Nel 2020, l’86% dei consumatori è stato vittima di furto d’identità, frode con carta di credito/debito o violazione dei dati sensibili: le frodi online hanno registrato un aumento dell’80% rispetto allo scorso anno. È quanto emerge da una recente ricerca di OpSec Security.
Il barometro sulle abitudini di consumo che OpSec rilascia ogni anno, Consumer Barometer Report, che ha coinvolto 2.600 consumatori nel mondo, ha rivelato che l’aumento dei cyberattacchi subito dagli acquirenti potrebbe avere un impatto negativo sulla loro fiducia nell’effettuare i prossimi acquisti online.
Poiché sono alle porte importanti appuntamenti come Black Friday e Cyber Monday, la maggior parte dei consumatori ha espresso un senso di insicurezza rispetto al livello di fiducia del 2019 nel fare acquisti via app (53% attuale rispetto al precedente 60%), tramite pubblicità sui social media (dal 31% al 26%) o direttamente sui marketplace online (dal 58% al 55%).
Queste preoccupazioni sembrano essere duplici, mentre il 63% teme che gli hacker rubino i loro dati personali durante il processo di acquisto online, il 58% è maggiormente preoccupato della possibilità di subire un furto di denaro.
La pandemia di COVID-19 ha naturalmente portato un significativo aumento nell’utilizzo di Internet in tutto il mondo, contemporaneamente il 37% dei consumatori ha dichiarato che la frequenza dei propri acquisti di generi alimentari online ha seguito questo trend, e di questi il 14% in modo massivo. Questo cambiamento delle abitudini quotidiane è stato utilizzato a favore dai malintenzionati online, e come risultato, oltre la metà (51%) dei consumatori ha notato un aumento dell’attività di phishing.
Bill Birnie, Senior Vice President e General Manager della divisione Online di OpSec Security, ha dichiarato: “C’è un piccolo ma sensibile aumento del numero di consumatori vittime degli attacchi informatici rispetto all’anno scorso, e questo genera una minore fiducia da parte dei consumatori nell’effettuare acquisti attraverso i canali digitali. Ciò evidenzia l’impatto che le esperienze negative online possono avere sulla percezione del marchio, ora che la gran parte della nostra vita quotidiana è online. I marchi devono fare il possibile per alleviare queste preoccupazioni e rassicurare i consumatori garantendo di avere in atto le misure di sicurezza necessarie per proteggerli dalle minacce informatiche”.
Attualmente, nel valutare la sicurezza dei siti di e-commerce, poco più della metà (54%) degli acquirenti si assicura che il sito sul quale sta navigando sia affidabile, mentre il 23% indaga cercando recensioni attraverso i social media. L’indagine ha anche evidenziato che il 46% degli intervistati controlla che il sito e-commerce abbia un certificato SSL, ovvero che sia presente il lucchetto nella barra di ricerca del browser che permette connessioni sicure da un server web a un browser. È quindi evidente che un consumatore su 10 (10%) non effettua alcuna forma di valutazione.
Birnie ha aggiunto: “È chiaro che è necessaria una maggiore educazione dei consumatori su come fare acquisti online in modo sicuro, e i brand, in questo senso devono essere proattivi. Ad esempio, i criminali informatici possono ancora semplicemente firmare un certificato SSL gratuito di 90 giorni per il loro sito web per conferirgli una presunta legittimità, cosa di cui molti consumatori probabilmente non sono consapevoli. Poiché è probabile che il maggior utilizzo dei servizi online determini cambiamenti a lungo termine nel consumismo, le aziende devono coinvolgere partner esperti per mettere in atto misure di protezione al fine di ridurre i possibili attacchi ai loro clienti per mantenerne la fiducia”.
Per approfondire i risultati raccolti nella ricerca di OpSec e su come è possibile proteggere meglio il marchio e i clienti, scaricare la copia del OpSec Barometer: Navigating the New Normal Online.