Secondo il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile rallenta la decarbonizzazione del trasporto su strada, con un calo di solo il 5% delle emissioni di CO2: ancora lontano il raggiungimento degli obiettivi europei

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Il trasporto su strada è tornato a crescere segnando una fase di “ricarbonizzazione” che lo allontana dagli obiettivi di sostenibilità europei, nonostante il cambio parco auto in atto, mentre il trasporto merci stenta a cambiare modelli e gli spostamenti per la mobilità scolastica restano troppo legati alle auto private. Buone notizie per la diffusione delle biciclette elettriche, scelte da un italiano su 5 e sempre più esportate made in Italy.

Sono i principali dati presentati a Roma nel corso della seconda giornata dell’evento nazionaleMOST 2025 – L’innovazione che unisce che ha riunito istituzioni, università e imprese per mettere fuoco le più recenti innovazioni nel campo della mobilità.

I dati sono il frutto del lavoro degli Osservatori MOST (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile), i think tank dedicati ai principali ambiti della mobilità e dei trasporti: SUNRISE (SUstaiNable Road InfraStructure Evolution) per la mobilità su gomma, Freight Insights per il trasporto merci e la logistica, IOSCA (Italian Observatory for Sustainable Civil Aviation) per l’aviazione civile e MOBISCO per la mobilità scolastica.

Gli Osservatori sul trasporto analizzano dati, tendenze e previsioni per monitorare l’evoluzione del settore in Italia. Offrono strumenti utili per interpretare i cambiamenti legati a emissioni, consumi energetici, innovazione tecnologica, dinamiche economiche e comportamenti degli utenti. Il loro obiettivo è supportare politiche pubbliche, strategie industriali e investimenti, facilitando la transizione verso modelli di mobilità più digitali ed efficienti.

Osservatorio MOBISCO dedicato alla mobilità scolastica

Secondo i dati dell’ultimo Censimento della popolazione e delle abitazioni, in Italia più della metà della popolazione (circa 33 milioni di persone) si muove ogni giorno per raggiungere il luogo abituale di studio o lavoro. Il 72% lo fa per motivi di lavoro, il 28% per studio, 11 milioni circa di persone (9 milioni nelle scuole primarie e secondarie e 2 milioni nelle università). Si tratta di un significativo flusso di spostamenti casa-scuola/università, molti dei quali ancora poco sostenibili in termini ambientali (emissioni di inquinanti e congestione), economici (costi di trasporto) e sociali (sicurezza e accessibilità). Sebbene il 60% circa degli studenti universitari si muova con il trasporto pubblico, permangono differenze territoriali: nelle zone interne e marginali le quote di mobilità veicolare privata superano il 30%. Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado solo il 30% degli studenti va a scuola da solo e la capacità di attrazione dell’utenza potenziale da parte del trasporto dedicato, quali bus scolastici, è pari in media a solo il 4%.

Osservatorio SUNRISE 

L’Osservatorio Sunrise fornisce nuove e ulteriori indicazioni sull’andamento del trasporto su strada e le relative emissioni inquinanti. Dal 2005 (anno di riferimento della normativa FIT for 55) al 2024 le emissioni di CO2 si sono ridotte del 14% in totale e il traffico su strada si è ridotto di circa il 9%, mentre le emissioni di CO2 per l’efficientamento dei motori, pur con l’introduzione di motori Euro 6, ibridi ed elettrici puri, si sono ridotte solamente del 5%. La riduzione non è stata uniforme: la decarbonizzazione è stata evidente dal 2005 al 2019, andando tuttavia a rallentare a partire dalla crisi del Covid, con traffico ed emissioni che sono persino aumentati (superando i valori del 2019), nonostante l’introduzione sul mercato di motori sempre più efficienti. Oggi siamo quindi in una fase “ricarbonizzazione” del trasporto stradale. Per il futuro si prevede che le attuali misure in atto non consentiranno di raggiungere gli obiettivi Europei fissati al 2030: nello scenario più pessimistico, le emissioni potrebbero addirittura aumentare del 5% rispetto a oggi, mentre nello scenario più ottimistico potrebbero ridursi dell’11 %.  A politiche invariate potremmo invece avere una riduzione al più del 23% contro l’obiettivo Fit for 55 del 43% e il risultato dipenderà più dall’andamento del traffico stradale, collegato all’economia e ai consumi, che dalla sostituzione del parco veicolare. Il rapporto indica che nella fase intermedia della transizione sono necessarie politiche aggiuntive per raggiungere i traguardi di decarbonizzazione, come un maggior uso dei biocarburanti e una riduzione delle dimensioni delle auto acquistate, nonché comportamenti di guida sostenibili.

