Grazie a 290 milioni di investimenti in nuove infrastrutture tutti i comuni montani saranno raggiunti dalla banda ultralarga

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La Regione Piemonte investirà nei prossimi tre anni 290 milioni di euro, provenienti dai fondi europei, per vincere la sfida di portare la banda ultralarga nelle zone montane, che soffrono maggiormente il digital divide. Se n’è parlato nel corso del convegno “Il cambiamento come opportunità. Innovazione e tecnologia nelle Terre Alte”, ieri, giovedì 5 maggio nella sede del CSI Piemonte e organizzato da Anci e Uncem. Aprendo l’incontro, il Vicepresidente della Regione Aldo Reschigna ha ricordato come “il Piemonte si fosse distinto in passato come soggetto motore dell’innovazione in Italia. Un primato, questo, perso nel corso del tempo e che porta oggi alla improrogabile necessità di tornare a investire in infrastrutture informatiche e soprattutto di mettere a punto servizi da veicolare attraverso la fibra a imprese, famiglie, cittadini, per tornare a crescere e ad essere competitivi“.

Il tema è una priorità strategica dell’amministrazione regionale, che entro maggio stipulerà con il Ministero dello Sviluppo Economico l’accordo di programma per lo sviluppo della banda ultra larga, che consentirà di aprire i bandi per la costruzione delle infrastrutture per la digitalizzazione. “Un processo in cui – ha sottolineato l’Assessore alle Attività Produttive Giuseppina De Santis – sarà fondamentale la collaborazione con gli Enti locali, chiamati a sottoscrivere delle convenzioni operative per la copertura dei propri territori”. A essi la Regione dedicherà nelle prossime settimane quattro giornate informative, organizzate nelle diverse province, suddivise per quadrante: Torino e Città metropolitana, Cuneo, Asti e Alessandria, Novara, Vercelli, Biella e VCO.

Nell’ultimo decennio, nell’area montana piemontese è stata posata fibra ottica, ma solo in pochi Comuni sono state raggiunte le abitazioni, con il completamento dell'”ultimo miglio”. In troppe situazioni la rete è rimasta “spenta”, non attivata dagli operatori privati che hanno ritenuto poco remunerativo l’investimento nelle aree tradizionalmente “a fallimento di mercato”. La situazione Comune per Comune si può verificare sul sito web di Infratel-Invitalia: http://www.infratelitalia.it/regione/Piemonte/

Sarà proprio Infratel, con il Mise, a firmare la convenzione con la Regione Piemonte per avviare il piano banda ultralarga. Seguiranno una serie di convenzioni con i Comuni (circa 500), attraverso le loro Unioni. Poi, partiranno i bandi per gli interventi, gestiti da Roma. Rapidità e garanzie di nuovi servizi sono state richieste, nel convegno di ieri, dai Vicepresidenti di Anci e Uncem, Michele Pianetta e Marco Bussone. “È necessaria una forte interazione tra Comuni, con le Unioni, con i soggetti che fanno ricerca e offrono nuovi servizi, in primis CSI Piemonte e Csp – hanno detto – Se non riusciremo a portare nuovi servizi ai cittadini, dalla sanità, alla scuola, ai trasporti, sarà stato vano posare fibra ottica o usare tecnologie wi.fi e satellitari. Questa è la sfida dell’innovazione che dobbiamo saper vincere. Anci e Uncem sono a fianco dei Comuni in questa direzione“. Nel Por Fesr regionale ci sono altri 45 milioni di euro per i servizi digitali di imprese ed enti locali.

I Comuni, attraverso le Unioni, devono potersi parlare, poter unire i gestionali, i servizi informativi. Dove questo è avvenuto, si sono abbassati i costi, migliorati i servizi ai cittadini e alle imprese“, hanno ribadito Pianetta e Bussone. Riccardo Rossotto, Presidente del CSI Piemonte, non ha dubbi: “Dobbiamo essere consapevoli che viviamo su un territorio che nonostante alcune lentezze e inefficienze oggi viene considerato un esempio di eccellenza nel resto d’Italia e all’estero. Questo naturalmente ci rende orgogliosi: sono convinto che la vera risposta che dobbiamo dare a queste opportunità è fare sistema, condividere maggiormente obiettivi e strategie e lavorare su progetti che ci vedano tutti protagonisti attivi con le nostre professionalità e le nostre esperienze in un campo che oggi è prioritario per il nostro territorio così come per il nostro paese, quello dell’innovazione. La vera sfida sarà sui contenuti delle reti e non soltanto sulle infrastrutture. Dobbiamo interpretare gli aspetti infrastrutturali come passaggi necessari per trasferire servizi utili ai territori più lontani e alle zone più disagiate”.

Durante i lavori, importante la condivisione delle buone pratiche rispetto all’innovazione, da parte di Comuni e Unioni montane. Sono intervenuti Carla Bue (Direttore Unione montana Alta Langa), Simone Aguzzi (Sindaco di Mombarcaro e Vicepresidente Gal), Giampiero Bozzello (Direttore Unione Montana Valle Elvo), Davide Musso e Fulvio Rubiolo (tecnici Unioni montane Valle Grana e Valle Maira), Fabrizio Ferrari (Città di Alessandria e Comitato tecnico scientifico CSI Piemonte). Nel corso del convegno, i funzionari e dirigenti del CSI, coordinati da Marco Perotto e sotto la guida del Direttore Generale Ferruccio Ferranti, hanno presentato le opportunità per gli Enti locali, a partire da Spid, l’identificativo unico per i cittadini per accedere a tutti i servizi della pubblica amministrazioni. Si può richiedere alla Posta ad esempio e on line a quest’indirizzo: https://posteid.poste.it/.