Malware e phishing utilizzano tecniche di camuffamento creative per ritardare la propria identificazione

Nel mondo della cyber security, in cui si riscontrano in forma mutata molti dei concetti presenti nel mondo reale, è importante volgere l’attenzione a molti aspetti: uno di questi è il camuffamento. Se una rapina a volto scoperto di fronte alle telecamere di sorveglianza di una banca è una garanzia di cattura, lo stesso accade anche nel mondo digitale. Al giorno d’oggi, infatti, ogni email in arrivo viene analizzata e scrutinata e il web, così come i luoghi a rischio appartenenti alla realtà in cui viviamo, è continuamente pattugliato da crawler di sicurezza e da sistemi di inspection. Anche nella dimensione cyber, pertanto, il “rapinatore” ha vita breve se non nasconde in qualche modo la propria identità e presenza.

Una dinamica nota agli esperti di Libraesva che ne hanno parlato in occasione del Security Summit.

È opinione di Paolo Frizzi, Ceo&Founder di Libraesva, che “Così come nella vita, anche nell’email security è importante non farsi trovare impreparati e rischiare di cadere nella trappola di malintenzionati. Adottare pratiche di buon senso, in primis, unitamente a soluzioni capaci di intercettare virus malware e phishing – anche quelli non ancora noti – scovandone i numerosi tentativi di camuffamento è alla base di una protezione ottimizzata delle proprie reti informatiche. Il gateway ESVA – Email Security Virtual Appliance – è tra i pochi sul mercato a riconoscere anche le minacce non ancora note o quelle che si celano in allegati quali PDF o ancora nei loro codici. Abbiamo voluto portare la nostra conoscenza ed esperienza sul palco del Security Summit certi che possa contribuire a fare luce sull’evolversi delle tipologie e modalità di attacco a mezzo email”.