Nell’ultimo bando IFAB sono stati selezionati due progetti dell’Università di Parma che ha inoltre vinto il “Premio Nazionale Ricerca Big Data e Artificial Intelligence”.

Università di Parma

La digitalizzazione è entrata di prepotenza in ogni ambito sociale, produttivo e culturale, e le università stanno adeguando i loro programmi formativi e di ricerca per essere sempre più protagoniste della rivoluzione digitale. Un premio e nuovi finanziamenti in ambito Big Data e Artificial Intelligence testimoniano la vivacità e la produttività dell’Università di Parma in questo settore di importanza strategica.

Nell’ultimo bando dell’International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development (IFAB) sono stati approvati due progetti su tre dell’Università di Parma.

Il primo, “A functional precision medicine platform in adult leukemia”, proposto dal Laboratorio di Ematologia Traslazionale e Chemogenomica diretto da Giovanni Roti, Docente di Malattie del sangue, è stato selezionato come primo progetto da finanziare a livello nazionale nell’ambito delle scienze mediche per l’integrazione di dati “multi-omici” e lo sviluppo di nuove terapie nelle leucemie acute. Nell’era post-genomica infatti è sempre più evidente che i modelli con i quali selezioniamo un trattamento farmacologico non tengono conto di tutte le possibili variabili individuo-specifiche. Questo è un evento che impatta negativamente sulla probabilità di guarigione, in particolare nelle leucemie acute dell’adulto dove più del 50% dei malati non raggiunge una remissione completa dalla malattia. Il progetto presentato dall’ Università di Parma ribalta l’approccio esistente e sviluppa un modello che integra la variabilità genomica e quella della risposta ai farmaci per migliorare la cura dei singoli pazienti e per predire nuove strategie terapeutiche nella popolazione in generale. In particolare, sono stati riconosciuti da IFAB il carattere innovativo del progetto e le sue potenziali ricadute per la salute dei malati leucemici, l’unicità della proposta tecnologica e l’aderenza alle finalità del bando tramite la significativa estensione dei “Big Data” al campo medico.

Il secondo progetto, ROADSTER (ROAd Digital Sustainable Twins in Emilia-Romagna: Artificial Intelligence for industrial areas), ha come capofila l’Università di Modena e Reggio Emilia e come partecipanti, oltre all’Università di Parma, anche Università di Bologna, CINECA e Unipol Gruppo.

Lo scopo del progetto, coordinato per l’Università di Parma da Andrea Prati, Docente di Architettura dei calcolatori elettronici e Advanced programming of mobile systems, è realizzare uno studio pilota su come creare una copia digitale (digital twin) del sistema dei trasporti e della logistica per aree industriali in Emilia-Romagna. Unendo grandi moli di informazioni provenienti da dati di bordo dei veicoli (forniti da Unipol), dati statici anche 3D (forniti da Google o acquisiti per il progetto), dati dinamici forniti da telecamere a bordo veicolo, il progetto si propone di ottimizzare la logistica, identificare incidenti o situazioni di congestione del traffico, e fornire informazioni utili alla sicurezza dei trasporti, incluso lo stato di dissesto delle strade. Questo ambizioso progetto vuole creare una prima analisi di fattibilità e sviluppare un semplice prototipo per dimostrare le potenzialità dell’applicazione di queste tecnologie nell’ambito della logistica.

Nei giorni scorsi, infine, un progetto di ricerca dell’Università di Parma è stato premiato nell’ambito del “Premio Nazionale della Ricerca Big Data e Artificial Intelligence”, nato dalla partnership tra il Web Marketing Festival e IFAB: un premio speciale da destinare a risultati della ricerca innovativi nell’ambito dei Big Data e dell’AI.

Il premio è andato a Francesca Cavaliere, Dottoranda in Scienze degli Alimenti al 3° anno. Il suo progetto si occupa di costruire una banca dati di tipo Big Data che contiene i riferimenti dei composti chimici che vengono a contatto con il cibo (Food Contact Chemicals) in modo casuale, come additivo, oppure in modo fraudolento, e che possono essere causa di patologie per l’essere umano. In particolare questi composti vengono analizzati per predire la possibilità che possano agire come interferenti endocrini e innescare forme tumorali come ad esempio il tumore al seno e il tumore alla prostata, i due casi di interesse oggetto del progetto. Fra questi composti si possono citare alcuni plasticizzanti utilizzati per il packaging, i pesticidi, le micotossine prodotte dalle piante e alcuni additivi alimentari permessi al di fuori dell’Unione Europea.

Questi studi si avvalgono della grande potenza di calcolo (HPC – High Performance Computing) del Centro di Calcolo di Ateneo e del CINECA.

La borsa di dottorato di Francesca Cavaliere è finanziata dalla Regione Emilia-Romagna nell’area tematica Big Data ed è svolta nel Laboratorio di Modellistica Molecolare diretto da Pietro Cozzini, Docente di Chimica generale e inorganica e Modellistica molecolare all’Università di Parma. In precedenza la Dottoressa Cavaliere aveva già ricevuto come premio una borsa di studio di 6 mesi per uno studio computazionale sulla sclerosi multipla sempre utilizzando risorse HPC.

Il Prorettore alla Ricerca, Roberto Fornari, ha dichiarato: “Questi finanziamenti e questo premio sono un’ottima notizia. Congratulazioni alla Dottoressa Cavaliere e ai colleghi Roti, Prati e Cozzini. Tuttavia questo successo non è totalmente inaspettato poiché da tempo l’ Università di Parma investe in ricerca e formazione nel settore dell’Intelligenza Artificiale e Big Data. A cominciare dal potenziamento del nostro Centro di Calcolo ad alte prestazioni per finire con la partecipazione alla Scuola di Dottorato Nazionale sull’Intelligenza Artificiale. Abbiamo un vasto gruppo di docenti-utenti del Centro HPC, da quasi tutti i Dipartimenti, ed è in costante aumento il numero di studenti che si specializzano nell’uso del calcolo avanzato. Una buona palestra per acquisire competenze da ampliare sulle potenti macchine da calcolo di CINECA o da sfruttare per nuovi progetti di ricerca, anche a servizio del mondo produttivo e della Pubblica Amministrazione”.