora attuale, che vede i settori legati alle discipline STEM ad appannaggio quasi esclusivo degli uomini, poiché le sfide delle grandi trasformazioni possono essere vinte solo se tutte e tutti giocano un ruolo da protagonista. Per questo motivo abbiamo lanciato la seconda edizione dell’Hackathon Women Shape the Future, un’iniziativa rivolta alle studentesse di discipline STEM degli Atenei del Mezzogiorno volta a promuovere la parità di genere e l’inclusione come motori dell’innovazione”

Giuseppe Gola, Amministratore Delegato Open Fiber: “Tecnologia e digitale, ormai parte integrante della nostra vita, promuovono e guidano la crescita. Le competenze STEM sono alla base dei mestieri del futuro e le donne sono in questo campo una risorsa essenziale per la società e le aziende. In Open Fiber ne siamo consapevoli e ci sentiamo responsabili nel contribuire a superare il gender gap che ancora oggi esiste in Italia come in Europa.  Nonostante quello delle telecomunicazioni sia un settore tradizionalmente a prevalenza maschile, valorizziamo le professionalità femminili con interventi di sviluppo mirato, di welfare, e di supporto alla genitorialità, cercando di creare un ambiente di lavoro inclusivo e attento alle diversità”.

Nicola Maccanico, Amministratore Delegato Cinecittà: “Il trend è in miglioramento ma ci sono purtroppo, anche nel mondo dell’audiovisivo, ambiti prettamente maschili e altri più femminili, come accade anche nella società. In relazione alle discipline STEM assistiamo nel nostro settore alla nascita di una serie di nuove professioni derivanti dalle più moderne tecnologie che uniscono l’elemento ingegneristico a quello creativo e nelle quali le donne possono certamente essere protagoniste. A Cinecittà nel mondo del sound engineering i giovani innesti sono tutti femminili e mi auguro che questo dato si consolidi perché le donne possono portare un valore aggiunto importante e danno in generale molto più di quello che prendono.”

Elisabetta Romano EVP Chief Network Operations and Wholesale Officer TIM S.p.A: “TIM nel 2023 è stata la prima telco al mondo nella classifica delle aziende che si sono distinte per le politiche di inclusione della diversity grazie alle attività sul fronte della valorizzazione e diversità delle persone. Sostenibilità e inclusione infatti non sono solo un valore etico ma anche motore di performance per l’azienda, strettamente correlato con l’engagement, lo sviluppo e la soddisfazione delle persone. La diffusione di una cultura di pari opportunità è per TIM un driver di competitività importante. E proprio su questi aspetti l’azienda ha messo in campo numerosi progetti che favoriscono i percorsi di studio STEM incoraggiando le ragazze a scoprire il proprio talento e a realizzare i sogni intraprendendo professioni di stampo tecnico-scientifico che possano aiutare a creare un futuro migliore”.