Report Osservatorio Freight Insights

Il nuovo Rapporto 2025 dell’Osservatorio Freight Insights dedicato alla logistica, mostra un trasporto merci italiano in crescita, ma ancora lontano dagli obiettivi di efficienza e sostenibilità. Nel 2024 i volumi industriali sono aumentati di oltre il 2%, con ricavi in crescita per le aziende di autotrasporto. Persistono tuttavia ritardi e colli di bottiglia infrastrutturali che costano tempo e competitività.

La strada resta dominante, con oltre 30 miliardi di veicoli*km, ma deve affrontare costi energetici crescenti e bassi tassi di saturazione dei carichi. Il trasporto ferroviario arretra del 5% rispetto al 2021, frenato da cantieri e limiti operativi, mentre il marittimo segna un +3,9% nel traffico container e una connettività portuale in miglioramento (+4,9% dal 2018). L’aviazione cargo raggiunge il miglior risultato dal 2009 con 1,25 milioni di tonnellate, ma gran parte del traffico utilizza ancora hub esteri.

I dati evidenziano che il 96% delle aziende committenti ha aggiornato la propria strategia logistica, e il 40% prevede l’uso dell’Intelligenza Artificiale entro tre anni per pianificazione e guida assistita. Lo studio avverte: il trasporto merci è un comparto “hard-to-abate” e richiede strumenti mirati per la transizione energetica.

Il nuovo e-book “E-Bike: il motore della mobilità sostenibile Made in Italy”

Il nuovo e-book “E-Bike: il motore della mobilità sostenibile Made in Italy” presenta dati positivi e racconta come l’Italia sia oggi protagonista della rivoluzione elettrica su due ruote. Il mercato mondiale delle e-bike, valutato oltre 50 miliardi di dollari, cresce tra il 4,5% e il 6% l’anno, trainato da innovazione e sostenibilità. In Italia, la quota di mercato delle bici elettriche è passata dal 3,4% al 20,3% in dieci anni, segno di un cambiamento profondo nelle abitudini di cittadini e imprese. Il comparto nazionale coinvolge oltre 250 aziende e 40.000 addetti, con distretti produttivi in Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Sud Italia. Il Made in Italy primeggia per design, qualità e tecnologia. Nel 2024 le esportazioni di e-bike italiane hanno raggiunto 150 milioni di euro, in crescita del +44% rispetto al 2019, con nuovi mercati in Nord America e Africa. L’e-bike è l’incontro perfetto tra innovazione, design e sostenibilità, che vede in questo sviluppo un simbolo della mobilità del futuro e della competitività italiana nel mondo.

La due giorni romana si è conclusa registrando un forte interesse da parte di aziende, istituzioni e media. L’evento ha confermato la capacità del Centro di mettere in rete il mondo della ricerca e quello dell’impresa, creando un linguaggio comune per l’innovazione e la sostenibilità.
Nel corso delle giornate sono stati presentati più di 30 prototipi, dalle citycar elettriche ai treni a idrogeno, insieme alle startup accelerate da MOST – trenta in totale, sostenute con oltre 4,5 milioni di euro – e alle nuove iniziative di collaborazione con realtà europee e asiatiche.

Dichiarazioni

Coordinare oltre cinquanta enti tra università, centri di ricerca e imprese non è stato semplice, ma il risultato è straordinario”, afferma Gianmarco Montanari, Direttore Generale di MOST. “In tre anni abbiamo incentivato la collaborazione per un vero network nazionale della mobilità sostenibile e a Roma abbiamo presentato più di 30 prototipi, 70 stand espositivi partner, startup e PMI. È la dimostrazione che l’Italia può essere protagonista dell’innovazione europea, con nuovi investimenti che renderanno stabile questo percorso e rafforzeranno il ruolo del nostro Paese nella transizione verso una mobilità più intelligente e sicura”.