La crescita della densità e della potenza elaborativa comportano la necessità di valutare l’impatto sui consumi energetici

Indipendentemente dalle dimensioni di un’azienda, la domanda di infrastrutture di rete è in continua crescita, insieme alla richiesta di maggiori e più affidabili prestazioni nell’ambito It.

L’attenzione al valore strategico del sistema informativo aziendale, come viene spiegato in un documento diffuso da Rittal, “è diventato un aspetto riconosciuto da tutti, al punto che l’It manager deve garantire un elevato standard di sicurezza non solo in termini fisici, ma anche dal punto di vista della continuità di servizio.

Non sempre, però, gli utenti finali conoscono le conseguenze del passaggio a macchine con una potenza di calcolo molto superiore. La razionalizzazione e la sostituzione delle macchine tradizionali con nuovi server ad alta densità, che a una lettura superficiale può apparire solo come una riduzione del volume complessivo, può richiedere più energia di quanto immaginato, sia per le operazioni di calcolo sia per il raffreddamento dell’intero sistema.

L’aumento della dissipazione di calore dei componenti, associato all’evoluzione delle tecnologie di produzione, può essere contrastato solo tramite sistemi di raffreddamento ad alta efficienza, compatibili con le esigenze di salvaguardia dell’ambiente e di contenimento dei costi energetici.

I numeri lo confermano: un rack, completo di blade server, richiede dai 20 ai 30 kW di energia elettrica, mentre la maggior parte dei data center tradizionali è progettata per un consumo che oscilla dai 2 ai 3 kW per rack. Ne consegue un aumento dei costi operativi e del consumo energetico, contenibile solo grazie a sistemi ad alta efficienza a cui, tuttavia, si aggiunge un altro problema, ancora più delicato, derivante dal calore generato dalle nuove macchine, in cui la prossimità fisica dei server nei rack costituisce un’ulteriore difficoltà per la dissipazione. Per tale ragione, senza un adeguato sistema di condizionamento, i server non sono in grado di operare.

La quasi totalità dell’energia di un data center si trasforma in calore, mentre solo una minima percentuale diventa potenza computazionale. Per contrastare tale dissipazione è necessario consumare ulteriore energia che alimenti il sistema di condizionamento. Da qui si comprende come il 45% del consumo energetico sia attribuibile proprio al condizionamento.

Gli elementi di natura finanziaria che devono essere considerati nella scelta dell’infrastruttura di un data center sono quindi rilevanti:

– i costi dello spazio nei data center sono in continuo aumento (circa il 10% all’anno);

– il costo dell’energia elettrica è cresciuto in Italia del 41% nel corso degli ultimi cinque anni (fonte: Autorità per l’Energia);

– la capacità di elaborazione richiesta è in aumento (l’evoluzione tecnologica propone macchine con performance sempre più elevate, ma che necessitano di maggior energia)

– le soluzioni ad alta densità sono sempre più diffuse;