Per gli esperti di Piwik PRO sono tre le competenze essenziali che il marketer digitale deve possedere per ottenere risultati eccellenti dalle attività di marketing data-driven.

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Il marketer digitale di oggi ha davanti a sé un contesto sempre più mutevole e sfidante. Il 2023, infatti, si prospetta per i professionisti del marketing come un anno cruciale, ricco di novità e cambiamenti. Dai trend tecnici a quelli legali, passando per quelli di consumo, le nuove mode e le innovazioni tecnologiche continueranno incessantemente a rimodellare le modalità con cui le aziende operano.

Marketer digitale vs AI: una competizione che non esiste

Il successo del tanto discusso strumento di OpenAI ChatGPT, per esempio, potrebbe indurre a credere che presto o tardi le soluzioni di intelligenza artificiale andranno a sostituire figure specializzate di ogni ambito e industry – tra cui il marketer digitale. Non è così, però, o almeno non ancora: il digital marketing si basa sulla combinazione di creatività e originalità, qualcosa ancora impossibile per l’AI, che modella le sue risposte su ciò che è stato precedentemente creato.

Un contesto così volubile, tuttavia, richiede al marketer digitale un costante lavoro di aggiornamento delle proprie competenze, che permetta loro non solo di rimanere al passo con le evoluzioni del settore, ma anche di cogliere con tempestività le opportunità che esse portano con sé. Sono queste le motivazioni per cui Piwik PRO, provider di un software proprietario privacy-friendly che analizza la customer journey su web e app, si è confrontato con degli esperti in materia per identificare e condividere le tre skill immancabili per ottenere risultati eccellenti dalle proprie attività di marketing data-driven nell’anno appena iniziato.

  1. Comprensione totale degli obiettivi di business

Potrebbe apparire scontato, ma non lo è affatto. La base di ogni strategia di successo è la conoscenza e la piena assimilazione delle modalità con cui la propria azienda opera, quali sono i suoi obiettivi principali e come la raccolta dei dati può concretamente contribuire al loro raggiungimento. È, quindi, fondamentale la capacità di interrogarsi, porre domande e cercare risposte chiarificatrici che permettano al professionista di conoscere al meglio la propria organizzazione.

La reale cognizione dei KPI dei differenti team interni all’impresa passa anche dal massimo sviluppo delle soft skill. In particolare, chi è attivo nel mondo del marketing non dovrebbe trascurare la propria abilità nel lavorare in squadra e nel comunicare, oltre a impegnarsi nel miglioramento delle competenze interpersonali e di pensiero critico.

  1. Cross-team cooperation

Il marketer digitale deve saper interfacciarsi e collaborare efficacemente con altri team è un’abilità di primaria importanza, specie in presenza di differenze significative. Oggi, per esempio, è quanto mai imprescindibile essere in grado di relazionarsi con persone provenienti da culture e background diversificati e riconoscerne, al di là delle diversità, le idee e le skill.

Tale predisposizione si mostra anche nella capacità di chiedere aiuto nel momento del bisogno e di riconoscere le persone più adatte a cui rivolgersi. È impossibile, d’altronde, essere preparati su ogni argomento e specializzati in ogni campo: il gioco di squadra è la risposta.

Di particolare rilevanza per un marketer digitale data-driven, inoltre, è la cooperazione con i rappresentanti dell’équipe legale, specialmente per quanto riguarda le questioni di privacy compliance. Le leggi in materia, infatti, cambiano costantemente e, sebbene i professionisti del marketing possano avere un’idea generale dei mutamenti in atto, è per loro impensabile conoscere ogni normativa. La collaborazione tra team è, quindi, essenziale, specie se gli esperti sono in grado di tradurre le complesse terminologie giuridiche in un linguaggio più facilmente comprensibile a tutti coloro che contribuiranno alla definizione di una strategia di compliance.

  1. Abbracciare il potenziale dei dati

Sempre più aziende si dichiarano con orgoglio data-driven, ma in quante sanno davvero come diventarlo?

Sono due le caratteristiche indispensabili per qualunque brand che voglia rientrare in questa definizione. Innanzitutto, la qualità dei dati a cui ha accesso. Dati di qualità mediocre ostacolano un adeguato approccio data-driven, oltre a generare sfiducia negli stakeholder. Ne consegue che è basilare scegliere con accuratezza i tool del marketing stack aziendale, selezionando quelli più adatti al raggiungimento degli obiettivi del brand e in linea con i suoi valori.

In secondo luogo (ma non necessariamente in questo ordine), è fondamentale un giusto mindset, ovvero un atteggiamento che riconosca le effettive potenzialità di un business model basato sui dati e che ne guidi l’implementazione.

Le innovazioni tecnologiche, pur non essendo ancora in grado di sostituire realmente la figura del marketer digitale, ci confermano che il suo ruolo e le sue abilità devono necessariamente continuare ad evolversi nel tempo”, commenta Mateusz Krempa, Chief Revenue Officer di Piwik PRO. “Il futuro premierà quegli specialisti che a una più ampia conoscenza di canali e competenze sapranno affiancare una particolare expertise in un paio di aree tematiche selezionate, persone che si distinguono per il possesso di skill cognitive, intelligenza emotiva e creatività”.