Ciascuna pubblica amministrazione è tenuta ad affidare ad un unico ufficio dirigenziale generale, la “transizione alla modalità operativa digitale e i conseguenti processi di riorganizzazione finalizzati alla realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta

L’art.17 del Codice dell’Amministrazione Digitale prevede l’istituzione, presso l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID), dell’ufficio del Difensore civico per il digitale e stabilisce, al comma 1, che ciascuna pubblica amministrazione è tenuta ad affidare ad un unico ufficio dirigenziale generale, la “transizione alla modalità operativa digitale e i conseguenti processi di riorganizzazione finalizzati alla realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta, di servizi facilmente utilizzabili e di qualità, attraverso una maggiore efficienza ed economicità”, nominando un Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD).

Il Difensore civico ha segnalato agli Ordini territoriali la necessità di “provvedere, con ogni opportuna urgenza, alla individuazione del RTD preposto all’ufficio per la transizione al digitale e alla relativa registrazione sull’Indice delle pubbliche amministrazioni”.

Istituire un “ufficio” per la transizione al digitale prevede una serie di importanti adempimenti, previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale, che potrebbero assumere una onerosità elevata, soprattutto per gli Ordini più piccoli.

Dal CNI un ufficio per la transizione

L’ultimo comma dell’art. 17 del CAD prevede che le amministrazioni pubbliche diverse dalle amministrazioni dello Stato, “possono esercitare le funzioni … anche in forma associata”.  A questo proposito, il CNI ha deciso di istituire un ufficio centrale nazionale per la transizione al digitale, di raccordo con gli Ordini territoriali, il cui responsabile è stato individuato dal Consiglio nella figura del Consigliere delegato. Tale modello operativo sarebbe facilitato dalla presenza capillare qualificata, in tutta la rete ordinistica degli ingegneri, dei Delegati del Comitato Italiano Ingegneria dell’informazione (C3i), che potranno assumere la responsabilità per l’Ordine territoriale di riferimento.

La prevista convenzione, che potrà essere estesa a tutti gli Ordini territoriali che vorranno aderirvi, potrà contare quindi sulle expertise di tutto il Comitato Italiano Ingegneria dell’informazione (C3i), organismo del CNI.

Il primo passo del CNI è stato quello di provvedere ad indirizzare ad AgID una formale richiesta di consenso a questa convenzione, presentando l’intenzione di ottemperare ai previsti adempimenti nelle forme descritte.