
Il tema della sostenibilità è entrato definitivamente al centro dell’agenda delle imprese europee. Con l’introduzione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e dei nuovi European Sustainability Reporting Standards (ESRS), la rendicontazione ESG non è più un esercizio di comunicazione volontaria, ma un processo strutturato e certificabile, comparabile per rigore a quello dei bilanci finanziari IFRS.
Questa transizione è stata al centro di un recente evento promosso da Reti, in collaborazione con KPMG, Consulnet e LIUC Business School con il supporto di Microsoft, che ha riunito esperti, accademici e aziende per discutere rischi, opportunità e prospettive.
Dati: da derivato operativo a asset strategico
Aprendo i lavori, Lorenzo Beliusse, Direttore Marketing di Reti ha sottolineato come il dato stia assumendo un ruolo chiave nella competitività aziendale:
“Un tempo il dato era visto come una semplice derivata delle operations. Oggi è un vero e proprio DNA strategico: ogni click, ogni log, ogni transazione può diventare insight utile per le nostre decisioni”.
La CSRD impone alle imprese di garantire qualità, certificazione e comparabilità delle informazioni ESG, trasformando la gestione del dato in un tema di governance, sicurezza e valore per gli stakeholder.
Il ruolo dei CFO: da compliance a promotori di cambiamento
Durante il suo intervento, Fabrizio Ceriotti, Group CFO – Board Member ANDAF – Presidente di ANDAF Lombardia, ha messo in guardia dal rischio di ridurre la direttiva a un obbligo burocratico:
“Non dobbiamo vedere la CSRD come l’ennesima problematica calata dall’alto, ma come un’occasione per analizzare meglio i nostri dati e creare valore aggiunto. I CFO hanno il dovere di essere garanti della certificazione, ma anche promotori del cambiamento”.
Una visione condivisa da Catry Ostinelli, Direttore Executive Master CFO – Amministrazione finanza e controllo di gestione, LIUC Business School, che ha posto l’accento sulle competenze necessarie ai manager della finanza:
“Accanto a solide basi tecniche, serviranno capacità relazionali e leadership. Il CFO deve saper integrare i sistemi informativi e calare la sostenibilità a tutti i livelli organizzativi, perché solo così i dati diventano davvero rilevanti”.
Governance e cultura ESG: la sfida dei vertici aziendali
Il tema della governance è stato centrale anche nell’intervento di Monica Mazzucchelli, Partner & Managing Director di Consulnet Italia e Board Member & Co-Founder di Sircle, che ha evidenziato una lacuna culturale ancora diffusa:
“In molte imprese, persino medio-grandi, i consigli di amministrazione non sanno davvero cosa significhi ESG. Senza una cultura della sostenibilità ai vertici, la governance rimane formale e non diventa mai strategica”.
Secondo la relatrice, il ruolo del CFO è cruciale per portare il tema sul tavolo del board e favorire l’integrazione della sostenibilità nei piani industriali.
Tecnologia e AI: il copilota della sostenibilità
La prospettiva tecnologica è stata affidata a Andrea Benedetti, Senior Solution Engineer Data & AI di Microsoft, che ha messo in luce il potenziale dell’intelligenza artificiale:
“I dati ESG devono essere machine readable, utilizzabili non solo dai regolatori ma anche dai sistemi di AI. L’intelligenza artificiale non sostituisce i manager: è un copilota che li affianca, libera tempo dalle attività ripetitive e permette di modellare scenari complessi”.
Secondo Benedetti, la combinazione tra nuovi standard di rendicontazione e strumenti digitali avanzati segna un punto di svolta per le imprese che vogliono affrontare la sostenibilità come leva strategica.
Dalla compliance al vantaggio competitivo
Dal dibattito è emerso un messaggio chiaro: la CSRD non deve essere percepita come un fardello burocratico, ma come un’opportunità per rafforzare governance, fiducia e competitività.
“Bisogna cavalcare l’onda quando l’onda c’è”, ha ricordato Cerotti, parafrasando una provocazione: come accadde con la blockchain, la differenza la faranno le aziende che sapranno cogliere oggi le potenzialità della trasformazione ESG.
La sostenibilità, dunque, non è più solo un obbligo regolatorio: è una leva strategica per costruire imprese solide, resilienti e capaci di generare valore nel lungo periodo.