
Negli ultimi anni i consumatori hanno cambiato non solo le abitudini di acquisto, ma anche di pagamento, orientandosi sempre più sulle esperienze digitali. Ma, sebbene la digitalizzazione dei pagamenti stia avanzando costantemente, nel 2024 il 48% degli italiani è stato costretto a utilizzare un metodo di pagamento diverso da quello preferito a causa della mancata accettazione, di carenze tecnologiche o di restrizioni operative.
È quanto emerge dal rapporto di Nuek, società tecnologica di Minsait (Gruppo Indra) specializzata in infrastrutture di pagamento, “La digitalizzazione e democratizzazione dei pagamenti al consumo“, che identifica le principali lacune che ancora ostacolano un’esperienza finanziaria realmente universale, sicura e senza impedimenti. Un fenomeno che si accentua a livello globale, dove il 66% dei consumatori bancarizzati dichiara di aver affrontato lo stesso tipo di limitazione, segnalando una criticità diffusa ben oltre i confini italiani.
Lo studio, realizzato in collaborazione con AFI (Analistas Financieros Internacionales), si basa su oltre 5.200 interviste condotte in Italia, Spagna, Regno Unito, Portogallo, Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Messico, Perù, Repubblica Dominicana, Uruguay.
Italia: le carte sono sempre più protagoniste
Nonostante le barriere che talvolta impediscono l’uso del metodo di pagamento preferito, in Italia gli acquisti con carta sono in crescita rispetto ai contanti. Ciò è particolarmente evidente nei pagamenti di persona, in cui l’uso della carta è aumentato di 11 punti percentuali rispetto al 2023 (86% nel 2024 e 75% del 2023), arrivando, inoltre, a superare il contante, che nel 2024 ha un tasso di utilizzo dell’84%. Anche nei pagamenti online le carte sono la modalità di pagamento più usata, con un tasso del 74% (in crescita rispetto al 66% del 2023).
Nel frattempo, i pagamenti contactless si stanno affermando come norma. Oltre il 58% degli utenti italiani intervistati dotati di carta contactless dichiara di usare questa modalità abitualmente e un ulteriore 31% lo fa occasionalmente. Aumenta, inoltre, la percentuale di utenti che effettuano abitualmente pagamenti contactless tramite smartphone o smartwatch (38% nel 2024, rispetto al 26% nel 2023), a cui si aggiunge un ulteriore 23% che li effettua occasionalmente (in aumento rispetto al 16% del 2023).
Ma il fenomeno va oltre e cresce anche la percentuale di persone che desidera estendere questo modello ad altre azioni, come confermare un’operazione (47% degli italiani), trasferire denaro a un’altra persona (27% degli italiani) o collegare una nuova carta (33% degli italiani).
Questo nuovo modo di interagire con il denaro non è solo più veloce, è anche più intuitivo, più accessibile e più in linea con le abitudini mobile e digitali della maggior parte delle persone. Quella che fino a poco tempo fa era un’innovazione tecnologica, è ora diventata un’aspettativa di base per i consumatori.
Sicurezza, biometria e identità: un nuovo standard
Uno dei principali cambiamenti identificati nel rapporto è il consolidamento della biometria come standard di autenticazione. Il 63% degli utenti con dispositivi intelligenti utilizza attualmente l’impronta digitale o il riconoscimento facciale per autorizzare i pagamenti. In America Latina, questa preferenza è associata a un maggiore senso di sicurezza. In Europa, la velocità e la praticità del gesto sono più importanti.
Questo cambiamento avviene parallelamente all’avanzamento di tecnologie come la tokenizzazione, che sostituisce i dati effettivi della carta con un codice univoco, il token, trasmesso durante la transazione.
Il rapporto rivela anche una diffusa disponibilità ad adottare un’identità digitale unica. Il 60% degli utenti europei sarebbero disposti a utilizzare un’unica credenziale per pagare, identificarsi ed effettuare transazioni finanziarie o accedere a servizi. Questo cambiamento di paradigma anticipa una convergenza tra i mondi dell’identità, dell’autenticazione e delle transazioni. In Italia la percentuale è ancora più alta: il 75% degli intervistati si dichiara molto o abbastanza favorevole all’uso di un’identità digitale unica.
Cinque sfide che il settore deve ancora risolvere
Nonostante i progressi, il rapporto solleva cinque ostacoli strutturali che il settore deve ancora affrontare se vuole mantenere la promessa di un’esperienza di pagamento realmente universale, sicura e senza ostacoli:
- L’accesso rimane diseguale: disporre di metodi di pagamento digitali non garantisce che possano essere utilizzati in tutti i contesti
- La sicurezza è ancora percepita come un ostacolo: sebbene tecnologie come la biometria e la tokenizzazione migliorino già l’esperienza, molti utenti si trovano ancora ad affrontare processi di pagamento lenti o poco intuitivi
- L’integrazione è carente: i sistemi di pagamento non funzionano sempre allo stesso modo in tutti i paesi, banche o piattaforme, costringendo gli utenti ad adattarsi
- Pagare è sempre più una modalità di identificazione, e questo richiede regole chiare e una tecnologia affidabile
- L’esperienza non è ancora invisibile: l’obiettivo non è più solo pagare contactless, ma in modo fluido, senza ostacoli e interruzioni e senza sforzo.
Dichiarazioni
“Il superamento del contante da parte delle carte, dopo il rallentamento dello scorso anno, sancisce l’affermazione di un paradigma ormai maturo: la digitalizzazione dei pagamenti non è più una frontiera tecnologica, ma una componente strutturale delle abitudini economiche degli italiani, sempre più orientate a soluzioni fluide, sicure e integrate nel quotidiano“, afferma Roberto Scorzoni, Direttore Financial Services di Minsait in Italia.
“Quando il 66% degli utenti non riesce a pagare come desidera, il problema non è la tecnologia. È come è progettata. In Nuek crediamo che la vera innovazione nei pagamenti non consista nell’offrire più opzioni, ma nell’offrire un’esperienza che semplicemente funzioni, senza pensarci, senza adattarsi, senza rallentare“, afferma Javier Rey, CEO di Nuek.