
Anche se l’anno scorso l’occupazione globale ha raggiunto un livello record, oltre la metà (57%) dei lavoratori nel mondo fatica ad arrivare a fine mese. A rivelarlo è il quarto report di “People at Work 2025” di ADP Research. Inoltre, il 23% dei lavoratori svolge due o più lavori, principalmente per far fronte alle spese essenziali. Lo studio, che ha intervistato quasi 38.000 lavoratori in 34 mercati, di cui 2000 in Italia, evidenzia forti disparità regionali e divisioni generazionali nella resilienza finanziaria della forza lavoro globale.
Tuttavia, l’indagine dell’ADP Research rivela che svolgere lavori extra non significa necessariamente coprire il divario salariale: il 57% degli intervistati a livello globale afferma di avere difficoltà a far fronte alle spese, in particolare il 54% dei lavoratori con un solo impiego fatica a sbarcare il lunario ma anche il 59% degli intervistati con due lavori e il 61% di quelli con tre o più lavori si trova nella stessa situazione.
«La retribuzione è la base del benessere finanziario per la maggior parte dei lavoratori, eppure i nostri dati mostrano che anche un’occupazione record non si traduce in sicurezza economica. Quasi due terzi delle persone che svolgono tre lavori faticano a far quadrare i conti. I datori di lavoro devono saper adottare un approccio più globale alla remunerazione, per aiutare i lavoratori a fronteggiare i maggiori costi della vita nell’economia globale odierna» ha affermato Nela Richardson, ADP chief economist.
La situazione in Italia… per arrivare a fine mese!
In Italia, il 62% dei lavoratori fatica ad arrivare a fine mese: si tratta del dato più alto in Europa dove la media si ferma al 51%. Tra questi, le donne sono più propense a dichiararlo (66%) rispetto agli uomini (58%), sintomo di un forte gap salariale ancora presente. Il 55% dichiara comunque di avere i soldi necessari per comprare i beni e servizi di cui necessita, ma solo il 29% riesce ad acquistare beni e servizi che desidera.
Il 13% dei lavoratori italiani ha dichiarato di svolgere più lavori per colmare il divario di reddito, Il dato è più alto tra le donne (15%) rispetto agli uomini (12%). Guardando la fascia d’età, la percentuale più alta si registra tra i più giovani: il 20% dei lavoratori con meno di 40 anni dichiara di svolgere più lavori (contro l’11% dei lavoratori di 40 anni e oltre).
Perché i lavoratori svolgono più lavori
Le motivazioni più comuni per cui i lavoratori italiani svolgono più lavori sono: risparmiare per una spesa extra (47%), coprire le necessità (46%) e mettere da parte dei risparmi per la pensione (43%). Tra i più giovani le motivazioni includono acquisire esperienza lavorativa, finanziare gli studi o la formazione professionale.
Elena Falconi, HR Director Southern Europe ADP ha affermato: “Per le piccole e medie imprese che operano con margini ristretti, gli aumenti salariali potrebbero non essere sempre fattibili. Anche per le aziende più grandi, a volte, un aumento degli stipendi non è possibile a causa dell’incertezza del contesto economico o politico, ma le alternative alla retribuzione può comunque fare una grande differenza. Assicurazioni sanitarie, bonus una tantum o persino servizi di assistenza all’infanzia sovvenzionati possono alleviare le difficoltà finanziarie quotidiane dei dipendenti. Questi benefit non solo riducono i costi immediati, ma favoriscono anche la fedeltà e la produttività, contribuendo a costruire team più forti e resilienti.”