Con il lancio di Red Hat Enterprise Linux 10 e tecnologie innovative per l’intelligenza artificiale, la virtualizzazione e l’automazione, l’azienda americana ridisegna il futuro dell’IT ibrido e cloud-native.

Red Hat Forum 2025:

In occasione del Red Hat Forum 2025 che ha visto quasi 6900 partecipanti, l’azienda americana ha presentato importanti novità di prodotto, tra cui il nuovo Red Hat Enterprise Linux 10, tracciando le linee guida della propria strategia su intelligenza artificiale, automazione IT e virtualizzazione.

Con il motto Any model, any accelerator, any cloud: the future of AI is open, Red Hat ribadisce la sua visione di un’intelligenza artificiale davvero aperta, flessibile e accessibile. Una strategia che punta a garantire massima libertà di scelta alle aziende, permettendo di eseguire modelli AI ovunque — on-premise o in cloud — e su qualsiasi tipo di hardware, senza lock-in. In un mondo dove l’intelligenza artificiale diventa sempre più pervasiva, Red Hat scommette sull’open source come chiave per scalabilità, interoperabilità e innovazione distribuita” ha dichiarato Rodolfo Falcone, Country Manager Red Hat.

 

Red Hat Enterprise Linux 10

Il sistema operativo basato su Linux e targato Red Hat è stato arricchito con nuove features con l’obiettivo di semplificare la progettazione e la gestione dei sistemi (sia on-premise che cloud), in un contesto dove le competenze sono sempre più limitate e i sistemi sempre più numerosi. Tra le nuove funzionalità si possono segnalare:

  • RHEL LiveSpeed: assistente virtuale integrato, basato su AI generativa, per supportare nella gestione tecnica del sistema anche chi ha competenze limitate.
  • Image Mode: offre la possibilità di istallare e distribuire RHEL come immagine containerizzata così da semplificarne la gestione
  • Migliori decisioni: suggerimenti su pacchetti da inserire, indicazione della fine manutenzione e controllo sostenibilità a lungo termine.
  • Quantum-resistance: RHEL 10 è il primo OS Linux ad includere crittografia avanzata resistente ad attacchi da quantum computing.

Inoltre Red Hat ha rilasciato versioni di RHEL ottimizzate per lavorare sugli hyperscaler (es. AWS, Azure, Google Cloud) così da massimizzarne le prestazioni e sfruttare al massimo le potenzialità di ciascuna piattaforma. Infine è stato introdotto il supporto a RISC-V, una nuova architettura open-source emergente, considerata una tappa importante per il futuro del computing.

La Strategia AI di Red Hat: liberta, efficienza e collaborazione

Durante il summit, uno dei temi centrali affrontati è stato quello dell’intelligenza artificiale. Per Red Hat l’AI è strettamente legata alla libertà di scelta nell’utilizzo delle tecnologie, in particolare alla possibilità per le aziende di poter eseguire modelli AI sia in cloud che su infrastrutture on-premise.

Oltre alla libertà un altro aspetto rilevante riguarda l’efficienza: Red Hat sta infatti lavorando per ridurre l’impatto delle risorse durante l’inferenza dei modelli. Si tratta di un’iniziativa fondamentale perché attualmente i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), oggi largamente utilizzati, richiedono potenza di calcolo significativa. Per questo, l’azienda americana, grazie all’acquisizione di Neural Magic pioniera nel progetto open source ULLM, ha lanciato l’AI Inference Server. Questa tecnologia permette di comprimere i modelli mantenendo la stessa accuratezza (intorno al 97%), ma usando fino al 50% in meno delle risorse GPU. Si tratta quindi di un’innovazione che permette di essere meno vincolati dall’infrastruttura hardware sottostante, offrendo così grande libertà nel deployment. In questa direzione Red Hat ha già reso disponibili modelli compressi e ottimizzati, pronti per l’uso.

Facendo invece riferimento all’evoluzione dell’architettura AI, oggi non si parla più di un semplice modello che riceve una domanda e restituisce una risposta. Oggi, con l’introduzione degli agenti AI, il processo è diventato molto più sofisticato: un agente riceve la richiesta, interroga più modelli, accede a dati e applicazioni, ed eventualmente esegue codice per costruire una risposta più articolata. Questo modello si ispira all’evoluzione del software, che ha visto il passaggio da applicazioni monolitiche a microservizi. Allo stesso modo, l’intelligenza artificiale si sta muovendo verso un’architettura distribuita, basata su più agenti cooperanti. Per questo Red Hat, insieme a partner strategici come Meta, Google, AMD e altri, sta lavorando su progetti volti a standardizzare questa nuova architettura AI, anche sfruttando al massimo le GPU in maniera distribuita” ha spiegato Giorgio Galli, Manager Solution Architect, Red Hat.

Virtualizzazione: move to cloud ancora più semplice

In un contesto nel quale si assiste ad uno spostamento verso la containerizzazione, la capacità di ottimizzare la gestione dei container che delle macchine virtuali risulta ancora più importante. Per questo l’azienda americana ha lanciato Red Hat OpenShift Virtualizzation Engine, utile proprio per facilitare la migrazione da ambienti virtuali tradizionali a quelli più moderni e containerizzati. La forza della proposta non sta solo nella tecnologia in sé, ma nella sua integrazione completa con l’intero ecosistema IT, che include strumenti di backup, storage e networking. Inoltre, la virtualizzazione proposta è disponibile sia on-premise che su tutti i principali cloud provider (AWS, Microsoft, Google, Oracle), permettendo spostamenti fluidi delle virtual machine tra ambienti diversi.

Automazione IT per tutti

Per Red Hat, un altro tema chiave è l’automazione IT, resa centrale in un contesto ibrido dove le risorse scarseggiano e serve efficienza. Con l’utilizzo di Ansible e l’integrazione della generative AI, anche figure non tecniche possono ora creare automatismi in modo semplice, usando il linguaggio naturale. L’AI assiste nella creazione di automazioni, nella spiegazione del codice e nell’analisi degli errori, rendendo l’automazione accessibile anche a chi non ha skill di sviluppo.

Sviluppatori e Guida autonoma: gli ultimi annunci

Grande attenzione è stata rivolta agli sviluppatori, considerati un target strategico per Red Hat. Per loro è stata introdotta la Red Hat Advanced Developer Suite, utile per adeguarsi alle future normative (come la LIS2) che obbligheranno le aziende a dichiarare in modo trasparente i componenti del software distribuito.

Infine, è stato anticipato un progetto ambizioso: un sistema operativo OpenShift pensato per veicoli autonomi, attualmente in fase di test e previsto per il rilascio nel 2025.