Cosa è meglio scegliere tra soluzioni multi-cloud oppure di cloud ibrido?

Multicloud: grandi vantaggi, ma bisogna gestire la complessità

Potrebbe sembrare una questione di pura semantica e quindi di lana caprina rispetto all’obiettivo fondamentale di utilizzare soluzioni cloud, ma la distinzione tra “Ibrido” vs “Multi” nel cloud è invece di fondamentale importanza. Oggi molto spesso i due termini, sembrano, per assonanza, simili. Vengono associati in modo intercambiabile e all’interno della stessa frase e non è inusuale ascoltare affermazioni quali: “la nostra strategia di cloud è ibrida e comunque multi-cloud”.

Già in tempi non sospetti (anni 2016 – 2018), esperti del settore facevano riferimento a questa differenziazione come fondamentale per riconoscere gli strumenti di automazione, di gestione e le aspettative della soluzione implementata.
Implementare una soluzione ibrida, solitamente mette al centro dell’attenzione la soluzione, appunto, che è realizzata seguendo uno schema di lavoro che implica la “collaborazione” tra diverse entità tipicamente implementate on-prem e off-prem.

Nel caso di multi-cloud invece parliamo:
della possibilità di utilizzare vari cloud provider allo stesso tempo per eseguire differenti funzioni  o della capacità di essere intercambiabile per una specifica funzione tra vari cloud provider.
La differenza è fondamentale ed è necessario focalizzarsi su cosa vogliamo ottenere come obiettivo e non sulle definizioni puramente accademiche, facendo attenzione che l’una non implica l’altra e viceversa.

Non sono d’accordo con chi definisce ibride le soluzioni transitorie (on-prem, off-prem) e quelle multi-cloud come l’obiettivo da raggiungere, in quanto il punto di vista deve essere quello della soluzione. L’obiettivo è dare un servizio. Per fornire quel servizio dobbiamo per forza mescolare differenti soluzioni che insieme garantiscono l’esecuzione del tutto. Ibrido o multi-cloud non è semplicemente una conversazione su come si distribuisco i workload, ma soprattutto un modello che pone l’efficienza e l’efficacia al centro degli obiettivi di un architetto di soluzione.

Efficacia vs efficienza

Ibride, quindi, devono essere considerate le soluzioni e non le strategie. Si scelgono soluzioni ibride quando è necessario essere efficaci nel fornire un unicum che utilizzi al meglio le risorse sottostanti.
È ibrida una realizzazione di una soluzione che utilizzi l’autenticazione in single sign on fornite in SaaS che utilizza a sua volta un Directory Service in casa per verificare le credenziali, che abiliti alla esecuzione di una soluzione di CRM online (sempre in SaaS) i cui dati sono memorizzati in uno IaaS di un cloud provider e il cui backup è protetto tra le mura amiche.

Dal punto di vista dell’utente finale ho una soluzione efficace che vede la collaborazione di più’ ambiti in modo trasparente. Ci piace dire che Ibride sono le applicazioni, non le strategie.

Ora pensiamo ad ogni singolo elemento che stiamo utilizzando in quella soluzione e poniamoci la domanda: che grado di libertà ho di utilizzare questo o quell’altro strumento mantenendo la fruizione da parte degli utenti qualitativamente elevata o addirittura migliorandone l’esperienza?

In altre parole, se volessi efficientare la mia soluzione che grado di mobilità (libertà) potrei avere? Cosa succederebbe se la strategia di acquisto della mia azienda cambiasse sul singolo elemento? Nell’IT tradizionale questo corrisponde più o meno a cambiare vendor in una specifica funzionalità. Nell’IT tradizionale abbiamo imparato a standardizzare il computing (x86), lo storage (accesso SCSI su FC o NAS via IP) e rete (switching e routing). Se l’azienda cambiasse strategia di acquisto, ferme restando le caratteristiche sopra esposte, ogni IT manager sarebbe in grado di implementare le soluzioni e di continuare a mantenere i livelli di servizio.
Nel caso del cloud siamo sicuri di poter essere così agili nel cambiare fornitore dei miei elementi essenziali? Siamo sicuri che cambiando i fattori nel mondo IaaS il prodotto non cambi?

Ogni Cloud Provider per quanto riguarda i servizi IaaS (computing, storage e networking) ha caratteristiche profondamente diverse sia nel modo in cui i servizi stessi vengono proposti che nel modo in cui si possono giustapporre per formare una soluzione. Le differenze sono sulle prestazioni fornite dai sistemi di computing, sulle prestazioni in termini di I/O di ogni singola risorsa storage ed, inoltre, sulla interazione tra compute e storage in termini di capacità di utilizzo di banda, throughput e quindi IOPS.

Per raggiungere la massima efficienza devo essere in grado di poter cambiare i fornitori di servizio senza incorrere tutte le volte in piani di migrazione e di re-ingegnerizzazione delle soluzioni stesse.

Multi-Cloud e Vendor Lock-in

Se questa differenziazione ci vede d’accordo, la domanda seguente sembra essere: avere una strategia Multi-Cloud significa essere riusciti all’annoso vendor lock-in? Su questo tema, dovremmo essere chiari. Il vendor lock-in si ha quando l’azienda è ostaggio di un vendor in termini di migrazioni o di aggiunta di nuove funzionalità rispetto al modello di business. Personalmente non considero vendor lock-in quella situazione in cui, il modello di business del vendor preveda aggiornamenti sempre inclusi e soprattutto la possibilità di riutilizzare l’investimento al mutare delle condizioni dell’azienda (ad esempio passare dall’on-prem al cloud).
Avere una strategia Multi-Cloud su ogni componente della soluzione è fondamentale per ricercare quel grado di efficienza, strategico per mantenere l’economicità dell’azienda. Per fare questo è necessario il più possibile disegnare soluzioni che utilizzano interfacce standard (i.e. RestAPI) o modelli applicativi altamente portabili (i.e. Container).

Pure Storage da sempre è impegnata a garantire ai propri clienti e partner un elevato grado di semplificazione. Implementare una soluzione cloud significa, primariamente, fornire alla componente applicativa quei margini di manovra che rendano il deployment applicativo indipendente dalla infrastruttura sottostante o quantomeno rendendo non vincolanti i legami tra le due.

Conclusione

È cavillare cercare di chiarire le differenze tra ibrido e multi-cloud? Non sono ovviamente argomenti in contrapposizione ma è necessario, a nostro avviso, indirizzare queste due strategie avendo ben chiaro le differenze e le possibilità. La prima per cercare l’efficacia della soluzione, la seconda per implementare criteri di efficienza (ad esempio economica) necessari per entrare in ottica di uso Enterprise del cloud stesso. Avere una soluzione ibrida in piedi non significa avere i gradi di libertà di una soluzione multi-cloud; allo stesso tempo, essere in grado di cambiare il fornitore cloud, mantenendo inalterato il servizio (ossia essere multi-cloud) non significa avere soluzioni ibride in cui le componenti collaborino tra loro.

A cura di Alfredo Nulli, Principal EMEA Office of CTO di Pure Storage