Il centro di Ricerca e Sviluppo di Pagani è un punto di riferimento per lo sviluppo e la gestione della tecnologia AXE che permette a 1 miliardo di persone nel mondo di telefonarsi.

Pagani

Nel centro di Ricerca e Sviluppo di Ericsson a Pagani (Salerno) è stato recentemente inaugurato il nuovo “AXE Lab”, intitolato ad Antonio Meucci. Questo laboratorio, insieme alle nuove responsabilità in ambito AXE, è la conferma che l’Italia è il Paese a cui Ericsson ha affidato la responsabilità mondiale dello sviluppo e della gestione di una tecnologia fondamentale per l’industria delle telecomunicazioni.

Quella di Pagani non è la prima centrale AXE in Italia che fu invece installata a Napoli Capodichino nel 1982. Nel 1984, con una più ampia installazione di centrali AXE in Italia, avviene una svolta fondamentale: ci si poteva direttamente collegare con il numero desiderato, senza passare dai centralini. Si entrava così in una nuova era delle telecomunicazioni: le centrali elettromeccaniche lasciavano il posto a quelle digitali (ingombro iniziale fino a 7 volte inferiore e maggiori efficienze) e il telefono diventò alla portata di tutti. Nel 1986 grazie al sistema AXE di Ericsson, Venezia diventerà la prima città in Europa ad essere completamente numerizzata. La capacità acquisita di progettare, sviluppare, produrre e installare centrali di nuova generazione, consentì alla Ericsson-FATME di operare non solo in Italia ma anche all’estero. Nel giro di pochi anni la AXE diventerà la centrale più diffusa al mondo. AXE rappresenta oggi la piattaforma di telecomunicazioni più diffusa al mondo e si stima che una chiamata su due passi attraverso questo sistema.

Il centro R&S di Ericsson a Pagani nasce nel 1990 con l’obiettivo di sviluppare non solo l’hardware ma soprattutto il software e le complesse architetture delle centrali AXE.
AXE è un sistema di commutazione digitale fondato sul principio della tecnica numerica, la stessa dietro al funzionamento di un computer. Per commutazione si intende l’insieme delle operazioni necessarie per connettere un utente telefonico a un altro. AXE funge dunque da moderna rete di distribuzione del traffico telefonico e permette di effettuare ogni singola chiamata a livello mondiale sfruttando lo switch digitale. Agli albori della telefonia il compito di collegare un telefono con un altro era affidato a un operatore umano, detto centralinista o telefonista. Nel giro di pochi anni si passò dalla commutazione manuale, alla commutazione automatica/elettronica e quindi a quella digitale. La centrale AXE fu commercializzato per la prima volta da Ericsson nel 1976, in occasione del centenario del Gruppo svedese.

Nel corso di oltre tre decenni, i ricercatori di Ericsson a Pagani hanno fatto evolvere le centrali AXE, adattandole alle evoluzioni sia della rete fissa che alla nascita e sviluppo di quella mobile, garantendo piena interconnessione e interoperabilità tra tutti i sistemi. Ancora oggi è grazie alle centrali AXE installate nei nodi di rete degli operatori che è possibile effettuare una chiamata tra due numeri fissi o cellulari, da un numero fisso a uno mobile (e viceversa) o tra le diverse generazioni di telefonia mobile (2G/3G/4G/5G).

I sistemi AXE in gestione a Pagani sono la replica di circa 18.000 nodi di telecomunicazioni presenti in 150 Paesi, che servono circa 1 miliardo di utenti nel mondo.

AXE fa parte del portfolio Digital Services di Ericsson, il cui prodotto di punta è la Core Network, ossia la parte centrale della rete che prende e aggrega tutti i flussi di traffico (sia voce che dati, sia mobile che fisso) e li smista verso i punti di destinazione. AXE necessita di un’evoluzione continua per supportare le più moderne tecnologie, come il 5G, ed implementare le funzionalità più avanzate richieste dal mercato, come la necessità di “virtualizzare” le centrali di commutazione affinché evolvano nel mondo cloud.

Oltre all’attività di sviluppo, nel nuovo AXE Lab si effettuano, in modo continuativo 24/7, tutti i possibili test e simulazioni di traffico telefonico (ogni giorno, nel centro di Pagani, più di 100 ingegneri sono collegati da diverse parti del mondo per le attività di verifica), per scovare eventuali criticità nelle configurazioni o mettere alla prova i sistemi nelle situazioni più complesse (ad esempio i picchi di traffico durante un evento sportivo o in situazioni di emergenza). Tra i test rientrano anche quelli svolti in ambito sicurezza delle reti con l’obiettivo di soddisfare i requisiti e gli standard sempre più severi richiesti dagli operatori. Proprio la cybersecurity è un altro degli ambiti di specializzazione del centro R&S di Pagani.

Più recentemente, a Pagani si lavora all’utilizzo di complesse tecniche di machine learning e Intelligenza Artificiale per l’analisi predittiva dei guasti. Attraverso il controllo automatico di una serie di parametri è possibile scovare anomalie nel funzionamento dei sistemi e, qualora di verificasse il superamento di alcuni valori critici, è possibile deviare il traffico su tratte alternative, nonché suggerire all’operatore quali azioni fare per prevenire un potenziale guasto.