Ecco l’opinione di Dynatrace

WhatsApp

A cura di Dave Anderson, Digital Experience Expert di Dynatrace

Bisogna mettersi nei panni di WhatsApp oggi: il loro lavoro è uno dei più difficili al mondo. In tutto il pianeta una persona su sette usa l’app, si aspetta che venga costantemente aggiornata con nuove funzionalità e che funzioni sempre alla perfezione. Quindi, quando il servizio di messaggistica è andato fuori uso ieri, l’azienda ha subito parecchie critiche.

È difficile per i consumatori capire quanto sia complicato oggi lo sviluppo software. Amazon rilascia nuovi aggiornamenti software ogni 11 secondi e possiamo presumere che WhatsApp viaggi su ritmi simili: release e aggiornamenti ogni pochi minuti, al massimo ore. In più ogni tre o quattro giorni rende disponibile negli store una nuova versione dell’app. Si tratta di cicli molto rapidi per correggere bug, ottimizzare l’app e accertarsi che la sicurezza sia ottimale. Il processo continua ininterrottamente (nonostante il servizio sia gratuito!), ma può succedere che un giorno un nuovo aggiornamento rompa la catena e tutto si fermi. I media riprendono la notizia e gli utenti si lamentano.

In questo caso pare che WhatsApp stesse testando una nuova funzionalità che consente di fissare una conversazione in cima al menù: un update mirato a soddisfare gli utenti. Ma attuare nuovi aggiornamenti attraverso il ciclo di sviluppo e produzione presenta sempre dei rischi; per questo è così importante testare e monitorare l’impatto delle modifiche sulle performance di un’app. Alle prime avvisaglie di un problema il team di sviluppo deve poter agire rapidamente, fare un passo indietro e correggerlo; oppure abbandonare la modifica, se diventa chiaro che potrà avere un impatto negativo sulla user experience o persino mettere fuori uso il servizio per milioni di utenti.