L’infrastruttura italiana ICDI e gli Enti Pubblici di Ricerca, il CSIC e due organizzazioni europee hanno siglato a Bruxelles l’atto fondativo dell’Associazione EOSC per integrare le infrastrutture di ricerca europee.

Associazione
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Nasce a Bruxelles, l’Associazione EOSC (European Open Science Cloud), una società internazionale senza fine di lucro (AISBL), per lo sviluppo e il coordinamento della ‘European Open Science Cloud’, l’iniziativa per integrare le infrastrutture di ricerca europee, che favorirà l’accesso a grandi quantità di dati scientifici e servizi avanzati nel settore scientifico e tecnologico.

A siglare l’atto fondativo dell’Associazione sono state l’infrastruttura italiana ICDI (Italian Computing and Data Infrastructure, https://www.icdi.it/) e gli Enti Pubblici di Ricerca con ruolo di rappresentanza nazionale tramite GARR, il CSIC (https://www.csic.es/) e due organizzazioni europee: CESAER (https://www.cesaer.org/ e la rete GÉANT (http://geant.org/).

Tra gli obiettivi della nuova associazione, vi è sicuramente quello di riunire i principali attori, impegnati nello sviluppo della ‘scienza aperta’, mettendo in connessione le infrastrutture di ricerca, gli enti finanziatori, i fornitori di servizi, i rappresentanti delle comunità di ricerca e le organizzazioni intergovernative.

La realizzazione di EOSC si concretizzerà tramite una Partnership strategica di Horizon Europe, nella quale la Commissione Europea e EOSC Association AISBL applicheranno un’agenda per la ricerca e l’innovazione (SRIA) e per creare l’Internet dei Dati, con investimenti coerenti di risorse nazionali e dell’UE.

A tal proposito, Federico Ruggieri, direttore di GARR, ha affermato:In questa fase, i quattro membri fondatori sono impegnati a stabilire i criteri e le modalità di adesione, mentre, già a settembre, è prevista la prima assemblea generale per accettare nuovi membri. Successivamente, si darà vita al consiglio direttivo e si nominerà il presidente della EOSC Association. ICDI, attraverso GARR, coordina la partecipazione italiana, che, con i suoi centri di ricerca ha messo in campo esperienze e infrastrutture di primo livello. Queste ultime permetteranno all’Europa di raggiungere una posizione di leadership nell’utilizzo di Big Data in campo scientifico, in linea con le sue potenzialità in termini economici e di conoscenze”.