Per molti giorni all’anno, un Data Center può essere raffreddato senza condizionamento. Ma occorre valutare una serie di fattori

A fronte della necessità di garantire basse temperature all’intero dei Data Center, alcune aziende hanno realizzato le proprie infrastrutture in Paesi particolarmente freddi, sfruttando così i vantaggi della bassa temperatura esterna. Una scelta lungimirante, anche se non può ovviamente essere seguita da molti.

In realtà, come dimostra il Data Center realizzato da Eni in provincia di Pavia, ovvero nel cuore delle Pianura Padana, una simile opportunità può essere sfruttata anche nel nord Italia.

Basti pensare che, negli ultimi anni, in Pianura Padana, mediamente la temperatura risulta inferiore a 10 °C per 4400 ore all’anno, mentre per altre 3350 ore è compresa fra 10 e 18 °C. Questo significa che, sfruttando l’aria esterna, il condizionatore servirebbe solamente per 41 giorni all’anno, mentre nelle strutture tradizionali, simili apparecchiature sono costantemente accese.

È inoltre interessante registrare come l’evoluzione delle apparecchiature informatiche, le cui Cpu sono spesso analoghe a quelle utilizzate per applicazioni consumer, porti ad utilizzare soluzioni ingegnerizzate per funzionare anche a temperature significativamente maggiori rispetto ai canonici 18 °C “imposti” in un Data Center. Poter operare anche al di sopra di tale limite comporterebbe un’ulteriore diminuzione del numero di ore in cui è necessario utilizzare i sistemi di condizionamento.

Per sfruttare adeguatamente una simile opportunità, è necessario pianificare con estrema attenzione anche i cablaggi interni agli armadi, prevedendo lo spazio necessario per garantire un corretto flusso dell’aria che, anche per “effetto camino”, può fluire in modo naturale, garantendo condizioni adeguate ad un costo sensibilmente inferiore rispetto agli apparati tradizionali.

Non dobbiamo però dimenticare che una simile modalità deve prevedere anche accurati sistemi di filtraggio dell’aria, per evitare che la presenza di impurità, provenienti dall’esterno, depositandosi sugli apparecchi, possa pregiudicarne il corretto funzionamento. Anche per tale ragione alcuni sistemi utilizzano l’aria dell’ambiente per abbassare solo la temperatura degli impianti di refrigerazione, evitando quindi un contatto diretto con le apparecchiature.

In ogni caso, un sistema basato sull’aria proveniente dall’esterno deve essere costantemente monitorato e gestito da soluzioni software in grado di rilevare tempestivamente eventuali scostamenti rispetto alle condizioni ideale, consentendo così la tempestiva entrata in funzione dei condizionatori.

Un interessante approfondimento sulle tematiche di alimentazione dei Data Center è offerto dal seminario “Progettare un Data Center coniugando disponibilità ed efficienza energetica