
Ogni estate l’Italia si risveglia con le stesse immagini: piazze affollate, monumenti circondati da fiumi di persone, code interminabili davanti ai musei. Il turismo, si sa, è una delle grandi ricchezze del nostro Paese. Ma negli ultimi anni si è trasformato in una sfida complessa. Parliamo di overtourism, un fenomeno che non è più solo percezione ma realtà documentata: nell’estate 2024, l’Italia ha registrato circa 63,6 milioni di turisti arrivati tra giugno e settembre, con quasi 262 milioni di presenze turistiche totali. Per l’estate 2025, in Italia sono previsti 66 milioni turisti (+3,4%).
L’ultimo report del 2025 sull’overtourism in Italia, basato sull’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (ICST) elaborato dall’Istituto Demoskopika, evidenzia una situazione di allarme rosso per diverse destinazioni turistiche italiane. Le province maggiormente colpite con un livello di sovraffollamento “molto alto” sono in testa Rimini, Venezia e Bolzano, confermandosi per il secondo anno consecutivo al podio. Seguono altre sette province con un forte impatto turistico: Livorno, Napoli, Trento, Verona, Milano, Roma e Trieste.
Il turismo di massa non comporta solo problemi di affollamento: le criticità vanno dall’impatto ambientale e infrastrutturale fino ai rischi per la sicurezza pubblica, con pressioni crescenti su viabilità, servizi urbani, gestione emergenze e controllo accessi.
E proprio lì, dove la bellezza si incontra con la fragilità, entra in gioco una parola chiave: sicurezza.
Overtourism non significa solo troppi turisti
Quando si parla di overtourism, non si parla soltanto di numeri o presenze. Parliamo di spazi pubblici congestionati, di residenti che faticano a convivere con flussi costanti, e di autorità locali sempre più sotto pressione nel garantire ordine, controllo e accoglienza. Durante i periodi di picco — Ferragosto, ponti festivi, eventi internazionali — bastano pochi minuti perché una situazione tranquilla si trasformi in un’emergenza.
Come si gestisce tutto questo? Come si garantisce che il turista trovi supporto, che il residente si senta tutelato, che chi gestisce la città possa intervenire rapidamente?
La risposta è nell’integrazione: tecnologia + comunicazione
In Commend crediamo che la tecnologia debba fare da ponte tra esigenze diverse. E lo facciamo ogni giorno con soluzioni concrete, progettate per aiutare città, stazioni, aeroporti, porti e poli culturali a comunicare meglio con le persone e a rispondere più velocemente alle criticità.
Qualche esempio?
- Altoparlanti intelligenti: pensate a una folla in Piazza San Marco, a Venezia. Un messaggio automatico o trasmesso in diretta può invitare alla calma, segnalare un percorso alternativo, o comunicare un’allerta in più lingue. È semplice, ma potentissimo.
- Help Point interattivi: sono totem o colonnine, spesso presenti in stazioni o aree ad alta densità, dove il turista può chiedere informazioni o aiuto, anche in caso di emergenza. Una forma di supporto visibile e rassicurante, con assistenza vocale multilingua.
- Telecamere parlanti: integrano la sorveglianza video con la capacità di intervenire a voce in tempo reale. Se qualcuno si avvicina a un’area vietata, o si forma un assembramento, l’operatore può comunicare direttamente e dissuadere comportamenti rischiosi.
- IVY Live Translation: è una delle innovazioni di Commend più apprezzate. Un sistema di traduzione simultanea in oltre 90 lingue, che consente a operatori e visitatori di parlarsi in tempo reale, senza fraintendimenti. Perfetto per situazioni urgenti o semplicemente per dare assistenza a cittadini e turisti.
L’Italia ha bisogno di turismo… ma ancora di più di una visione
Il turismo rappresenta oltre il 10% del nostro PIL. È un pilastro del nostro sviluppo, ma anche una responsabilità. Perché accogliere significa non solo attirare, ma proteggere, orientare, coinvolgere.
Le nostre città, così straordinarie e spesso delicate, non possono affrontare da sole il peso dell’overtourism. Serve una rete. Serve una visione. Serve la tecnologia giusta, usata nel modo giusto.
Commend è già presente in decine di città in Italia e in Europa, al fianco di amministrazioni, enti di trasporto, aeroporti e aree museali. Le nostre soluzioni non sono futuristiche: sono pratiche, scalabili e già operative. E soprattutto, sono pensate per mettere le persone — turisti e residenti — al centro.
Perché il futuro del turismo non sarà solo nei numeri, ma nella capacità di far sentire ogni persona al posto giusto, nel momento giusto, con la sicurezza di essere ascoltata.
di Alessandro Amodio, Direttore Generale di Commend Italia