A Verona, il prossimo 26 giugno, un seminario su project magement e soft skills

Remote Project Management: come gestire il lavoro da remoto

Il prossimo mercoledì 26 giugno 2019, dalle 18:00 alle 19:30, Federmanager Verona organizza il seminario Da GanttProject alle Soft Skills – gestire, pianificare e controllare i progetti, dall’omonimo libro di Giovanni Bonini. La partecipazione è gratuita previa registrazione online.

Giovanni Bonini, Ingegnere libero professionista che opera prevalentemente come Consulente e Temporary Manager, illustrerà le basi della gestione, della pianificazione e del controllo di progetti, programmi e portafogli di progetti, ponendo particolare enfasi sull’importanza delle competenze trasversali (o Soft Skills), assolutamente indispensabili per il successo.

L’aver operato in molteplici contesti, dalle costruzioni alla missilistica e allo spazio, ha permesso a Giovanni Bonini di misurarsi con le più svariate problematiche, utilizzando un vasto insieme di metodologie, dal Critical Chain Project Management all’Agile Project Management.

Secondo Giovanni Bonini, “La capacità di strutturarsi senza rinunciare alla flessibilità è fondamentale per unire efficacia ed efficienza. Quest’ultima è sempre più importante, visto che, in molti settori, i margini non sono più quelli di un tempo. Se si lavora male, quindi, c’è il rischio di veder intaccato il profitto atteso, oltre a quanto accantonato per Allowances e Contingencies. Di conseguenza, occorre lavorare sull’organizzazione, sui processi, sulle metodologie, sul sistema informativo aziendale (inteso in senso lato) e sulle Best Practice, al fine di lubrificare i meccanismi, riducendo l’attrito e massimizzando il rendimento. Da questo punto di vista, c’è ancora molto da fare, sia nelle Piccole e Medie Imprese sia in molte altre realtà, pubbliche e private, di ben altre dimensioni. Non dimentichiamo, infatti, che prodotti di qualità sono sfornati da processi di qualità, in cui si parte dalla corretta identificazione dei requisiti e delle specifiche funzionali, da tradurre nelle giuste specifiche tecniche. Il Project Control (Earned Value Management System, penetrazione dei Buffer, …) è spesso assente, sicché ci si rende conto che è stato speso più del previsto soltanto a consuntivo, quando non si può più intervenire: i progetti andrebbero sempre gestiti, mai subiti. Priorità (da identificare correttamente) e proattività sono la vera chiave di volta, per evitare di navigare a vista nel mare in tempesta. Il salvataggio della Baseline, il corretto avanzamento del piano, l’analisi del percorso critico (non necessariamente unico e che può anche cambiare durante il ciclo di vita del progetto), l’implementazione di un meccanismo di controllo in catena chiusa e dei necessari interventi correttivi (sempre in Real Time) non dovrebbero mancare nelle Aziende che realizzano impianti industriali, proprio come lo sviluppo di soluzioni Software non andrebbe lasciato al caso. Quante Software House hanno Product Owner e Scrum Master? Quante conoscono e usano correttamente la Burn Down Chart?.”

Molti Imprenditori fondano il loro modello di Business sulla disponibilità delle persone che lavorano per loro, sempre pronte a sacrificare il loro tempo libero, pur di far fronte alle inefficienze aziendali, spesso legate a carenze strutturali, non a contingenze. Il modello proposto da Giovanni Bonini è diverso: esso si basa sulle competenze, tecniche e trasversali, grazie alle quali è possibile lavorare meglio, minimizzando i costi, massimizzando il profitto e conquistando la fiducia dei propri Clienti. La Crescita di cui tanto si parla, infatti, non è un elemento esogeno, da somministrare al Sistema Italia. Non si tratta, cioè, di qualcosa proveniente dall’esterno. Serve, al contrario, un netto cambio di mentalità e di rotta, capace di valorizzare le competenze, per ripartire dall’eccellenza dei prodotti e dei processi che li sfornano.