Il prefetto Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), ribadisce l’importanza dell’autodifesa nei confronti degli attacchi informatici

“Ci sono stati attacchi all’Italia in seguito al conflitto Hamas-Israele. Gli hacktivist vogliono dimostrare fragilità dell’Italia. Ma quando c’è stata, l’interruzione di servizio è stata solo temporanea e non ha compromesso i dati dei soggetti colpiti”.

Ad affermarlo il prefetto Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), durante la trasmissione Progress a SKytg24.

Westpolel all’attacco della PA

Parlando del caso Westpole, Frattasi ha confermato l’impatto derivante da un attacco esteso che ha investito pubbliche amministrazioni che si avvalgono dei servizi di Westpole. “L’Acn è intervenuta per analizzare la vastità dell’impatto e indicare le modalità di recupero dei dati e per aiutare Westpole a ripristinare i suoi servizi come pratica di resilienza. Acn ha infatti due funzioni: Una è proteggere la superficie, la seconda è appunto far ripartire i servizi”. Il direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezz Nazionale ha detto che si era sentito fin dalle prime ore del mattino con i responsabili del Servizio Operazioni dell’ACN per essere aggiornato sulla vicenda Westpole.

Anche papa Francesco chiede regole per l’IA

Parlando dell’impatto dell’intelligenza artificiale, Frattasi ha ricordato come sul tema si sia anche papa Francesco: “Il dibattito pubblico si orienta alla regolazione dell’intelligenza artificiale. Anche nei singoli Paesi. Il tema è stato sollevato da Papa Bergoglio che in occasione della giornata mondiale della pace ha parlato di regolare gli ambiti del suo utilizzo. Ad esempio circa i limiti all’uso del riconoscimento biometrico e usando algoritmi che siano rispettosi dei valori umani e della dignità della persona. La scommessa è fare in modo che la regolazione dell’IA venga fatta in maniera condivisa. Non solo nel mondo occidentale. Per questo c’è attenzione al prossimo G7 dove ne parleremo”.

Frattasi: “dobbiamo imparare a difenderci”

“Dobbiamo correre per innalzare la postura cibernetica del paese, Pa, sanità, mondo delle professioni si devono imparare a difendersi”. rispondendo alla domanda del conduttore Alberto Giuffrè a Progress, il direttore Bruno Frattasi ha detto che “Bisogna intervenire perché una volta che la vulnerabilità sia stata scoperta il soggetto deve provvedere nel più breve tempo possibile a ripararla. C’è da aspettarsi un intervento Acn su questo. Proprio per dare un seguito alle importanti attività di monitoraggio che facciamo”.

In attesa degli interventi normativi e, probabilmente, di nuove regole per aziende e PA, è davvero opportuno seguire il consiglio del prefetto Frattasi ed imparare a difendersi, anche attraverso adeguati piani di formazione e sensibilizzazione delle persone interne.

Come spiegano i responsabili di Sikura – la realtà specializzata nell’educazione alla CyberSecurity – il 94% degli incidenti informatici sfrutta la “complicità” – seppure involontaria – di una persona interna all’azienda violata. Per tale ragione è fondamentale organizzare corsi che, al di là degli strumenti tecnologici, siano in grado di innalzare la sensibilità del personale nella corrette pratiche di prevenzione e difesa.