Il Presidente di Quid Informatica commenta i risultati di una ricerca condotta da Equita sul sorprendete sviluppo del FinTech.

Quid Informatica

Recentemente, Equita, ha presentato la ricerca “The FinTech Revolution” e, il Presidente di Quid Informatica, società operativa nello sviluppo di piattaforma digitali per il mercato dei servizi finanziari, Elio Catania, commenta così i risultati: “Il fatto che esistano poche Fintech non dà dinamismo all’intero settore finanziario e all’innovazione nel nostro Paese. Occorre invece fare sistema e porsi all’attenzione dell’Europa, come per esempio fanno i Paesi scandinavi con tutte le soluzioni di instant payment che hanno trovato un filone di innovazione in termini di Fintech e hanno moltiplicato il valore del settore”.

Questa analisi ci fa capire quanto il Fintech sia indietro in Italia, ma quanto sia importante il ruolo che può giocare l’allargamento dell’ecosistema legato alle Fintech, in un quadro normativo paritetiche, e alle dimensioni dell’innovazione che si porta dietro”, continua Elio Catania. “In poche parole, significa lavorare sulle infrastrutture, sulle competenze, innestare più reattività e velocità nel sistema complessivo della finanza e dei pagamenti e una vicinanza alle esigenze del sistema produttivo”.

Lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni determinerà, sempre più, una radicale rivoluzione macroeconomica del sistema finanziario mondiale, creando nel settore nuove competenze e figure professionali, nonché nuovi modelli operativi e di business rispetto a quelli attuali. È un’opportunità per l’intera industria economico-finanziaria”, prosegue il suo commento il Presidente di Quid Informatica. “Stiamo assistendo ad una propagazione sempre più veloce delle innovazioni tecnologiche, e al ripensamento dei tradizionali business model adottati nei vari settori stimolato dalle Fintech”.

È necessario ora un impegno corale affinché tutte le energie vengano messe a terra, per colmare il gap che ci distanzia tutt’ora dal resto d’Europa, stimabile in spese R&D che puntino al 3% del Pil dall’1,5 attuale, e al 6,5% di Pil (dal 4,5%) negli investimenti in digitale. Il PNRR rappresenta un fattore determinante con ingenti risorse destinate proprio al digitale, intorno ai 50 Miliardi, in tutte le sue forme di trasversalità. È però altresì importante che l’offerta da parte degli attori del digitale”, conclude Elio Catania, “in Italia cambi e sia adeguata, sappia quindi interpretare le istanze delle imprese. Quid Informatica, conosce i processi delle imprese, le affianca nel definire i percorsi di evoluzione, costruisce con i propri clienti un partenariato di lungo periodo basato sulla fiducia e sul mantenimento degli impegni presi. Qualità e velocità di realizzazione sono le parole chiave nella fase attuale della digitalizzazione”.