Dalla Instant Survey Lockdown di Cegos, su abitudini e comportamenti acquisiti durante COVID-19, è emerso che per 6 rispondenti su 10 il fattore umano è ciò che si vorrebbe preservare nella nuova normalità

Fattore umano
Fattore umano

Il ricorso allo smart working, o meglio al lavoro da casa, ha cambiato in maniera sostanziale le modalità lavorative. Tutto ciò emerge dalla Instant Survey Lockdown – Abitudini e comportamenti acquisiti durante COVID-19, realizzata da Cegos Italia, parte del Gruppo Cegos e tra i principali player nel Learning & Development. Condotta durante il mese di maggio, l’indagine ha coinvolto 250 partecipanti per capire l’impatto di questo periodo sul fattore umano, sulle vite e sul lavoro delle persone.

Tra i comportamenti che non si vorrebbero abbandonare, la vicinanza ai propri familiari unita ad una maggior attenzione alle relazioni amicali sono considerati imprescindibili dal 41% dei rispondenti. Al contempo, il 22% ha mostrato un interesse più marcato per il digitale, tanto da volerlo utilizzare non solo per motivi professionali, ma anche per fini personali.

A riprova della centralità dell’uomo, in 6 casi su 10, si è sentita maggiormente la mancanza della socializzazione quotidiana con i colleghi (31%) insieme alla facilità di confronto (29%). Per un quinto degli intervistati, inoltre, il lavoro da casa ha comportato la perdita degli spazi personali.

Il lavoro da remoto ha, infatti, messo alla prova sia responsabili sia collaboratori. Per più della metà degli intervistati, i capi si sono dimostrati all’altezza della situazione: il 32% ha notato una maggiore fiducia, mentre il 24% una vicinanza emotiva in questo momento complesso. Solamente il 13% del campione ha segnalato la tendenza ad un controllo ossessivo dei compiti svolti.

Inoltre, ai collaboratori sono stati attributi molti meriti: oltre il 25% ha saputo mantenere il focus su obiettivi e risultati, dimostrando un buon livello di autonomia, creatività e slancio, disponibilità al confronto con i colleghi, i propri superiori e inclinazione a rispettare indicazioni, tempi e processi di lavoro (tutte voci al 16%).

Agilità e adattabilità (38%), in particolare, sono risultate le soft skill più utili nel periodo di lockdown, a seguire, un’organizzazione efficiente del lavoro (16%) e la remote collaboration (12%).

Considerando, infine, i fattori determinanti per lo smart working, preponderante risulta essere la strumentazione adeguata e un ambiente domestico, adattato allo svolgimento del lavoro (43%).

 

Cegos, durante il periodo marzo-giugno, attraverso il programma Let’s Go Digital ha sviluppato una serie di eventi gratuiti per diffondere conoscenze e contenuti di rilevanza. Si è trattato di: 5 webinar su Crisis Communication, Remote Collaboration, Smart & Agile working, Remote Management e Digital Learning, 5 moduli e-learning accessibili gratuitamente, tre cicli di eventi online, di cui due internazionali, per un totale di 10 webinar, tenuti da consulenti, manager esperti e keynote speaker. Accanto a tutto ciò, nello stesso periodo sono state erogate 750 virtual classroom e altri 15 webinar tematici.