Nella realizzazione di un Data Center è fondamentale valutare gli assorbimenti energetici legati al funzionamento dei condizionatori

Uno dei principali costi, per un Data Center, è rappresentato dal condizionamento. Secondo uno studio di Ibm, infatti, il 60% dei budget It è riferibile proprio all’alimentazione elettrica che, oltre al funzionamento gli apparati attivi, viene assorbita per garantire una temperatura adeguatamente bassa.

Ma quanta energia assorbe, effettivamente, un Data Center? Un parametro di riferimento è oggi rappresentato dalla densità, che viene definita bassa quando è necessario smaltire meno di 2 kW/m2, mentre si passa alla media densità quando tale valore è compreso tra 2 e 8 kW/m2. L’alta densità, infine, si ha solo sopra gli 8 kW/m2.

Al crescere della densità, il raffreddamento tradizionale non è più sufficiente ed è necessario installare un impianto di condizionamento di “precisione”, con un getto d’aria fredda indirizzato nei punti in cui è richiesta una maggior capacità di raffreddamento. Negli altri casi, invece, l’aria è spinta sotto il pavimento flottante e, sfruttando l’effetto camino, viene aspirata naturalmente verso l’alto, riducendo così la temperatura degli apparati. Quest’ultimo sistema, sinora considerato efficiente, sta mostrando alcune carenze, legate soprattutto al fatto che, come risulta dalle analisi termografiche, si viene a creare una sorta di turbolenza. Si genera così il rimescolamento fra aria a diverse temperature, riducendo la capacità di evacuare rapidamente il calore.

Inoltre, benché la temperatura media risulti inferiore a 18 °C, ovvero il livello consigliato dai costruttori di apparati, alcune zone rimangono particolarmente calde, creando condizioni che favoriscono la mortalità prematura dei componenti attivi.

Anche per questa ragione si sta affermando una soluzione che prevede di realizzare un corridoio freddo tra due file di rack. L’efficienza totale risulta così maggiore, anche se non possiamo dimenticare che una simile modalità comporta l’abbassamento della temperatura dell’intero locale e non delle sole zone effettivamente interessate.

Sempre più spesso, i condizionatori vengono così inseriti all’interno dei rack e sono utilizzati solo per raffreddare il volume di aria interno dell’armadio stesso. Il vantaggio di una simile modalità è facilmente intuibile, anche se non possiamo dimenticare che, oltre alla temperatura, è necessario gestire il livello di umidità presente. Poiché, in alcune condizioni, si potrebbe favorire la formazione di condensa, con la conseguente presenza di goccioline d’acqua proprio a ridosso delle apparecchiature elettroniche.

Un interessante approfondimento su questo argomento è offerto dal seminario “Progettare un Data Center coniugando disponibilità ed efficienza energetica